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Codice Appalti: cosa può cambiare per le gare pubbliche con la riforma?

Il mondo dell’edilizia ha vissuto un momento particolare negli ultimi due anni, affrontando una fase complicata con l’avvento del Covid e una ripresa incoraggiata dal Recovery Plan.

Tuttavia le leggi del Codice Appalti che regolano le modalità con cui si svolgono le gare d’appalto necessitano di una revisione per poter snellire i tempi e le procedure necessarie perché abbiano luogo in maniera agevole. Il principale obiettivo è quello di eliminare alcuni limitipropri dei contratti pubblici contenuti nell’attuale normativa e che, se da un lato garantiscono il rispetto della legalità nelle operazioni e che il progetto scelto sia valido, dall’altra, per come sono strutturati, comportano delle tempistiche consistenti tra la presentazione della documentazione e il termine delle procedure.

Di base c’è la richiesta di una maggiore libertà nella concessione dei subappalti e nel modo in cui essa avviene, di un generale snellimento dei meccanismi di verifica sui progetti e di una selezione precoce delle stazioni appaltanti che possano risultare così affidabili e qualificate ancora prima che si avvii la gara d’appalto.

Come e perché partecipare ad una gara d’appalto pubblico

Per poter partecipare ad una gara d’appalto è obbligatorioessere in possesso dell’attestazione SOA, necessaria per aderire alle gare con base d’asta superiore a 150000 euro, in quanto ha la funzione di dare garanzie sulla situazione delle casse dell’impresa e permette di partecipare a gare per categorie di opere generali e specializzate.

Come si legge anche sul sito degli esperti di SOASemplice,per il rilascio dell’attestazione soa è richiesto che l’azienda dimostri di essere regolare a livello giuridico e nei contributi versati, registrati annualmente nel DURC. Essa viene rilasciata dalle SOA (Società Organismi di Attestazione) che devono essere autorizzate dall’ANAC(Autorità Nazionale Anti Corruzione).

Per un’impresa vincere una gara d’appalto pubblico rappresenta la possibilità di mettersi in vetrina e farsi conoscere da un pubblico più ampio, soprattutto per quelle aziende emergenti che hanno bisogno di allargare il proprio raggio d’azione e di crescere. Infatti vengono prese in considerazione consorzi e cooperative, ma anche ditte individuali.

In questo modo è possibile scoprire quali siano i bandi pubblicati dagli enti pubblici e quali possano essere le opportunità più convenienti per l’impresa, potendo valutare l’opera proposta e assicurandosi di avere i requisiti adatti per proporre un progetto, che devono essere espressi chiaramente nel bando stesso.

Le fasi successive

 volta ottenuta la certificazione, sarà fondamentale assicurarsi di avere un fatturato annuo sufficiente, un quadro economico di entrate, di uscite e di beni documentato con chiarezza, un tetto assicurativo che permetta ai dipendenti di lavorare in sicurezza, il denaro necessario al pagamento di stipendi, materiali, attrezzature.

Inoltre il Direttore tecnico dei lavori dovrà essere una persona facente parte dell’impresa perché socio o lavoratore. Presentato un progetto la Pubblica Amministrazione valuterà le proposte sopraggiunte; potrà, eventualmente, richiedere un controllo a campione tra i partecipanti per eliminare a priori chi non abbia veramente i requisiti richiesti e, poi, opterà per quella che mostri il miglior rapporto tra qualità e prezzo e le caratteristiche più in linea con l’opera da realizzare.

I risultati saranno comunicati sempre tramite la Gazzetta Ufficiale. Tuttavia le procedure sono state finora cavillose. Con la riforma delle gare per gli appalti pubblici si avvia un processo per cui la parola chiave diventa velocità e per questo la digitalizzazione delle procedure diventa fondamentale. Una grande novità è offerta anche dall’utilizzo dello SPID, che permette di entrare direttamente nelle piattaforme online dedicate alle gare d’appalto e di poter operare in esse senza produrre ulteriori documenti cartacei.

 

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