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Gomme da neve: sicure, sempre

Gomme invernali o catene da neve?

Vediamo quando e perché gli pneumatici invernali sono più versatili e sicuri rispetto alle scomode catene, inarrestabili dove i primi (raramente) si fermano. Costano molto meno degli pneumatici invernali, ma la funzionalità delle catene da neve è limitata ai soli tratti di strada dove gli pneumatici estivi non possono nulla per garantire il controllo dell’auto su neve; una spesa equilibrata per i turisti che vivono al mare e vedono la montagna solo durante le escursioni sciistiche.

Gli pneumatici invernali, invece, non hanno bisogno di un paesaggio imbiancato per dare il meglio: è sufficiente, infatti, che l’asfalto sia sufficientemente freddo (7-10°) per garantire prestazioni molto superiori a quelli estivi. Certamente sono la scelta più comoda e permettono di avere la massima sicurezza in tutte le condizioni.

Solo quando il manto di neve è troppo fresco e alto le gomme invernali mostrano qualche problema, e le catene (o i ragni) restano l’unico mezzo in grado di garantire la giusta trazione. Ma nel 95% dei casi, le gomme invernali sono l’ideale.

Di seguito vi segnaliamo tutto quello che c’è da sapere per mettersi in viaggio in tutta sicurezza, orientandosi nella scelta giusta. Senza dimenticare le regole del Codice della Strada e le domande più frequenti.

PNEUMATICI INVERNALI PIU’ COMODI E SICURI – Le catene da neve equipaggiano le sole ruote motrici, gli pneumatici invernali invece devono essere sempre 4 per ragioni legate alla sicurezza stradale (leggi articolo Pneumatici invernali: è possibile montarne solo due?) e danno il cambio alle gomme estive dalla fine di ottobre, quando il freddo cala inesorabile e scattano le ordinanze sull’uso di gomme o catene da neve. Il costo è più alto e la sicurezza di guida anche ma si ripagano nel tempo, impiegandole solo fino a 4-5 mesi ogni anno. Una volta installate si viaggia spensierati per tutto l’inverno poiché la mescola a base di silice garantisce un’aderenza ottimale sia su asfalto asciutto sotto i 7-10°C, sia se lo stesso è bagnato, ghiacciato o innevato.

PERCHE’ MONTARE LE CATENE – Sempre a portata di mano, sono la zavorra che molti preferiscono portarsi dietro percorrendo tratti di strada in cui vige l'”obbligo di catene a bordo” o perché trovano eccessivo l’uso delle gomme invernali per qualche weekend in montagna. Si acquistano una sola volta (se lavate e asciugate per pulirle dal sale, dopo ogni impiego, durano quasi in eterno), scegliendole in base alla dimensione degli pneumatici e alle indicazioni sul libretto di uso e manutenzione dell’auto (occhio se l’auto e “non catenabile”) e dopo l’acquisto richiedono un periodo di training per imparare a montarle. Le precipitazioni nevose improvvise sono la prova più dura per gli automobilisti impavidi che, a temperature prossime allo zero, sfidano venti gelidi sul ciglio della strada per catenare gli pneumatici senza guanti alle mani. Maneggiare le catene in condizioni meteorologiche avverse potrebbe essere pericoloso e far rimpiangere quei pochi minuti dedicati a salutare gli amici prima della partenza, piuttosto che ad esercitarsi nel montaggio delle catene da neve. L’alternativa alle catene più veloce e costosa sono i ragni, da non confondere con le calze da neve, efficaci per disimpegnare l’auto nelle partenze difficoltose ma non ancora legalmente equiparabili alle catene per la guida prolungata, mentre autorevoli test bocciano qualsiasi spray da applicare agli pneumatici per aumentarne l’aderenza sul ghiaccio.

