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Riapertura immediata sale civiche: 7 consiglieri comunali firmano la mozione Roberti

“Una mozione urgente in vista delle imminenti elezioni comunali- spiega Roberta Roberti consigliera comunale del gruppo misto e esponente della lista civica Parma Città Pubblica.

“Da ormai due anni l’accesso alle sale civiche e agli spazi pubblici comunali è interdetto alla cittadinanza. Se nella fase pandemica era comprensibile questa chiusura, dalla scorsa estate come consiglieri comunali abbiamo ripetutamente sollecitato l’amministrazione a riaprire spazi essenziali per lo svolgersi della vita democratica e associativa.

Non è infatti accettabile che ormai da mesi sia aperto tutto e le sale civiche restino inaccessibili.

Dopo interlocuzioni dirette con il vicesindaco, responsabile del servizio in quanto afferente il settore patrimonio, dopo numerose comunicazioni e interrogazioni consiliari purtroppo senza esito, i consiglieri Roberti, Massari, Agnetti, Bonetti, Campanini, Jacopozzi, Colla e Freddi hanno presentato una mozione consiliare per proporre l’immediata riapertura di tali spazi, oggi più che mai indispensabili in vista della imminente campagna elettorale.

Riteniamo infatti che sia un dovere dell’amministrazione garantire l’accesso a tali spazi con urgenza: considerato che l’unico reale scoglio sarebbe quello del controllo del green pass e del numero dei presenti, ci pare evidente come la soluzione immediata e a portata di mano possa essere quella di delegare alla persona intestataria della richiesta di utilizzo, che si ritroverebbe responsabile anche sotto questo aspetto del corretto utilizzo delle sale.

Se a settembre poteva essere comprensibile che l’amministrazione si interrogasse su come contemperare le esigenze della democrazia con quelle dell’emergenza sanitaria, ora non è più accettabile un’inerzia del genere: è quasi imbarazzante immaginare che una amministrazione fatichi tanto a trovare una soluzione ad un “problema” tanto banale.

Ci auguriamo che la paralisi di questi ultimi sei mesi venga risolta con urgenza, diversamente potremmo avere fondate ragioni di ritenere che semplicemente non si voglia risolvere il problema, ingessando il dibattito politico, oltre all’attività di tante associazioni, in città”

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