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Massari in consiglio contro il Mall: “tra Comune e costruttore un procedimento per sanare quello che appare come un abuso edilizio?“

Proseguono le polemiche attorno al Mall di Baganzola.
Giuseppe Massari 
consigliere comunale del gruppo Parma Protagonista ha presentato ieri 9 novembre, nel corso della seduta del consiglio comunale, una comunicazione riguardante un ipotetico accordo tra le parti (comune di Parma e impresa costruttrice) in merito all’intricata vicenda del Mall Parma Urban District di Baganzola tutt’ora sotto sequestro giudiziario.

“Apprendo dalla stampa che pare si stia profilando un accordo tra Amministrazione Comunale e costruttore per ridelineare, riducendolo, il Mall Parma Urban District, termine traducibile in mega centro commerciale a Baganzola.
Tale ventilato accordo è susseguente alle indicazioni di Enac che reclamano il rispetto delle fasce di rischio dell’aeroporto “G. Verdi” introdotte nel novembre del 2011.

Vale la pena di soffermarsi sul permanere dell’assenza del Piano Rischi Aeroportuale, tuttora non adottato dall’Amministrazione Comunale a 9 anni di distanza da quello scaduto.

Se il Comune a fine 2020 recepisce le indicazioni Enac sul Piano Rischi Aeroportuale significa che avevano ragione le associazioni ambientaliste in primis Legambiente quando sollevarono il problema nell’aprile 2018 e che un autorevole rappresentante della amministrazione ci apostrofò “ come degli irresponsabili che non hanno nemmeno la responsabilità della penna che hanno in mano- il Mall non si poteva costruire e l’Amministrazione Comunale, invece di incaponirsi, avrebbe da subito dovuto riconoscere il proprio torto e, contestualmente, revocare in autotutela la licenza a costruire.

Stante la situazione per trasparenza l’area è tuttora sotto sequestro giudiziale, in attesa che il Gup decida sulla richiesta di istituire il processo chiesto dalla Procura o di archiviare – il ventilato accordo tra Comune e costruttore si configura come un procedimento per sanare quello che figurativamente appare come un abuso edilizio. Questo andrebbe detto chiaro e tondo alla cittadinanza.

Ricordando che sarebbe ora che chi guida l’Amministrazione Comunale facesse finalmente opera di trasparenza spiegando pubblicamente i passaggi che intende compiere sul Mall e non ponendo tutti di fronte al fatto compiuto.

Inoltre dato che il commercio cittadino versa in uno stato di forte difficoltà, ulteriormente aggravato dalle necessarie misure anticovid infatti già insistono sul territorio altri centri commerciali. Non si comprende la finalità di favorire lo sviluppo di un Mall, che nella migliore delle ipotesi toglierà vendite e margini ad altri esercizi, senza alcuno sviluppo occupazionale.

Dal punto di vista della sostenibilità ambientale : il Mall sarà anche un polo attrattore di traffico, con rischio di congestionamento delle arterie stradali nella zona nord-ovest e conseguente aumento dell’inquinamento da polveri sottili. Inoltre la sua realizzazione vanificherebbe del tutto la continuità del Km Verde, progetto su cui a parole sono tutti d’accordo ma che nella pratica si tende a trascurare.

Rispetto alle considerazioni economico-finanziarie non risulta che né il costruttore, né il committente del Mall abbiano avanzato richieste di risarcimento all’Amministrazione Comunale per lo stop alla costruzione, derivante dal sequestro giudiziale e soprattutto dal diniego alla edificazione arrivato da Enac.

A quanto pare dunque, pur nel torto di una licenza che non poteva essere concessa dal Comune, non vi sarebbero danni economici non solo considerando che, a parte la vicenda giudiziaria, se si recepiscono le indicazioni Enac (e non si vede come potrebbe essere altrimenti) il Comune avrebbe tutto l’interesse a fare una perizia estimativa del erigendo Mall come abuso edilizio, potendo quindi accedere al Fondo per la demolizione delle opere abusive, creato dalla Legge di bilancio 2018 per sostenere le amministrazioni comunali nella lotta all’abusivismo edilizio.

Da ultimo, ma last but not least le questioni che attengono alla democrazia: la vicenda del Mall è tuttora ingarbugliata ed essendo questa Amministrazione Comunale entrata nella fase terminale del suo mandato non dovrebbe ostinarsi a volerla risolvere con un atti interni quanto, in segno di rispetto della democrazia, attivare un percorso di audizione aperto a tutti, partiti e movimenti politici, associazioni di categoria e di tutela di interessi collettivi, semplici cittadini, per conoscere il parere della città in merito a un’opera – il Mall – che pur ridotta nelle dimensioni rimarrebbe molto controversa e foriera di generare danni al tessuto socio-economico-ambientale piuttosto che apportare vantaggi.”

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