CALZE DA NEVE LEGALI – Le calze da neve (o Autosocks) sono dispositivi in tessuto sintetico che ricoprono gli pneumatici dell’auto come fossero dei veri e propri calzini. Benché ritenute sicure da enti europei di certificazione (le calze da neve a marchio Autosocks sono conformi alla normativa austriaca O-Norm V5121), le calze da neve non sono ancora state riconosciute dal Ministero dei Trasporti come valida alternativa alle catene da neve. Questo ha creato un contenzioso che dura da anni, ma che sino adesso ha visto il Ministero dei Trasporti perdere. Come nelle più rocambolesche commedie all’italiana, anche la legittimità delle calze da neve è arrivata al controverso epilogo che vede il Ministero dell’Interno “contro” il Ministero dei Trasporti (nelle parti della Motorizzazione). Se da un lato, infatti, il Ministero dei Trasporti ritiene che queste non soddisfino i requisiti del DM n.54909 del 10.05.2011 (ma ha già perso al TAR del Lazio poiché non ha dimostrato in alcun modo le sue posizioni), il Ministero dell’Interno ha recentemente chiesto, con la circolare 300/A/8321/13/105/1/2 del 5.11.2013, agli organi di Polizia di non sanzionare gli automobilisti, almeno finché il Consiglio di Stato non si pronuncerà sul ricorso che la Motorizzazione ha recentemente presentato contro il sopra citato provvedimento del TAR. Insomma, un vero guazzabuglio di burocrazia in salsa italiana, ma che oggi mette i cittadini al riparo da qualsiasi multa. Ricordiamo che il prezzo di una coppia di calze da neve (circa 60 euro) è allineato a quello delle catene da neve metalliche e la maggiore facilità di montaggio le rende molto più convenienti. Tuttavia, prima dell’acquisto è bene ricordare che le calze da neve, a differenza delle catene, si possono rovinare se l’asfalto non è coperto di neve o ghiaccio. Tuttavia alcuni test interni dell’azienda dimostrerebbero che le Autosocks possono resistere su asfalto asciutto anche più di 100 km (come le catene da neve) e un test fatto da una rivista specializzata dimostra che le prime piccole lacerazioni avvengono dopo circa 50 km.

 

Emilia-Romagna: cosa prevede il codice della strada

La durata dell’ordinanza invernale varia in base al tratto stradale coinvolto.
Dal 1° novembre al 30 aprile:
E45 (SS 3bis Tiberina) nel tratto compreso tra gli svincoli di Canili (km 162,698) e Sarsina Nord (km 195,000).
Dal 15 novembre al 15 aprile:
● la strada statale 45 di Val di Trebbia: da Gorreto, nel Comune di Ottone (km 62,100) a Fabiano, nel comune di Rivergaro (km 116,000), in provincia di Piacenza
● la strada statale 62 della Cisa: dal passo della Cisa (km 56,214) alla località La Salita di Fornovo di Taro (km 92,600), in provincia di Parma
● la strada statale 63 del Valico del Cerreto: dal passo del Cerreto (km 35,691) alla località La Bettola (km 92,000), in provincia di Reggio Emilia
● la strada statale 12 dell`Abetone e del Brennero: da Faidello (km 91,450) a Pozza di Maranello (km 164,000), in provincia di Modena
● la strada statale 64 Porrettana: da Ponte della Venturina (km 31,110) a Borgonuovo (km 85,020), in provincia di Bologna
● la strada statale 67 Tosco Romagnola: da Osteria Nuova (km 142,269) a Castrocaro Terme (km 180,000), in provincia di Forlì Cesena.
Dal 15 dicembre al 15 marzo:
● la strada statale 3bis Tiberina (E45): da Sarsina (FC) a Ravenna (dal km 195,000 al km 250,656)
● la strada statale 309 direzione Romea: intero tratto dalla zona industriale nord di Ravenna (rotatoria località Bassette) allo svincolo A14dir – SS16
● la strada statale 16 Adriatica: dallo svincolo A14dir/SS16 dir allo svincolo di Classe (dal km 147,860 al km 157,860)
● la strada statale 67 Tosco Romagnola: dallo svincolo di Classe allo svincolo di via Trieste (dal km 217,227 al km 226,200)

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