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Disabili: “Le alternative ai tagli ci sono”

Abbiamo partecipato alla fiaccolata di sabato come cittadini insieme ai cittadini per manifestare contro una politica del Welfare non all’altezza della tradizione solidaristica della nostra città, che sta causando incertezza per centinaia di famiglie, scuole e operatori del sociale.

Le migliaia di persone che hanno sfilato, senza alcun simbolo di parte, per le vie di Parma hanno certificato il fallimento di un approccio tutto ideologico che caratterizza questa giunta sin dal suo insediamento ed i cui frutti sono ora sotto gli occhi di tutti. Atteggiamento che purtroppo trova conferma nel tentativo di distorcere il senso di una manifestazione che è stata civile, bella e senza bandiere, e che non merita la strumentalizzazione tipica da vecchia politica che il Sindaco ne ha voluto dare prendendosela con la presenza del Pd, dei suoi parlamentari e dei sindacati, nella loro veste di cittadini legittimamente indignati.

La verità è che i tagli paventati e rimangiati dal Sindaco sono frutto di una scelta dell’amministrazione, una sfida con il Governo per qualche riga sulla stampa.

Il Sindaco dice che i tagli nazionali impongono scelte impopolari e che è colpa del Governo se oggi siamo a questo punto. Tuttavia, nessun’altra amministrazione ha tagliato i servizi per i più deboli e, del resto, pur correndo il rischio di sconfessare l’assessore competente (che peraltro riteniamo abbia agito in perfetto accordo con il primo cittadino), il Sindaco alla fine i soldi li ha trovati, dimostrando così che era solo una questione di scelte politiche dell’amministrazione e non una reale necessità.

Basterebbe rivolgersi al bilancio comunale – se tale bilancio sarà mai disponibile – per valutare cosa tagliare: veramente sulla cospicua parte corrente del medesimo non trova i soldi per i disabili o per gli altri servizi educativi che minaccia di chiudere?

Allora, pur nell’impossibilità di vedere il bilancio, ci permettiamo qualche proposta.

Che senso ha nominare un direttore generale a giugno, per un periodo residuo al 2017 di poco più di un anno e mezzo?

Si rinunci al direttore generale, come si è fatto fino ad oggi.

Si rinunci ad assumere un capo di gabinetto, e se, ancora in tempo, i due paventati dirigenti ai servizi sociali con i c.d. art.”90” e “110”, che andrebbero solo a confermare la sfiducia per l’assessore competente e per il personale comunale già in servizio.

Siamo certi che i cittadini saprebbero apprezzare lo sforzo della rinuncia a nuove assunzioni e ai corrispondenti stipendi con risparmi per centinaia di migliaia di euro da ben investire.

Così, come sicuramente apprezzerebbero una gestione più oculata delle spese “fuori bando”: nel mese di dicembre abbiamo assistito in Piazza Garibaldi a parate di cavalli e a stand con animali, quali pecore e maiali neri, per iniziative con finalità turistiche. Senza nulla togliere alle esigenze di visibilità e promozione di cui tutti gli ambiti necessitano per il proprio sviluppo, ci preme sottolineare che l’evento con i cavalli ha avuto un impegno di spesa di 22.000,00 euro (determina dirigenziale DD-2014-2351 del 21/11/2014), l’altro di 20.000,00 euro (determina dirigenziale DD-2014-2441 del 01/12/2014) ai quali va aggiunto il mancato introito per il patrocinio sull’occupazione dello spazio e per i 400 permessi gratuiti di transito in auto (un’altra decina di migliaia di euro in “benefici economici” non incassati…). Senza dimenticare i 20.000,00 euro oltre iva stanziati all’associazione Hydra nel novembre scorso per eseguire compiti di comunicazione già abbondantemente svolti dagli uffici comunali, i 20.000 euro investiti nel sorteggio per i mondiali di pallavolo (determina dirigenziale DD-2014-295 del 06/03/2014) e i 10.000 euro per corsi di bon ton.

Tutti impegni economici che corrispondono a scelte politiche di investimento che, dopo la manifestazione di sabato, speriamo il Sindaco vorrà valutare con maggiore attenzione verso i cittadini operando secondo giustizia ed equità e non con strumentali finalità polemiche che stanno mettendo in ginocchio la nostra città.

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