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Pillole femministe – #acchiappailbusfemminista Un esperimento di gender public history a cura del Centro studi movimenti

 


Pillole femministe –
#acchiappailbusfemminista è un’azione comunicativa che per le prossime due settimane circolerà sui bus cittadini.

È un progetto che il Centro studi movimenti ha rilanciato nell’ambito di Re/sister!, il festival femminista organizzato lo scorso fine settimana da Casa delle donne e Comune di Parma, e che ha come obiettivo invitare la città a riflettere sui diritti e le libertà che le donne oggi hanno raggiunto grazie alle lotte femministe degli anni Settanta e Ottanta.

I manifesti che circoleranno in città sui bus, infatti,raccontano sette tappe simboliche che hanno cambiato la vita delle donne del nostro paese: il diritto di voto, la possibilità di divorziare, la libertà di diventare madri o usare contraccettivi, la pari responsabilità all’interno delle famiglie, il riconoscimento dello stupro come reato grave contro la persona.

Tutto questo è parte integrante, oggi, della vita delle donne italiane perché altre donne, prima di loro, hanno lottato tenacemente mettendo in discussione norme tradizionali, stereotipi e modelli culturali. E queste lotte, questi esempi diimpegno collettivo invitano a riflettere sulla relazione tra passato e presente, sui diritti raggiunti (ma mai scontati e dati una volta per tutte), sulla libertà come conquista e l’autodeterminazione come scelta.

 

«Anziché farne una mostra tra quattro mura ‒ dice Michela Cerocchi, ricercatrice del Centro studi movimenti ‒, abbiamo scelto di far circolare in nostri manifesti per strada, sui bus, per intercettare un pubblico ampio e vario, fatto di studentesse, lavoratrici, madri, migranti. Perché vogliamo che la storia che abbiamo alle spalle circoli tra le persone».

Ora che le Pillole stanno circolando, partirà la campagna #acchiappailbusfemminista: l’invito a tutti e tutte è cercare i bus per le strade, leggerli e fotografarli, per poi pubblicarne le foto sui propri profili Fb e Ig con questo hashtag oppure inviarle a  centrostudimovimenti@gmail.com

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