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Il municipio si tinge di rosa e sostiene la campagna ‘Nastro Rosa 2020’ Lilt contro i tumori al seno


Il Municipio si tinge di rosa: il Comune di Parma, Assessorato alle politiche della Sanità, guidato da Nicoletta Paci, ha, infatti, aderito alla “Campagna Nastro Rosa 2020” delle LILT Parma A.P.S. – Lega Italiana per la Lotta contro i tumori.
Si tratta di un’azione di sensibilizzazione e di coinvolgimento verso la cittadinanza che l’Amministrazione ha condiviso con convinzione, sul tema del tumore al seno : la sede del municipio sarà illuminata di rosa fino al
31 ottobre.

L’Associazione Provinciale LILT Parma A.P.S. – Lega Italiana per la lotta contro i tumori – ha promosso anche quest’anno la Campagna Nastro Rosa sul territorio di Parma e provincia con i patrocini di Comune di Parma, Provincia, Azienda Ospedaliero – Universitaria, Azienda USL Parma, Università degli Studi e Ordine dei Medici.

Diverse sono state le iniziative che si sono svolte lungo tutto il mese di ottobre, con la possibilità, per le donne dai 45 ai 74 anni, di effettuare lo screening mammografico, incontri di sensibilizzazione e approfondimento sul tema del tumore al seno, oltre la consueta illuminazione in rosa di alcuni significativi monumenti del territorio.

La Campagna si chiuderà sabato sabato 31 ottobre con la consueta cerimonia di premiazione del Premio Letterario Nazionale “Flaminio Musa”, alle 10, nella biblioteca del Monastero di San Giovanni .

Tutte le info a link: https://liltparma.it/

La Campagna Nastro Rosa è sostenuta da preziosi partner che si impegnano al fianco della LILT per la diffusione della cultura della prevenzione come metodo di vita: Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani), CIA – Agricoltori Italiani ed il gruppo Yamamay.

Il cancro al seno ha raggiunto il primato assoluto a livello di incidenza, attestandosi come il tumore più frequente. Lo scorso anno infatti sono state registrate 53.500 donne italiane che hanno ricevuto questa diagnosi, con un trend di crescita (+ 0,3%), rappresentando così la neoplasia più diffusa in tutte le fasce d’età.
Paradossalmente però, a fronte di questo aumento dell’incidenza, si registra una, sia pur lieve ma costante, diminuzione della mortalità: ci si ammala di più, ma si muore di meno: grazie ad una tecnologia avanzata, sempre più innovativa, che permette di individuare lesioni tumorali millimetriche, con un basso grado di aggressività, un indice di malignità molto limitato e un processo evolutivo metastatico della malattia (diffusione in altri organi e/o apparati) pressochè trascurabile, se non nullo. Per di più disponiamo di trattamenti medici mirati, pressochè “sartoriali”, che garantiscono percorsi diagnostico-terapeutici “ad personam”.

Lo scenario complessivo del tumore al seno che abbiamo di fronte e che dovremmo affrontare e superare è rappresentato tuttavia da alcune problematiche tuttora aperte e amplificate con lo stato emergenziale sanitario da COVID-19: individuazione della malattia in fase precocissima; diagnosi della lesione tumorale in donne sempre più giovani; uniformità territoriale dello screening senologico; abbassamento dell’età dello screening, allargato possibilmente all’ecografia; coinvolgimento attivo del mondo scolastico femminile (corretta informazione e insegnamento dell’autopalpazione); periodici e codificati controlli clinico-strumentali per le donne già colpite dal cancro al seno per l’eventuale individuazione di recidive e/o metastasi; prendersi cura delle circa 800.000 italiane con vissuto cancro al seno e delle loro famiglie, con un approccio umano e personalizzato avvalendosi della ricerca, implementando centri dedicati alla senologica: le Breast Unit. In questo scenario si inserisce la mission della LILT.

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