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Parma, Nocerino non basta. Troppo Menez, il Milan e la crisi passano 3-1

​Non basta una bella prova a evitare la sconfitta. Il Parma esce male da San Siro, nel punteggio e nella classifIca.

Ultimo, sempre più, con poco, pochissimo da sperare. Eppure aveva cominciato bene, ma le fragilità psicologiche e fisiche, in questo periodo, non aiutano e si fanno sentire. Paletta è quasi rossonero, e il mercato finisce tra 24 ore.

Il Parma parte bene, intraprendenza e idee chiare. La mente, come ha detto Donadoni, sembra sgombra, le gambe girano e la voglia di non mollare, almeno per ora, c’è. Aspettando sempre qualcosa dal mercato, il tecnico crociato si fida del tridente “leggero”, con Palladino unica punta quando la palla ce l’hanno gli avversari e Rodriguez che sgroppa e picchia quando serve.

Varela, a destra, è meno coraggioso del Cebolla, ma quando serve risponde presente. La diga in mezzo, con Mariga, Galloppa e Nocerino, funziona e costringe Inzaghi a sgolarsi per guidare i suoi che faticano a trovare spazi inizialmente.
E dopo lo spavento dell’ex, clamoroso lo scivolone di Nocerino davanti a Diego Lopez al 6′, Doveri vede un tocco di mano sospetto di Rodriguez su colpo di testa di Zaccardo, e fischia il rigore. Trasforma Menez, al 18′, ma al 24′, la partita di Nocerino si fa più bella e in girata, dopo il colpo di testa dell’uruguaiano, ribadisce in rete la palla del pari.

Destro, alla prima alla Scala, non ha paura, e trova anche il modo di colpire il pallone di testa per provare a gioire appena entrato a San Siro, ma il suo tentativo sorvola la parte alta della traversa. Prima, al 32′, il palo di Alex spaventa il Parma.

Che si ritrova sul punto di passare in vantaggio, prima con Varela che non approfitta di una lettura brutta di Bocchetti e spara a salve, poi su ribattuta di Lopez, Nocerino, vispo, si vede sventare la ribattuta a colpo sicuro. Il banco salta al 56′, quando Menez di sinistro, incrocia bene e impallina Mirante. Errore di gestione del pallone. Gobbi si addormenta, Cerci lo salta in velocità e tira dopo il rientro.

C’è tempo addirittura per il gol di Zaccardo, che chiede scusa ai pochi tifosi del Parma per aver messo in porta la palla del 3-1. Il Parma si scioglie, non trova più spazi e Donadoni da gloria ad Haraslin, al posto di Varela che ha ancora sulla coscianza il gol del possibile vantaggio. Il Milan si chiude e rischia poco, negli spazi stretti non c’è nessuno che si inserisce e solo Rodriguez, con Palladino, prova dalla distanza, ma Diegol Lopez è attento.

Tanto possesso ma poche verticalizzazioni, con i crociati costretti a sfoderare un’arma sopita: il tiro da fuori. Qualche bella conclusione, ma nulla di più.

 

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