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Andrea, la “mia America” nella ricostruzione delle unghie

Dall’Ungheria all’Italia, passando per l’Australia. Andrea è bella, bellissima, sembra più giovane dei suoi anni, ha un figlio che cresce con orgoglio, ma in Italia non ha rinunciato a ricavarsi un lavoro che la rendesse fieramente indipendente, soddisfatta, senza togliere tempo al pargolo.

L’ambito di Andrea? L’onicotecnica, ovvero, la ricostruzione e decorazione delle unghie. Rendere belle le mani di una donna, in soldoni. Ma non è un lavoro che si inventa, o si improvvisa.

Andrea è nata a Budapest, dove si è laureata e ha lavorato come traduttrice, poi in banca.

Ma la vita per lei ha voluto altro. C’è stata una parentesi in Australia, dove “lavoravo nel marketing per una grande azienda, mettendo a frutto i miei studi”.

Poi l’incontro con un manager parmigiano, il trasferimento in Italia, a Collecchio. E la nascita di un figlio, oggi adolescente.

“Qui purtroppo non sono mai riuscita a mettere a frutto i miei studi” – si rammarica sotto una cascata di capelli biondi.
Un certo punto mi sono trovata senza passioni, senza lavoro con un bambino ancora piccolo”.

Quindi, l’idea. Dedicarsi alla ricostruzione unghie.

“Avevo voglia di fare qualcosa che non prendesse troppo tempo a lui ma al tempo stesso mi facesse stare bene, e magari, rappresentasse anche una buona opportunità per il futuro” – spiega.

Ma non è un lavoro per tutte.

“Io ho fatto questa scelta per passione e per voglia, da ragazza mi piaceva disegnare e fare cose con le mani, avevo manualità. Ho cominciato da un corso di ricostruzione unghie a Bologna, ma volevo capire di più… quindi ho scelto tutti i corsi che trovavo con insegnanti valide, volevo essere formata e imparare bene, sapere cosa e come fare. La passione non basta”.

Immaginiamo che una ragazza voglia fare questo mestiere. Come deve fare?

“I passi per fare questo mestiere sono tanti. Innanzitutto capire se hai la passione e la manualità – iscriversi a un corso professionale che non è nell’ambito della scuola di estetica, la scuola di estetica è una cosa, la scuola delle unghie e un’altra. Anche le case madri che producono materiali per la ricostruzione organizzano corsi professionali, e da lì si può partire.

Poi… Pratica, formazione, studio, è un continuo crescere. Non finisci mai di migliorare e di imparare.

Una volta imparata la base si cresce, si continua a imparare tecniche nuove. Ci vogliono almeno due anni di dedizione e formazione, pratica, e investimento in corsi importanti e materiali di qualità”.

Questo è lavoro è anche qualità nei prodotti nel lavoro per dare sempre il meglio alle clienti”.

Ci sono ragazze che lo fanno in casa…

“Chi si improvvisa autodidatta da internet va a lavorare su fondamenta sbagliate. E rischia di non fare le cose fatte bene. Io sono convinta che le ragazze che le fanno in casa se ci fosse possibilità aprirebbero la loro attività, pagherebbero le tasse, avrebbero una sicurezza e un’indipendenza”.

In che senso?

“E’ giusto che chi lo vuole fare questo mestiere  abbia i mezzi per realizzarsi.

Serve che aprano scuole specifiche e venga riconosciuto il settore anche non in dipendenza dalla scuola di estetica.

Un’estetista non fa unghie in gel, come chi fa unghie non fa cerette, non c’è tempo per fare entrambe le cose.

In Italia è complicato aprire un negozio dedicato solo alle mani. Se sei estetista e vuoi fare solo le unghie puoi aprire, se non hai titolo di estetista in Italia non puoi aprire un negozio ma puoi essere dipendente e fare solo unghie, magari con un contratto a chiamata, oppure, in partita iva dentro una situazione già esistente. In Europa, anche nell’Est, le cose sono separate si può aprire un negozio solo per fare le unghie”.


Secondo te perchè?

“Questo settore viene banalizzato, in Italia, nel resto d’Europa ha molto più valore. E’ un settore in grandissima crescita, ormai le unghie sono un’esigenza di tutte le donne, come i capelli in ordine, la mano è un biglietto da visita, ma sembra sia ancora considerato un capriccio”.

Esprimi un desiderio.

“Spero arrivi il momento n cui viene riconosciuto il nostro lavoro, in cui lo stato vi metta a disposizione fondi e formazione. E spero anche vengano fatte risorse per aiutare le donne a realizzarsi, riconoscendo il loro ruolo sia in famiglia che nell’economia nazionale. Io ho trovato la mia strada ma non è stato facile.


Andrea lavora da I’Moda Hair Beauty and Tattoo, in Via Spezia 23/25 a Collecchio.

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