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Turismo: in Emilia si salva solo il Parmense

1-turismoxweb“Il turismo è una delle principali”industrie” del nostro territorio, fonte di ricchezza e indotto, non de-localizzabile, su cui l’intero Paese dovrebbe investire, per sfruttare l’opportunità del mercato potenzialmente enorme dei paesi emergenti” ha affermato il Presidente della Provincia Filippo Fritelli presentando stamattina i dati del turismo nei primi dieci mesi dell’anno nel Parmense.

“Si tratta di dati positivi – ha continuato Fritelli – in contro tendenza rispetto alla crisi economica dilagante, dati che vanno compresi a fondo, per capire come incrementarli ulteriormente, con adeguate politiche promozionali.”

“La statistica è uno strumento potente per capire dove e come indirizzare le risorse pubbliche – ha sottolineato il Consigliere delegato Andrea Censi – già ieri, nel workshop dedicato agli amministratori locali abbiamo mostrato come, con i dati che l’Ufficio provinciale Statistica mette a disposizione, sia possibile capire, ad esempio, l’impatto di una politica promozionale. A Salsomaggiore, in occasione del Festival Beat c’è stato un picco di 1000 presenze in più in un giorno. E nei prossimi mesi siamo impegnati ad affinare ulteriormente lo strumento, per approfondire la conoscenza anche delle motivazioni delle presenze.”

IN ITALIA. Il turismo internazionale sta vivendo un periodo di grande crescita, che però l’Italia non sembra cogliere come opportunità. Gli arrivi da turismo internazionale nel 2013 hanno raggiunto la cifra record di 1,1 miliardi, il 5% in più rispetto al 2012, e le previsioni per il 2014 stimano un’ulteriore crescita del 4,7%; il Brasile, la Russia e la Cina sembrano essere, in particolare, i mercati emergenti.

Secondo le stime Eurostat il numero di pernottamenti nel 2013 è aumentato in quasi tutti gli Stati membri dell’Unione Europea, fatta eccezione per l’Italia (-13,0%), Cipro (-8,7%), Repubblica Ceca (-3,0%), Finlandia (-1,2%) e Belgio (-0,5%).

A livello italiano, il movimento dei turisti nazionali è in calo ormai da alcuni anni.

IN PROVINCIA DI PARMA. In questo quadro, possiamo dire che i risultati della provincia di Parma sono senz’altro positivi: i primi 10 mesi del 2014 hanno raggiunto 531.505 arrivi (+8,0 % rispetto allo stesso periodo del 2013) e 1.389.966 presenze (+5,7%).

L’aumento interessa sia il comparto extra-alberghiero che quello alberghiero; quest’ultimo aveva evidenziato, negli scorsi anni, qualche segnale di difficoltà.

Già nel 2013, peraltro, la provincia di Parma era stata praticamente l’unica nella nostra regione a far registrare un aumento di presenze (+3,5%) rispetto al 2012. Infatti, tutte le altre province, tranne Forlì-Cesena, praticamente stabile, presentavano dei cali, a volte molto netti (ad es. Reggio Emilia -8,5, Piacenza -7,4).

A livello di andamenti mensili, se escludiamo una piccola flessione nel dicembre 2013, abbiamo avuto 18 mesi consecutivi di crescita tendenziale, vale a dire rispetto ai mesi omologhi dell’anno precedente.

Gli stranieri sono stati anche nel 2014 quelli che hanno fatto registrare gli incrementi maggiori: +14,0% di presenze contro il +2,8% del comparto italiano.

I due principali mercati esteri interessati al nostro territorio restano la Francia e la Germania, mentre al terzo posto troviamo la Cina che cresce dell’80,7% (oltre 30.000 presenze nei primi dieci mesi del 2014, di cui 14.000 a Salsomaggiore). Le presenze dei Cinesi, nei primi 10 mesi del 2014, hanno superato quelle di USA e Regno Unito, che negli anni scorsi erano al 3° e 4° posto nella graduatoria delle nazionalità.

Riguardo alle performance delle varie aree, vediamo che le Città d’arte fanno rilevare un forte aumento delle presenze (+13,6% rispetto alla prima decade 2013); in questa area il peso nettamente maggiore lo fa rilevare il comune di Colorno, che da solo rappresenta il 45% delle presenze delle Città d’Arte.

Anche gli Altri Comuni e la Collina evidenziano un aumento, rispettivamente, del 9,3 e del 6,8% delle presenze. Per entrambe queste aree bisogna, tuttavia, per interpretare correttamente incrementi percentuali così elevati, tener presente la base numerica di riferimento piuttosto bassa in valore assoluto.

In aumento nel periodo considerato anche il Capoluogo, con una crescita del 6,2% delle presenze sul 2013, e del 7,6% degli arrivi.

Buono, soprattutto se paragonato alle decrescite di alcuni anni fa (arrivate addirittura attorno al 10%), il dato delle Località Termali, che presentano un incremento sia delle presenze (+3,4%) che degli arrivi (+10,7%).

Percentuali minori, ma pur sempre di segno positivo, arrivano anche dalla Montagna: +0,5% di arrivi e +3,3% di presenze.

 

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