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Poco lavoro, molto sindacato

La Camera del Lavoro di Parma ha presentato oggi i dati sul tesseramento alla Cgil nel 2014, anno che si è chiuso con una flessione complessiva dello 0,59%. “Questo dato, se confrontato con i dati dell’Osservatorio sul mercato del lavoro – Oml a Parma, risulta coerente con la dinamica del territorio e se ne trova la conferma nei dati di dettaglio”, commenta il sindacato.

La flessione del 1,22% sugli attivi trova le sue ragioni nella definitiva chiusura di realtà aziendali medio-piccole o micro-imprese artigiane per esaurimento degli ammortizzatori, nella cessazione al diritto alle disoccupazioni per esaurimento della durata e nelle mancate nuove assunzioni. Considerando il dato dei nuovi iscritti 2014, va sottolineato il buon risultato della Filctem (vetro-chimico-energetico, +34,07% di nuovi iscritti), seguita dalla Filt (trasporti, +8,97%) e dalla Funzione Pubblica (+8,01%), che sono riuscite a cogliere nuove opportunità e ad interpretare le vertenzialità di diverso segno che hanno interessato questi settori. In termini assoluti i migliori risultati sono della Filcams (commercio e servizi, +1,56) e della Flc (scuola, Università e ricerca, +1,73%). Rassicura, a fronte di continui interventi normativi che negli ultimi anni hanno fortemente contenuto i pensionamenti, la sostanziale tenuta dello SPI, che conta poco meno di 40mila iscritti.

“Il dato percentuale generale relativo agli iscritti 2014 sul 2013 – commenta il segretario generale Massimo Bussandri –, che registra un -0,59%, rappresenta in buona sostanza un segno di tenuta, collocandosi sotto il punto percentuale evidenzia la capacità della Cgil di captare i nuovi bisogni di lavoratrici e lavoratori in un contesto in cui non solo viene richiesta la tutela nel luogo di lavoro, esposto a rischi anche per il susseguirsi di disposizioni legislative penalizzanti per il lavoratore (v. Jobs Act), ma anche una consulenza a 360 gradi su tutti i problemi che le persone affrontano ogni giorno con mezzi sempre più risicati”.

“Importante e prezioso per la tenuta complessiva del tesseramento -continua Bussandri- è stato l’impegno della Cgil nella lunga battaglia per i diritti e la dignità del lavoro e per la difesa del nostro modello di welfare, sia a livello nazionale che a livello locale. Prova ne sia la grande partecipazione alle manifestazioni e agli scioperi che la Cgil ha messo in campo”.

Il 2014 è stato per il territorio parmense un altro anno irto di difficoltà sul piano del lavoro, caratterizzato da un decremento percentuale dell’occupazione. I report dell’Oml della Provincia ci confermano dati che empiricamente la Cgil di Parma esperiva sul campo: calo nel settore manifatturiero, alimentare, nella meccanica generale (metallurgica), nel settore trasporti e logistica, nelle costruzioni, nei servizi rivolti alle imprese (attività immobiliari, informatica, ricerca e servizi). Recuperano invece la meccanica strumentale, il commercio all’ingrosso e dettaglio e, anche se con incrementi minimi, il settore alberghi e ristorazione. Significativo l’aumento nel settore farmaceutico.

La carenza di lavoro si scarica prevalentemente sui lavoratori di cittadinanza straniera, che diminuiscono complessivamente dell’1,43% sugli attivi.

A questo quadro si aggiunge un non diminuito ricorso agli ammortizzatori sociali, specie in deroga (questi in crescita), fenomeno che ben esprime la incapacità delle imprese di superare la crisi con gli strumenti ordinari e la tendenza a soluzioni di chiusura per esaurimento degli ammortizzatori stessi. Mentre il tasso di disoccupazione a Parma è passato dal 7,5% al 7,6% nel 2014.

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