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Asp di Fidenza, ennesimo scandalo: i servizi ceduti alle cooperative

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L’ultima notizia è che nel pesante silenzio degli svergognati soci di Asp, dell’Ausl, dei partiti e della triplice sindacale sulla decisione di quali strutture per anziani esternalizzare alle cooperative, poco prima di Natale il Comune di Fidenza quale Comune capofila del distretto, quindi anche per conto degli altri Comuni, ha sfornato in un sol colpo 10 determine ad oggetto l’accreditamento definitivo di un certo numero e tipologia di servizi socio-sanitari all’Ausl e alle cooperative: i servizi domiciliari dei Comuni del distretto (72.106 ore di interventi, tutte alle cooperative) e quelli per disabili (28 posti all’AUSL e 31 alle cooperative).

Questi servizi dunque dal 1° gennaio 2015 sono stati assegnati all’Ausl e al privato cooperativo  nonostante le disposizioni (solo apparentemente) contrarie previste dalla legge regionale n. 12/2013 sulle «Disposizioni ordinamentali e di riordino delle forme pubbliche di gestione nel sistema dei servizi sociali e socio-sanitari. Misure di sviluppo e norme di interpretazione autentica in materia di Aziende Pubbliche di Servizi alla Persona», una legge a suo tempo soltanto da noi e dal Prof. Tradardi, ex Presidente dell’ASP di Colorno, definita come “il funerale delle ASP”.

Gli “accreditamenti natalizi” all’Ausl sono stati assegnati a seguito del rifiuto opposto dai lavoratori Asp di passare al comando delle imprese cooperative per gestire i medesimi servizi. Ed anche per il rifiuto delle cooperative di accollarsi gli oneri assunzionali di lavoratori pubblici maggiormente tutelati e remunerati rispetto a quanto dalle stesse riconosciuto ai loro lavoratori.

La rassicurazione “Non svendiamo nulla alle Coop, ma rispettiamo la nuova legge regionale che molti fingono di non conoscere. Mantenendo la leadership pubblica, diamo una gestione unitaria alle nostre strutture” che il sindaco Massari ha provato a spacciare durante il suo messaggio d’auguri natalizi è totalmente falsa.

Gli “accreditamenti natalizi” verranno senz’altro giustificati da tutti i Comuni soci non come un regalo a soggetti concorrenti di Asp, ma come un atto conseguente a decisioni già prese nell’accordo di programma del 2010. Dimenticando però che queste rientravano nel più generale accordo sulla società mista pubblico-privato allora realizzato tra l’Asp e le cooperative e che quindi oggi, visto il fallimento politico della società, logica avrebbe voluto che tutti i servizi, inclusi quelli domiciliari e per disabili e non solo quelli delle case protette e dei centri diurni per anziani, venissero rimessi sul tavolo della indecorosa spartizione dei servizi in capo ad Asp.

Altri potrebbero anche rimarcare che l’assistenza ai soggetti disabili dev’essere prestata da personale particolarmente qualificato assicurando anche una continuità relazionale con i malati e che l’Asp oggi non dispone delle necessarie competenze e figure. E però dimenticano che già l’Asul trasferendo nel 2013 all’Asp una parte dei servizi sociali delegati ha trasferito anche il personale a questi dedicato o altri ancora potrebbero osservare che l’Ausl e le cooperative ora definitivamente accreditate erano già gestori di quegli stessi servizi e però anche loro dimenticano che pure l’Asp è gestore degli stessi servizi che ora i Comuni soci hanno deciso di esternalizzare alle cooperative. Dunque perché nell’accreditamento definitivo per il gestore Asp e per i gestori Ausl e coop sono stati usati due pesi e due misure?

Forse sarebbe stata poca cosa, ma questo tesoretto di servizi all’Asp sarebbe stato utile per ripristinare almeno parzialmente quel pezzo di fatturato che da quest’anno le verrà tolto proprio dai suoi Comuni soci che si fumeranno così a carissimo prezzo le perdite future dell’Azienda, i servizi sociali e la fiducia dei cittadini.

Più la si guarda e più la sventura privatizzatrice che si sta abbattendo sull’Asp di Fidenza corrisponde dannatamente alla ammonizione/premonizione del 9 aprile 2014 inviata al CdA dal Commissario Prefettizio del Comune di Sissa-Trecasali, a furia di citazioni divenuto suo malgrado un “eroe” pubblico: “Alla luce delle simulazioni proposte, peraltro, questa Amministrazione non può sottacere l’impressione che la scelta delle strutture di volta in volta da internalizzare ed esternalizzare sia avvenuta in funzione della salvaguardia della posizione delle cooperative accreditate e non invece con riguardo agli interessi dell’Azienda e dei lavoratori pubblici”.

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