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Nuovo Stadio Tardini- Il gruppo consiliare PD: ‘il Comune sia garante dell’interesse pubblico’

Dopo il primo incontro pubblico del 17 giugno al Parco Bizzozero dal titolo ‘Quale stadio per Parma?’ promosso dal Comitato Tardini Sostenibile durante il quale sono state esposte ai cittadini presenti le criticità ambientali e di utilità per la collettività rilevate nel progetto del nuovo stadio, anche il gruppo consiliare di minoranza del Partito Democratico esprime perplessità quantomeno sulla procedura di comunicazione e condivisione del progetto con la cittadinanza auspicando il coinvolgimento di un terzo soggetto imparziale per la valutazione di costi/benefici di un’opera così impattante per l’intera città.

Al dibattito moderato dal giornalista Chicco Morini sono intervenuti

Sandro Fontanesi – Comitato Tardini Sostenibile

• Carlo Quintelli, professore ordinario di Composizione architettonica e urbana Unipr

• Giuseppe Massari, direttivo Legambiente e consigliere comunale

• Renzo Rossolini, avvocato, Italia Nostra Parma

E la consigliera Caterina Bonetti che già in questa occasione aveva anticipato la posizione del suo partito e la disponibilità a un confronto istituzionale con il comitato.

Si legge infatti nel comunicato congiunto di Daria Jacopozzi ,Caterina Bonetti, Lorenzo Lavagetto e Sandro Campanini:

“Poiché, dopo il lungo silenzio seguito all’illustrazione del primo rendering (6 aprile),  è ripresa immediatamente la discussione sul tema nuovo stadio alla luce della presentazione del nuovo elaborato progettuale, riteniamo opportuna qualche considerazione.

Ciò che abbiamo visto è frutto del lavoro della società, la quale, secondo la legge stadi, formula una proposta all’ amministrazione affinché la valuti. Va detto che la presenza di un investitore, per un impianto in cui il Comune – giustamente – non intende effettuare investimenti pubblici, dovrebbe essere considerata un’ opportunità.

All’amministrazione Pizzarotti è invece  riuscito di trasformare l’opportunità in una nuova occasione di aspra divisione cittadina. E’ per questo che, complimenti a parte, si deve concentrare l’attenzione sul modo in cui l’amministrazione valuterà la rispondenza all’interesse pubblico della proposta del privato.

Preliminarmente ci sembra corretta la richiesta, avanzata nuovamente in questi giorni, di una verifica quanto più scientifica possibile del rapporto costi benefici e dell’impatto prevedibile su viabilità / parcheggi, commercio preesistente e soglie di rumore con le nuove funzioni settimanali.

Anche alcune soluzioni progettuali – dalla verifica della fattibilità del parcheggio sotterraneo ai materiali e colori scelti, dalla mancanza di verde, per citarne alcuni – meritano un approfondimento che non può essere riservato ai soli funzionari comunali ma devono coinvolgere  la cittadinanza e i suoi rappresentanti.

Tale analisi potrebbe essere l’occasione anche per una definitiva comparazione, sempre in termini di costo beneficio, con altre aree (ipotesi spostamento) fermo restando che la delocalizzazione sembra più problematica, a partire dalla individuazione di un’area idonea e dal fatto che la disponibilità dell’investimento, per quel poco che ci è concesso di capire, parrebbe limitata al solo impianto esistente.

Tuttavia una siffatta analisi, soprattutto se commissionata a soggetti terzi ed imparziali, potrebbe consentire di valutare la praticabilità di ogni eventuale possibilità, i profili problematici che un cantiere di quelle proporzioni arrecherà e i confini di un intervento che potrebbe anche parzialmente ridursi qualora l’interesse pubblico non fosse, come sopra, scientificamente riscontrato.

Non meno importanti sono le garanzie finanziarie che devono essere ottenute dal Comune per evitare rischi in corso d’opera (che saranno da valutarsi in seguito).

Sembra inoltre necessario invitare l’amministrazione ad assumere un atteggiamento di maggiore terzietà, in quanto garante dell’interesse pubblico, e a condividere con la cittadinanza le proprie valutazioni sul progetto, costruendo un vero e proprio procedimento di partecipazione trasparente guidato dal Comune (non dal privato). In definitiva, non è certo stato impeccabile il modo in cui è stata gestita, fin qui, la comunicazione su un punto tanto delicato.

Suggeriamo per esempio di presentare in pubblico il progetto e le proprie valutazioni in confronto con la cittadinanza.

Si tratta di un’opera che certamente riguarda chi risiede nell’area, ma in realtà è questione di rilevanza cittadina a tutti gli effetti che necessita di un dialogo aperto e trasparente e della condivisione della miglior soluzione possibile.

Ci aspettiamo in particolare che il Comune illustri pubblicamente alla Città, in relazione alla proposta ricevuta, la rispondenza del progetto presentato agli indirizzi politici posti dalla mozione approvata dalla maggioranza in Consiglio comunale qualche seduta fa, ove la Giunta è stata impegnata al rispetto di prescrizioni rilevanti in tema di fruibilità degli spazi, misure di contenimento del disturbo ai residenti sia in termini di rumore che di limitazioni alla circolazione.

E che si faccia tutto il possibile per ricercare una corretta composizione degli interessi in conflitto”

Il prossimo 22 giugno alle 18 sempre al Parco Bizzozero avrà luogo il secondo incontro pubblico aperto ai cittadini interessati moderato da Chicco Morini con introduzione di Pietro Curzio – Comitato Tardini Sostenibile e interventi di

• Fulvio Ceresini, ex presidente Parma Calcio

• Alessandro Bosi, sociologo, dipartimento discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese Culturali dell’Università di Parma

• Francesco Gastaldi, professore associato di Urbanistica Iuav

• Francesco Fulvi, architetto e ingegnere, docente, membro della Commissione Qualità e Paesaggio del Comune di Parma

• Roberta Roberti, docente e consigliera comunale

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