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‘Restituire la città ai cittadini’: Roberta Roberti si candida a sindaca di Parma


Sostenibilità sociale e ambientale.

Questi saranno i temi al centro della proposta politica di Roberta Roberti candidata sindaca sostenuta dalla lista civica Parma Città Pubblica presentata questa mattina 12 marzo al Parco del Dono.

“Una formazione fuori dai partiti politici che si è costituita quasi spontaneamente nel corso degli anni attorno alle esigenze reali dei cittadini e raccolte come consigliera comunale di opposizione- dice la candidata- Si tratta prevalentemente di associazioni e comitati di parmigiani che si oppongono a scelte amministrative non condivise e che io spesso ho portato in discussione nel mio percorso in consiglio comunale. Insieme vogliamo dare un’alternativa reale al futuro di questa città, senza battaglie identitarie ma con la precisa convinzione che su certi argomenti non si scende a compromessi sempre nell’ottica realistica di fare proposte realizzabili nel pieno rispetto della normativa e dei fondi esistenti”

Roberta Roberti, insegnante e consiglio del Gruppo Misto decide così di scendere in campo in prima persona alle prossime elezioni della primavera per proporre una nuova visione di città come ‘bene comune’

Una città pubblica è una città di chi la abita.

“Tra pochi mesi si terranno le elezioni comunali: la politica locale, salvo alcune eccezioni, appare totalmente scollegata dalla realtà, preda di logiche che non tengono conto delle esigenze reali della città e della cittadinanza; alleanze e nomi che vanno e vengono al solo scopo di ottenere visibilità e garantirsi l’appoggio e l’approvazione dei centri dì potere sul territorio- si legge nel documento di presentazione-I progetti di chi si candida a governare domani la nostra città non ci sembrano rispondere ai bisogni e alla volontà di chi ci vive, eppure vengono dati per scontati, come inevitabili e prestabiliti. Mancano una visione del futuro che rimetta al centro l’interesse pubblico, in una prospettiva di vera sostenibilità sociale ed ambientale, ed una capacità di approccio consapevole all’emergenza climatica, così come alle nuove ed antiche povertà, per vivere in una città che si cura e garantisce cura e sicurezza.

Innanzi a questo scenario, il fronte astensionista potrebbe rappresentare la netta maggioranza degli aventi diritto; un fronte al quale potrebbero unirsi gli insoddisfatti dei partiti, di riflesso ad un malcontento trasversale a tutte le forze politiche. Per queste ragioni, come cittadini e cittadine sosteniamo con convinzione la necessità di un cambio di paradigma che abbia come presupposto l’idea di Parma come città pubblica.

Cosa significa “città pubblica”? Se riportiamo l’attenzione sui diritti e sulle garanzie costituzionali, ci rendiamo conto che è la nostra Costituzione a definire il perimetro entro il quale il termine “pubblico” acquisisce la sua valenza irrinunciabile: l’uguaglianza si realizza tramite l’obbligo per lo Stato di rimuovere gli ostacoli che la impediscono, in un’ottica in cui l’iniziativa privata è libera, ma è subordinata all’interesse pubblico ed i servizi sociali traducono questi principi in una vita dignitosa per ogni persona.

Di conseguenza, è necessario tornare a parlare di BENE COMUNE e di publica utilitas (usi civici): acqua, suolo, aria, ma anche la città stessa, i monumenti, la sua cultura, la sua storia e la sua memoria impresse nelle strade, nelle piazze, nei quartieri sono patrimonio materiale e immateriale collettivo non alienabile. Non una merce, non un logo o un brand utili al marketing territoriale, non spazi o simboli cedibili per interessi privati.

Troppo spesso il termine “pubblico” viene utilizzato in modo distorto, come sinonimo di cattiva gestione o inerzia, in opposizione ad una narrazione finalizzata a rafforzare una percezione sempre positiva, idilliaca e performante di tutto quanto è privatizzato.

Non stupisce più che gli spazi pubblici, ma anche i servizi importanti ed essenziali di una città —generatori di lavoro, luoghi di diritti costituzionali e spazi di negoziazione delle parti sociali -siano totalmente affidati alla gestione di soggetti privati”

In questo particolare momento storico pace,ambiente, salute e lavoro sono le priorità e l’ente pubblico dovrà vigilare affinché i fondi del PNRR siano utilizzati nel pieno rispetto degli obiettivi indicati dalle 6 missioni operative: Ambiente e Mobilità, Urbanistica,Politiche Sociali, Politiche Giovanili, politiche Culturali e Benessere Animali.

Per definire un progetto dettagliato su questi temi fondamentali sono stati istituiti tavoli programmatici con cittadini e professionisti dei diversi settori che nelle prossime settimane presenteranno un programma condiviso per la prossima Parma Città Pubblica.

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