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Scuole serali pubbliche: per la minoranza di centro sinistra un valore per la comunità da tutelare

Riceviamo e volentesi pubblichiamo il comunicato stampa di alcuni esponenti del gruppo consiliare parmigiano di minoranza di centro sinistra.

”Siamo molto preoccupati per la linea decisa dall’ Ufficio Scolastico provinciale di Parma, ma che sembra condivisa a livello nazionale, di ridurre gli organici dei docenti per le scuole serali professionali (a maggio erano – 20).

Già allora eravamo intervenuti sulla questione (così come i sindacati confederali che sul tema continuano a lavorare e fare proposte), denunciando come l’impoverimento e indebolimento della istruzione professionale e tecnica vada davvero in controtendenza rispetto alle esigenze delle future generazioni e dei lavoratori che, a oggi, vogliono accrescere il loro bagaglio formativo e di competenze.

Il lavoro di qualità ed il lavoro sicuro si genera a fronte di competenze certificate, a partire dal primo livello dei diplomi professionali.

E’ notizia di oggi, fonte Istat, che anche nel dopo-Covid chi è in possesso di un diploma tecnico e professionale quinquennale ha l’80% in più di possibilità di trovare lavoro nel tempo di 3 anni.

La mutazione del mondo del lavoro interpella le scelte politiche in questa direzione: formazione tecnica di livello sempre più alto (diplomi tecnici che rispondono alle esigenze delle nuove tecnologie, ITS-Istituti tecnici superiori post diploma, università, formazione permanente).

Si va infatti verso la formazione o riqualificazione professionale continua per tutti, soprattutto per coloro che stanno lavorando in modo poco qualificato e che sono certamente più a rischio di altri di perdere il lavoro e di non trovarne uno nuovo.

E’ per questo che le scuole serali sono una risorsa da proteggere o implementare, come servizio pubblico: hanno permesso negli anni a tanti di riprendere in mano la propria vita studiando con passione per realizzare nuovi progetti per se stessi e per la propria famiglia.

All’ Itis di parma erano ben 137 gli iscritti al serale lo scorso anno scolastico. Quest’anno sembra difficile garantire gli stessi numeri e la stessa qualità. Il rischio di indebolire gli accessi alle scuole serali a causa di minore numero di classi e di corsi per mancanza di organico docente (con conseguente minore continuità) è anche quello di creare uno spazio ad un mercato privato che di per sé non è inclusivo.

Alle scuole serali infatti si iscrivono non solo giovani ma molti adulti con storie anche complesse e non lineari: la formazione e la scuola sempre sono opportunità di arricchire se stessi e l’intera comunità.

Auspichiamo quindi che vengano riportati ai livelli massimi necessari gli organici delle scuole serali della città. Da parte nostra abbiamo una interlocuzione a livello regionale per capire se la razionalizzazione del personale possa tornare al più presto coerente con gli obiettivi legati ai diritti fondamentali, quali il lavoro e la formazione.

Temiamo tuttavia che si debba andare ai livelli più alti, poichè se gli organici di diritto sono rimasti quelli del 2019 significa che quelli di fatto non coprono tutti i fabbisogni e a non dare stabilità al sistema formativo, a scapito di quello serale in particolare.

Daria Jacopozzi

Caterina Bonetti

Sandro Campanini

del Gruppo consiliare PD Parma Parma Protagonista

Roberta Roberti

Fabrizio Pezzuto

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