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Genitori contro la Paci: “Ci vuole un asilo per fare un figlio”

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Le parole del vicesindaco Paci lo confermano: nessun asilo e’ sicuro di rimanere aperto”. E’ questo l’allarme lanciato dai genitori riuniti nel Comitato “Per fare un bambino ci vuole un asilo”.

L’allarme nasce dalle parole pronunciate dal vicesindaco al si fuori della seduta del Consiglio comunale, quando è andata a parlare alle maestre che protestavano.

“Le persone coinvolte dalla sicura riorganizzazione dei servizi educativi 0-6, in questo caso gli educatori dei servizi comunali e partecipati hanno ottenuto un breve incontro con la giunta durante il quale e’ stata ribadita la richiesta di veder garantito il diritto al lavoro e di avere quanto prima informazioni sulle intenzioni del Comune in termini di riorganizzazione – scrivono in genitori in una nota. La dott. Paci ha sostanzialmente ribadito i concetti di incertezza legati ai tagli del Comune (in maniera formale oggi attraverso un comunicato stampa) aggiungendo pero’ dei passaggi che, come genitori interessati e coinvolti, vogliamo sottolineare:
Mentre accusava gli educatori di esser fuori luogo e fuori tempo (quindi di aver inscenato una manifestazione a scopo “strumentale”) affermava che ad oggi il Comune non puo’ comunicare quali saranno le sedi aperte in nidi e materne a settembre, e quanti i posti disponibili: e’ quindi UFFICIALE che TUTTE LE STRUTTURE SCOLASTICHE 0-6 di Parma sono a rischio CHIUSURA PARZIALE o TOTALE!

Nessun genitore pertanto pensi di avere il posto garantito per il proprio figlio (a parte, forse, quelli gia’ frequentanti che riconfermino il posto nella struttura….forse). Il comune sta lavorando per stilare le graduatorie, quanto alla diffusione dei moduli per riconferma posti non c’e’ alcuna traccia nei comunicati e quindi ancora non si sa quando verranno distribuiti: in ogni caso ad aprile verranno comunicati il numero e la localizzazione dei posti disponibili (e quindi le sezioni od i plessi che saranno soppressi) e verra’ ridefinito il contratto di servizio per Parma infanzia: in sostanza, FINALMENTE, a maggio saremo in grado di operare una scelta sulla base dei posti realmente disponibili (chissa’ se sapremo anche chi sara’ l’erogatore del servizio per ParmaInfanzia).
La Paci sara’ disponibile ad incontrare sindacati e genitori “non appena avrò notizie certe sulla situazione dei servizi”: ancora una volta quindi le parti impattate dalle scelte del Comune saranno coinvolte a decisioni prese, piu’ per mera opera di informazione che di discussione e confronto (con buona pace della “democrazia partecipativa”, forse potremmo ribattezzarla “democrazia informativa”).
La riorganizzazione “zero-sei”, cioe’ la classe unica per bambini di eta’ tra 18mesi e 5 anni e’ motivata dall’essere “particolarmente funzionali ad ottimizzare le presenze dei bambini e quindi a rispondere con la massima flessibilità ai bisogni manifestati dalle famiglie”: ci chiediamo in quale occasione abbiano mai espresso i genitori una necessita’ che si e’ tramutata in classi sperimentali 18mesi-5anni che verranno applicate come modello in due asili nido, a noi non risulta alcuna notizia di incontri coi genitori, questionari sulle necessita’ di compensare esigenze familiari-servizi educativi, presentazioni dei risultati sulla sperimentazione (avviata a settembre 2014 a Parma) 18mesi-5 anni che giustifichino l’allargamento della esperienza in tal senso.

Spiace constatare come le corrette, pacifiche e democratiche manifestazioni di dissenso da parte della cittadinanza di Parma vengano colte dall’assessore ai servizi educativi come una sola volonta’ di strumentale propaganda: la realta’ e’ che centinaia di persone oggi sono preoccupate da quanto sta per accadere (ed immaginiamo saranno molte di piu’ dopo la pubblicazione delle decisioni della giunta sui tagli).

Rinnoviamo ancora una volta la disponibilita’ di noi genitori a confrontarci sulle prossime scelte del Comune, ci dia la possibilita’ di essere parte attiva di scelte che condizioneranno pesantemente la vita delle nostre famiglie”.

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