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Crisi immobiliare, Parma ancora in agonia

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Da giugno 2013 il mercato immobiliare di Parma e provincia dimostra un trend negativo, dove i modesti accenni di ripresa sparsi lungo l’anno passato sono stati più dei tentativi di piccolo rimbalzo contingente, piuttosto che dei veri e propri segnali di possibile ripresa. Colpisce notare che l’andamento della Provincia ricalca quello di Parma città, una situazione singolare se paragonata ad altre Regioni e province italiane.

Entrando nel particolare, per quanto riguarda l’andamento dei prezzi medi di Parma a Giugno 2013 per acquistare un immobile ci volevano 2250 euro al metro quadro, mentre per la provincia il prezzo medio era di 1953 euro. Ad un anno di distanza, ovvero a giugno del 2014, il prezzo medio al metro quadro è sceso per Parma città a 2083 euro, mentre per la provincia a 1805 euro. Quindi anche la riduzione del prezzo si è mossa più o meno con la stessa consistenza.

Una lieve variazione di atteggiamento si registra solo nell’ultimo mese, considerato che a Parma città il prezzo medio è stato di circa 2050 euro al metro quadro, mentre nella provincia si è scesi ben al di sotto della soglia dei 1800 euro (per l’esattezza l’importo medio è stato pari a 1761 euro). In entrambi i casi l’andamento non è stato in armonia con la media nazionale nelle principali province, laddove si sono cominciati a rilevare modesti segnali di ripresa.

Critica anche la situazione del settore dei mutui, dove non si beneficia del trend in salita fatto registrare a livello Nazionale. Tra le varie province dell’Emilia romagna i risultati positivi non sono stati comunque pochi, e precisamente: un +21% di somme erogate di Modena su cui pesano certamente anche i mutui di liquidità e consolidamento debiti (leggi di più su www.spaziomutui.com/libro/liquidita.htm), oltre 11% di Piacenza. Ben 32,5% la crescita di Reggio Emilia con, a seguire, Forlì-Cesena (quasi +10%) e Rimini 9%. A Parma ancora una fase di contrazione, con un calo di mutui erogati in volumi di oltre 8%, anche se a pesare in modo eccessivo a livello regionale è la contrazione registrata nella provincia di Bologna, di poco superiore al 42%.

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