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Ad Alfonsina Panciavuota, storia di donne e madri, il primo premio della XVIII edizione del Premio teatrale Museo Cervi

Si è svolta a Casa Cervi nell’ambito della Festa della Pastasciutta Antifascista la Premiazione del Premio Museo Cervi-Teatro per la Memoria 2019 che va a concludere la 18^ edizione del Festival Teatrale di Resistenza, rassegna di teatro civile contemporaneo, ideata e promossa da Istituto Alcide Cervi insieme a Cooperativa Boorea.

La Giuria, presieduta da Maurizio Bercini (regista) e composta da Roberta Biagiarelli (autrice, attrice, regista), Stefano Campani (Boorea), Maddalena Massafra (Fondazione A.Toscanini), Damiano Pignedoli (critico teatrale), ha decretato i vincitori di questa edizione.

Il I° Premio Museo Cervi – Teatro per la Memoria 2019 va allo spettacolo Alfonsina Panciavuota della compagnia sarda Teatrodallarmadio, scritto e interpretato da Fabio Marceddu, collaborazione drammaturgica Francesco Niccolini, ideazione scenica e regia Antonello Murgia, con la seguente motivazione:

 

Una favola nera di riscatto, scritta e interpretata da Fabio Marceddu con cura artigianale, lavorando per sottrazione la propria recitazione vibrante che tocca e commuove nel risuonare solitario di più voci e figure. Una creazione incardinata nella finissima regia di Antonello Murgia che disegna l’itinerario iniziatico e liberatorio di una donna povera, venduta a soli dieci anni d’età a una famiglia di proprietari minerari: detentori di un potere oppressivo e violento nella Sardegna del secondo dopoguerra del secolo scorso. Un’opera capace di restituire il nodo di storie di una generazione di madri e donne non solo sarde, ma di ogni luogo e tempo dove c’è un’Alfonsina Panciavuota affamata di equanime rispetto, giustizia e amorevole dignità contro le tracotanze dei potenti.

Il II° Premio va allo spettacolo Fontamara della compagnia Teatro Lanciavicchio, in coproduzione con il Teatro Stabile d’Abruzzo, dal noto romanzo di Ignazio Silone, adattamento e drammaturgia Francesco Niccolini, con Angie Cabrera, Stefania Evandro, Alberto Santucci, Rita Scognamiglio, Giacomo Vallozza, regia Antonio Silvagni, con la seguente motivazione:

 

Lungo un tragitto di drammaturgica linearità, prende corpo e polifonia di voci l’epica popolaresca dei «cafoni» dell’arretrata Marsica abruzzese, ritratti dalla penna di Ignazio Silone durante gli anni dispotici del fascismo. La regia compone una cerimonia ieratica che evoca un quartetto nerovestito di testimoni, sempre seduti davanti a una vuota schiera di sedie e accanto a uno dei figli sopravvissuti a quella terra martoriata da sfruttatori collusi con il potere fascista. Convincono le sporcature dialettali inferte dai quattro attori al testo e la loro coesione, che crea maggiore empatia verso gli spettatori. Apprezzabile pure il riferimento all’attualità, anche se non pienamente riuscito né sviluppato, grazie alla presenza del figlio superstite dal colore della pelle che richiama quello di altri sfruttati: i migranti di oggi, cioè, provenienti da altre terre così lontane eppure sempre così vicine.

Il Premio del Pubblico va allo spettacolo Dita di dama interpretato da Laura Pozone e da lei diretto con Massimiliano Loizzi, tratto dall’omonimo romanzo di Chiara Ingrao, una produzione di Teatro della Cooperativa e Aparte Ali per l’arte, con la seguente motivazione:

 

Una creazione teatrale che diverte e fa riflettere, ricordando come il divenire storico presenti anche vicende di vittoria – per quanto sofferte e a duro prezzo – riguardanti i diritti sociali, civili e lavorativi delle persone. Tutta sola sul palco, Laura Pozone risalta per la capacità recitativa ariosa e nitida nel tratteggiare i contorni precisi di una ricca selva di personaggi, rendendoli immediatamente riconoscibili e ricollegabili al flusso scenico della storia da parte dello spettatore. Dal libro omonimo di Chiara Ingrao e in un impianto registico oltremodo sobrio, la Pozone riesce a fare luccicare con trascinante brio il romanzo di formazione di una donna. La quale cresce e si supera, nei suoi limiti e paure, quando diventa parte attiva di qualcosa di più grande di lei: ossia, una comunità autentica e copartecipe nel sogno di una vita migliore per ognuno.

Al Primo Premio è stato conferito un riconoscimento economico di 2000 Euro, al Secondo Premio e al Premio del Pubblico di 1000 Euro.

Il Festival Teatrale di Resistenza è ideato e promosso da Istituto Alcide Cervi insieme a Cooperativa Boorea, con il sostegno di Proges, con il patrocinio di Istituto per i Beni Culturali della Regione Emilia-Romagna, Comune di Reggio Emilia, Restate 2019, Unione Terra di Mezzo, Comune di Castelnovo di Sotto, Provincia di Reggio Emilia, Comune di Parma, Provincia di Parma, Comune di Casalmaggiore, in collaborazione con I Teatri di Reggio Emilia, Arci, ErmoColle, Associazione Culturale dai CampiRossi, Strada dei Vini e dei Sapori di Scandiano e Canossa.

 

 

 

INFORMAZIONI

Casa Cervi

via Fratelli Cervi, 9 – Gattatico (Reggio Emilia)

Tel. 0522.678356

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Instagram: @Istituto Cervi

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