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Dal Pnrr in arrivo 2 milioni di euro per l’Orto Botanico


Due milioni di euro per il restyling dell’Orto Botanico dell’Università di Parma.

Classificandosi in tredicesima posizione nella graduatoria nazionale, la struttura di via Farini ha infatti ottenuto un finanziamento all’interno della linea di investimento PNRR “Programmi per valorizzare l’identità dei luoghi: parchi e giardini storici”, sostenuto dall’Unione Europea – NextGenerationEU.

Le attività previste, che rientrano in una più ampia strategia di valorizzazione e di apertura alla città dell’Orto Botanico, consentiranno una sistemazione e un parziale ridisegno dell’area destinata a giardino, nonché la riqualificazione completa dell’offerta anche a livello comunicativo. A questo si aggiunge la creazione di una serra dedicata alla collezione di piante succulente, che pur essendo la più rilevante tra quelle ospitate nella struttura con oltre 2000 specie, non risulta attualmente fruibile al pubblico.

Il progetto è il frutto del lavoro congiunto di molte competenze presenti in Ateneo. Un obiettivo era quello di esprimere la profondità dei giardini storici in chiave integrata e centrata sui fruitori, amalgamando in un’unica voce aspetti botanici, zoologici, naturalistici, paesaggistici, culturali, storici, estetici e sociali spesso illustrati e vissuti separatamente.

L’intervento svilupperà tre direttrici interdipendenti:

  • parziale ridisegno del giardino in chiave di minima esigenza idrica e massimizzazione della biodiversità, con introduzione di nuove collezioni e il ripristino di quelle storicamente presenti al momento della sua fondazione nel 1790;
  • innalzamento degli standard gestionali per garantire nel tempo l’identità storica del giardino;
  • miglioramento dell’esperienza di visita e adozione di nuovi stili comunicativi per avvicinare nuovi pubblici.

Nel dettaglio, si prevede la creazione di una nuova serra di 130 mq a massima sostenibilità, di una serra di 15 mq per insettivore, di una siepe mista di 400 mq per schermare il rumore proveniente da Strada Martiri della Libertà, di aiuole ad alta biodiversità per circa 800 mq, di un’area di accoglienza visitatori separata rispetto al corpo del giardino. Parallelamente si provvederà al ridisegno dei 2000 mq del giardino all’inglese in modalità a bassa manutenzione e al recupero di collezioni andate smarrite, rinsaldando l’identità storica del luogo. Gli interventi genereranno nuovi percorsi di visita basati sull’equilibrio tra componente multimediale/digitale ed esperienza diretta, aumentando la dimensione del paesaggio visivo, olfattivo, sonoro e tattile.

Si prevede inoltre il restauro conservativo di fontane, aiuole in pietra, muro di cinta e vialetti interni. Si realizzeranno un impianto di irrigazione per tutti gli 11.000 mq dell’Orto e uno per l’alimentazione delle acque interne (zone umide, fontane) con recupero di acque piovane. Riqualificando l’esistente verranno creati due nuovi percorsi al posto di sentieri attualmente inerbiti, preclusi a persone con ridotta mobilità. Più alberi storici verranno messi in sicurezza tramite approcci di arboricoltura moderna tesi a prolungarne la vita, da illustrare al pubblico come corretto modello di gestione della componente arborea urbana.

Con il sostegno della componente accademica, l’Orto Botanico diventerà una palestra di comunicazione, un luogo in cui le scoperte sono illustrate in modo orizzontale e partecipato, facilitando l’interazione con la natura e la discussione tra fruitori e gestori. Saranno realizzate esperienze di visita, didattiche e di engagement, da introdurre gradualmente anche negli anni successivi alla conclusione delle attività progettuali e dedicate ai servizi ecosistemici e sociali del verde urbano, al disvelamento di elementi intangibili ad occhio nudo, alla complessità delle interazioni animali-piante, uomo incluso.

Questo consentirà di confrontare gli effetti di diversi stili di gestione del verde nei requisiti idrici, nella mitigazione di isole di calore, nell’assorbimento di agenti inquinanti e nell’accoglienza della biodiversità. Quest’ultimo tratto includerà iniziative di citizen-science nel monitoraggio di micro e mesofauna in suoli, prati e alberi, confrontando zone diverse dell’orto e in altre zone della città col sostegno delle scuole. Tramite l’uso di microfoni, fotocamere, micro fototrappole, misurazioni dendrocronologiche e  centraline in grado di monitorare la fisiologia vegetale si genereranno flussi di dati per illustrare ai visitatori aspetti scientifici che sfuggono all’osservazione non guidata.

 

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