Home » Cultura&Spettacoli » Presentato ‘Gli Arcani degli Artisti’ cofanetto regalo con 22 Tarocchi dipinti a mano: la storia dell’arte per giocare con la storia di tutti

Presentato ‘Gli Arcani degli Artisti’ cofanetto regalo con 22 Tarocchi dipinti a mano: la storia dell’arte per giocare con la storia di tutti

di Teresa Giulietti

Presentato ieri 15 dicembre al Bar Masticapiano di viale Fratti, il Cofanetto gli Arcani degli Artisti, Casalgrafica Due edizioni in presenza di Stefano Brianti, autore delle immagini e del progetto grafico, Simona Martini, autrice del libro, Matteo Novelli tipografo e Luca Sartini noto astrologo ed esperto di esoterismo che ha curato la prefazione.

Non si tratta solo di un libro, è qualcosa di più. Immaginate un cofanetto delle meraviglie, una busta in carta pregiata con un gran fiocco rosso, che cela al suo interno dei piccoli segreti. Chiamiamolo ‘cofanetto artistico, non trovo definizione più appropriata.

Contiene 22 carte dei Tarocchi, dipinte a mano da Stefano Brianti, in arte Brio, che raffigurano grandi artisti, ma così grandi, imponenti e conosciuti, da esser divenuti icone sacre: ci sono Picasso, Van Gogh, Salvador Dalì, Kokoschka, Munch, Monet, Renoir, Frida Kahlo, Chagall, Matisse, Toulouse Lautrec, Cezanne, De Chirico; e gli altri.

E’ contenuto anche un libricino che spiega in maniera esaustiva e coinvolgente cosa sono i tarocchi, come si possono impiegare nel quotidiano, interpretare, essere letti da altri, o da se stessi per una più intima e primitiva auto-lettura, sfatando il mito che sia imprudente escludere un mediatore per far da .

E’ evidente che poi ognuno troverà il giusto spirito di gioco, coinvolgimento, autoconoscenza e identificazione – insomma: la sua motivazione.

Già di per sè tenere tra le mani delle carte, se poi sono esoteriche e così colorate fa tornare un po’ tutti bambini e pure stregoni; perché non puoi restare inerme, impassibile, qualcosa ti devi inventare. Le carte custodiscono questo inesplicabile potereincentivano il movimento interiore, la curiosità, sublimano la fantasia, inducono a diventare anche solo per un momento qualcuno che non abbiamo ancora osato essere. E quando le muovi tra le mani, le rimescoli nel mazzo, le disponi davanti a te ponendoti qualche domanda necessaria, le energie più profonde vengono solleticate e le regole si disinibiscono; è allora, che la trasformazione prende il via!

Stefano, Matteo, Simona, individuano nelle carte lopportunità di un ascolto più profondo, meno frettoloso e approssimativo. Mentre si fanno i Tarocchi” mi dice Stefano “ci si predispone all’ascolto di sé e dell’altro, della materia in cui siamo immersi dal di dentro e dal di fuori”.

C’è sempre, costante, questo rimando nella loro arte: il dentro e il fuori, l’io e il tu, una dualità che contraddistingue il nostro stesso respiro, il battito del cuore, il gesto pittorico, ogni forma sublime di artigianalità, anche quella tipografica di Matteo in cui il bianco della carta e il colore dell’inchiostro si incontrano per originare il sodalizio perfetto: la pagina stampata.

Dentro al cofanetto degli Artisti ci sono tante storie, ma io ve ne voglio raccontare almeno una: C’è un pittore con la barba e gli occhi curiosi, anche un pò spregiudicati, da sempre interessato alla storia degli uomini, a quella degli artisti del passato, dunque: dell’umanità, così variegata e contraddittoria.

Stefano Brianti tra gli anni Ottanta e i Novanta frequenta l’Istituto d’arte Paolo Toschi di Parma, sezione grafica; da sempre ama sperimentare la materia e le possibilità che essa offre, sperimentarsi nella materia e dentro al colore che impiega senza regole prestabilite e il segno grafico con cui delinea e stravolge la realtà alla ricerca di una verità che è più un punto di partenza che di arrivo.

Stefano da sempre ama interrogarsi sulle cose, quelle più semplici che poi sono le uniche che veramente contano.

