Home » Altre storie » Diplomati e laureati in Italia: gli ultimi dati ufficiali

Diplomati e laureati in Italia: gli ultimi dati ufficiali

Il livello di istruzione sta raggiungendo, anno dopo anno, percentuali bassissime con giovani che abbandonano precocemente gli studi. Si tratta di un vero e proprio gap tra l’Italia ed altri paesi europei che rappresenta non solo un campanello d’allarme ma dimostra come per la maggior parte del popolo italiano l’istruzione sia cosa di poco conto. A testimonianza di ciò circa un mese fa l’Istat ha pubblicato un report sui livelli di istruzione della popolazione italiana da cui è emerso quanto lo Stato italiano non ancora riesca ad “imporre” una partecipazione totale alla formazione e all’istruzione degli studenti. Partendo dall’assunto che il miglior indicatore del livello di istruzione di un paese è il diploma, in Italia il diploma di istruzione secondaria di secondo grado è stato conseguito nel precedente anno scolastico da circa il 62,9% della popolazione (+0,7 punti rispetto al 2019), tuttavia nell’Unione Europea le percentuali sono ben più alte con un tasso medio del 79,0%.

Se passiamo poi ad un livello di istruzione maggiore come il conseguimento di un titolo di laurea, sempre secondo l’indagine condotta dall’Istat è possibile notare che attualmente solo un italiano su cinque sia in possesso di un titolo di laurea. Quindi una media molto molto bassa, essendo pari al 20,1% contro il 32,8% nella media europea. Spesso, soprattutto per coloro che accedono ad un corso di laurea, una delle cause di abbandono degli studi – con particolare riguardo a coloro che hanno la necessità di mantenersi agli studi – riguarda la difficoltà di conciliare lo studio con il lavoro. Per questa ragione una soluzione possibile, che garantisca allo studente lavoratore di bilanciare gli impegni di lavoro con quelli dell’università, è quella di iscriversi presso una facoltà online come ad esempio Università telematica Niccolò Cusano, uno degli atenei che consente una straordinaria alternanza di lezioni in presenza e da remoto.

La dispersione scolastica e il retaggio socioculturale

Indubbiamente la dispersione scolastica è legata alla condizione socio-economiche della famiglia di appartenenza. Sempre secondo i dati Istat, il 22,7% dell’abbandono si realizza in studenti con genitori che posseggono solo la licenza media, il 5,9% di questi hanno genitori con un diploma di scuola secondaria superiore e il 2,3% degli studenti ha genitori laureati. In questo caso va evidenziato l’assenza di una sperequazione tra Nord e Sud in quanto su tutto il territorio italiano si registrano fenomeni di abbandono piuttosto omogenei. Il fenomeno tende a sparire in dimensioni in cui ci si trova di fronte ad un elevato contesto socio-economico oltre che un alto livello di istruzione. Qui è possibile constatare una bassa incidenza del fenomeno legato all’abbandono precoce degli studi.

Istruzione e Gap di genere

Un dato positivo riguarda il livello di istruzione delle donne che rispetto alla media europea è più alto. Infatti, le donne che hanno conseguito il diploma sono il 65,1% e gli uomini il 60,5%. Se parliamo della laurea anche qui le donne fanno registrare una percentuale maggiore rispetto agli uomini, con un 23,0% contro il 17,2% degli uomini. Tuttavia, si registra un’inversione di rotta per quanto riguarda le discipline STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics). Le percentuali degli uomini che conseguono questo titolo sono pari a circa 36,8%, mentre le donne fanno registrare solo un 17,0%. In conclusione, in Italia l’istruzione fatica ancora a trovare il giusto riconoscimento e ciò lo dimostrano i dati. Infatti, ad oggi il nostro Paese si pone al penultimo posto in Europa. Un campanello d’allarme che necessita di un intervento tempestivo da parte dello Stato.

Lascia un Commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.I campi obbligatori sono evidenziati *

*