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Sparatoria all’ex Salamini: dettagli e retroscena

IMG_2336Si arricchisce di nuovi dettagli la sparatoria che sabato mattina ha insaguinato l’area ex Salamini, dettagli forniti dalla Questura stessa.

In una conferenza stampa, introdotta dal Questore dr. Pier Riccardo Piovesana, che ha spegato come prosegua incessante il lavoro dei suoi uomini per le attività di verifiche nei locali notturni della città che ha già portato alla chiusura di cinque di essi, sono stati delineati i dettagli dell’alba di follia fuori dallEuphoria, ex Para due, in Via Spocci all’ex Salamini.

Il “micro ambiente” è quello dello spaccio di stupefacenti: coinvolti  un dominicano naturalizzato italiano grazie alla cittadinanza ottenuta dal padre, G.S.A.D., classe ’89, elettricista durante la settimana e pierre dei locali latini nel week end, pregiudicato per detenzione ai fini di spaccio, che ha sparato due colpi d’arma da fuoco contro S.A.E.D., dominicano residente in Spagna, classe 1981, a Parma di passaggio.

Futili i motivi della rissa, iniziata dentro al locale, e terminata fuori: probabilmente uno sguardo diretto alla donna sbagliata. Poi, sono volate parole, e dalle parole ai fatti il passo è stato breve con due colpi di pistola: ritrovato un solo bossolo, l’arma manca ancora all’appello.

Uno dei colpi sparati ha colpito S.A.E.D alla gamba, ma di striscio. Immediatamente, il ragazzo  e i suoi amici hanno reagito cercando di aggredire il feritore, che è stato messo in salvo all’interno del locale chiudendone poi la saracinesca.

All’esterno allora il clan del ferito si è accanito contro la macchina del “pistolero”, parcheggiata proprio li e colpita con sassi e mazze.

A finire in manette,  poi ai domiciliari, anche D.C., parmigiana classe 1993, di professione ufficiale barista dentro il locale stesso, trovata in possesso di 20 grammi di cocaina già divisa in ovuli.

Il locale, trovato in condizioni igieniche pessime e affollato da persone di ogni razza, molte con precedenti penali, oltre che “corredato” da “Narghilè” (pipe ad acqua per fumare droghe), è stato sigillato e sequestrato.

L’attuale gerente di quello che in teoria avrebbe dovuto essere un circolo privato, è una donna pugliese, ma in precedenza il locale, aperto  con il nome di “La Para Due” era gemello de “La Para Uno” di Baganzola, e come l’altro riconducibile all’affilliato alla ‘ndrangheta Michele Bolognino nei guai per l’operazione Aemilia.

 

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