In quella scuola piena di scale, grandi tele appese alle pareti, di ragazzi ribelli (ognuno a suo modo: chi con le croci appese ai lobi delle orecchie, coi capelli punk striati di blu, e la timidezza sfrontata nel passo borchiato), in quell’istituto artistico di aule piccole, umidi sottotetti, asse da disegno imbrattate di schizzi e dichiarazioni d’amore, Stefano incontra tanti amici tra cui Matteo Novelli, come lui amante della musica e della materia, come lui sperimentatore instancabile, così dentro alle cose da restarne sempre un po’ distante.

Stefano e Matteo, detto Nunci, diventano amici; oggi dopo più di trent’anni lo sono ancora. Da adolescenti si ripromettevano che insieme avrebbero fatto qualcosa di bello.

Sapevano solo che qualsiasi cosa avrebbero fatto insieme, quella cosa avrebbe avuto a che fare con l’arte e con la ricerca della loro verità. Non si sono mai persi di vista, pur con vite diverse in cui doversi immergere ogni giorno.

Stefano oggi fa il pittore e il grafico professionista, Matteo il tipografo. Due mestieri antichi che, se ti impegni di brutto e ce la metti tutta, possono anche resistere alle avversità dei tempi moderni.

Dal padre, Matteo ha ereditato non solo la tipografia di famiglia ma l’arte e i segreti di questa antica professione.

Il tema del Tempo ritorna e accomuna i 3 artisti; sì, perché ce ne un terzo. Una terza. Ricapitolando, da una parte il pittore che – in questo caso – per realizzare i Tarocchi degli Artisti impiega una tecnica mista (pastelli, acquerelli, pennarelli, china, acrilico, vernice) dipingendoli su cartoncino martellato e, nulla più della tecnica mista, necessita del Suo Tempo: materiali differenti, spessori, reazioni chimiche, dinamismi, tempistiche di posa differenti. Il tipografo lavora con l’inchiostro, i vuoti e i pieni, gli equilibri e i caratteri per dar vita alla pagina; all’insieme.

E la letterata Simona Martini, figura assai eclettica e interessante: laureata in Lettere moderne con indirizzo artistico, naturopata, immagine-terapeuta, educatrice spirituale, esperta di medicina energetica e tecniche di visualizzazione; lei che non deve mai perdersi d’animo quando il materiale da studiare sembra dover straripare dal Tempo che ha a disposizione per scrivere il suolibro.

Simona si è sobbarcata un lavoro non indifferente: recuperando materiale dagli scaffali del tempo, riassemblandolo, depurandolo dagli orpelli del passato che possono confondere, per arrivare all’essenziale. E’ partita da un bagaglio infinitamente vasto di conoscenze per renderle accessibili a tutti.

I tre lavorano assiduamente, animati da una comune passione; concepiscono l’arte come un viaggio divertente, non solo come lavoro e fatica. Decidono di abbinare un Arcano Maggiore per ogni grande artista; per esempio a Claude Monet, l’indiscusso maestro dell’impressionismo, la Temperanza; a Giorgio De Chirico, il Giudizio; a Paul Gauguin, la Fortuna; nemmeno a dirlo, Vincent Van Gogh è il Matto e Frida Kahlo, la Papessa, ovvero la conoscenza segreta, la dualità tra l’universo materiale e quello spirituale.

Parlando col Brio viene fuori una grande verità e cioè che tutti noi abbiamo un bisogno folle di giocare, ancora, come quando eravamo bambini. Un bisogno atavico di divertirci insieme, o anche da soli qualche sera d’inverno interiore. Salta fuori che tutti abbiamo necessità di leggerezza (che non significa superficialità o indifferenza). Di leggerezza e di condivisione.

I Tarocchi, specie se così belli, possono offrirci questa possibilità, risollevandoci dalla plumbea pesantezza dei troppi pensieri che aggrovigliano le nostre esistenze.

La noia sedimenta nella testa, prima che nelle giunture del corpo, e se dentro alla testa – che è un contenitore piuttosto capiente – c’infili lo sguardo beffardo di Dalì, quello contemplativo di Monet, la scintilla appassionata delle labbra di Frida, se dentro alla testa c’infili un colore intenso, uno zampillo di luce, una storia ben raccontata, anche il corpo piano piano si rimette in funzione e il cuore comincerà a ritrovare il suo battito.

Siamo esseri in ascolto, in perenne evoluzione, suscettibili al degrado, prima che della materia, del suo sensibilissimo contenuto.

Per info: stefano.brianti@gmail.com

Lascia un Commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.I campi obbligatori sono evidenziati *

*