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I segreti della moda di Teresa Giulietti- Chi decide cosa è bello? Tendenze tendenziose


 di Teresa Giulietti

Quest’anno va di moda il blu che infonde calma e fiducia e una ripresa dello stile romantico in tutte le sue varianti. Lo scorso anno è stato l’anno del living coral una tonalità corallo molto vitale, l’anno prima è stato quello del verde in tutte le speranze, e così via, di anno in anno, macché: di stagione in stagione che, in sostanza: sono due. Due stagioni, e la faccenda non ha nulla a che vedere con gli stravolgimenti climatici. La moda ha le sue regole, le sue stagioni. Prima stagione: primavera-estate. Seconda stagione: autunno-inverno.

Ma, chi decide cosa andrà di moda nella prossima stagione, quali colori, quali tendenze, quali evocazioni e stili e fantasie?

Le tendenze cromatiche dell’anno, in tutto il mondo, vengono stabilite da un’entità chiamata Pantone, potentissima azienda statunitense che detiene un controllo assoluto di portata planetaria. Ora pensate a qualcuno di mooooolto potente, chi vi è venuto in mente? Ecco, Mr. Pantone li batte tutti. Sì, anche lui, l’americano dai capelli color polenta; pure loro: Xi occhi a mandorla, Vladimir e l’Angelona crucca (ma come ti vesti?).

Mr. Pantone da cinquant’anni si occupa ogni giorno di catalogare e decidere il colore vincente, quello che verrà imposto, senza se e senza ma, a livello globale sul mercato. Nostalgici del buon taglio sartoriale prendetevela con lui che ha spazzato via le tendenze autoctone, i guizzi creativi degli artigiani locali, dei maestri di alta sartoria. Lui è uno dei maggiori responsabili della globalizzazione anche in ambito del fashion.

Tutti, ma dico tutti, quelli del settore si inchinano al suo potere: stilisti in erba, stilisti all’apice del successo, maestri del glamour, pubblicitari, fashion blogger, direttori di riviste specializzate nell’ambito visual: dalla moda, al design industriale, all’arredamento d’interni, al benessere.

E’ quasi impensabile immaginare la portata di lavoro che si nasconde dietro al “colore dell’anno”, scelto allo scadere di ogni dicembre da Mr. P. dietro a cui si celano intraprendenti professionisti, oltre che i fatti del mondo. Gli spunti di riferimento si ispirano, infatti, ai maggiori avvenimenti internazionali: politici, economici, di attualità.

Il colore che salverà l’umanità dall’imbarbarimento viene lanciato dai cosiddetti brand di fast fashion, mode-lampo che durano come gli animaletti di Swarovski che colleziona mia mamma tra le mani dei miei nipoti. Se i capi presentati riscuotono successo, tutti i brand seguiranno questa scelta a ruota libera, finché il mercatosarà saturo e, a questo punto, diverrà rarissimo trovare un capo che non presenti quella variante di colore.

Ricordate la memorabile scena del film Il Diavolo veste Prada, in cui Miranda Priestly Meryl Streep spiega a un’ingenua Andrea Sachs (Anne Hathaway) come dietro la tonalità cerulean si nasconda un microcosmo di professionisti che influenzerà l’intero mercato della moda internazionale?

Tu apri il tuo armadio e scegli, non lo so, quel maglioncino azzurro infeltrito , perché vuoi gridare al mondo che ti prendi troppo sul serio per curarti di cosa ti metti addosso. Ma quello che non sai è che quel maglioncino non è semplicemente azzurro, non è turchese, non è lapis, è effettivamente ceruleo, e sei anche inconsapevole del fatto che nel 2002 Oscar de la Renta ha realizzato una collezione di gonne cerulee e poi è stato Yves Saint Laurent, se non sbaglio, a proporre delle giacche militari color ceruleo. E poi il ceruleo è rapidamente comparso nelle collezioni di otto diversi stilisti. Dopodiché è arrivato a poco a poco nei grandi magazzini e alla fine si è infiltrato in qualche tragico angolo casual, dove tu evidentemente l’hai pescato nel cesto delle occasioni”.

Il colore dell’anno 2020 è il classic blu, simbolo di speranza e incoraggiamento, visto il fumo che si sta alzando dalla Terra. Il colore dell’io più profondo, dicono quelli che se ne intendono, ovvero i burattinai filosofi di Mr. P. ( ommmmmm).

Per le tendenze che andranno di moda viene schierata ogni anno una rete di 250 persone, molte delle quali sparpagliate per il pianeta come segugi in cerca di nuovi stimoli (sniff sniff).

Si tengono d’occhio i cambiamenti giovanili, il life style, le nuove filosofie alimentari, le passioni sportive, la pop music, le tendenze artistiche, le nuove avanguardie, pure i talent show. Tutto può essere motivo d’ispirazione, anche una corbelleria sfuggita di bocca a un politico o a una pop star che diventa virale sui social. La rete di professionisti è multiforme e multietnica, multi-tutto. Ci sono esperti di ogni settore: fotografi, reporter, giornalisti, make-up artist, hair stylist, esperti in tessuti e in marketing, sociologi, psicologi, filosofi, ecologisti; e così via. Ognuno iper-specializzato nella sua materia.

Girano il mondo e fanno interviste e reportage fotografici, vanno ai concerti pop, ai Festival del cinema, sulle spiagge più in, e nei locali più trendy, partecipano a eventi di ogni portata, leggono riviste di ogni settore, trovano nuovi influencer sui social media, seguono i più seguiti, ma non è detto che i più seguiti siano i più preparati. Quasi mai lo sono. Vale avere un marito famoso, una faccia bellina bellò, qualche trascorso da gossip star, sponsor che investono in te.

Due volte all’anno si riuniscono nell’ufficio centrale di Londra per quella che chiamiamo Trend’s Week: ognuno presenta i risultati delle proprie ricerche, si fanno confronti con i dati raccolti nello stesso periodo e spesso si evidenziano coincidenze che, in verità, coincidenze non sono, semmai interferenze culturali travestite da coincidenze.

Per esempio, una tendenza rilevata a un concerto di una pop star londinese è la stessa captata tra gli universitari di una città dell’America Latina; un mood che va per la maggiore tra giovani studenti americani si ritrova anche tra quelli romani. Se queste coincidenze pardon: interferenze culturali si ripetono, allora si sta parlando di nuove tendenze a livello globale, un trend che può avere anche una durata di un anno. Qualche esempio di trend attuale? Trend pizzo. Trend lingerie a vista. Trend spalle importanti. Trend uncinetto. Trend trench. Trend camicia bianca senza decori.

La moda per i signori della moda deve essere di breve durata, facilmente sostituibile con nuove tendenze. Talvolta basta togliere un colletto a punta per sostituirlo con un fiocco stile baby o stile Settecento (bum bum! Grandiosa la nuova tendenza dell’ultima stagione, guai a non avere quel fioccone attorno al collo o la smerlatura di pizzo! Tutte Candy Candy o, nella versione più hard, tutte Madame de Pompadour).

Ma chi è ancora provvisto di capacità di discernimento ignora i trend e si avvale di quello che diceva lei, la vera unica incontrastata regina dell’eleganza: Coco Chanel. La moda passa, lo stile resta.  

 

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