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Teatro delle Briciole: ‘la cultura batte il tempo? Qui rischiamo che la cultura sia sonoramente sconfitta’- Appello alla politica per salvare ‘un bene comune’


APPELLO PER IL TEATRO DELLE BRICIOLE, NOSTRO BENE COMUNE

Al Presidente della Regione Emilia-Romagna

All’Assessore alla Cultura, politiche giovanili e politiche per la legalità della Regione Emilia-Romagna

Al Sindaco del Comune di Parma

All’Assessore alla Cultura del Comune di Parma

Gentilissimi, siamo quattro docenti dell’Ateneo di Parma che da anni coltivano preziose sinergie con il Teatro delle Briciole, trovando nella sua progettualità un prezioso e insostituibile interlocutore per la didattica, per il lavoro di formazione e coscienza critica dei nostri studenti, per la riflessione sul presente attraverso la potenza dei linguaggi artistici.

Gli studenti a loro volta ci hanno restituito e testimoniato più volte l’arricchimento umano e culturale frutto di questa sinergia col Teatro.

Oggi abbiamo appreso costernati che la direzione artistica e organizzativa del Teatro delle Briciole termina qui il suo percorso.

Eppure noi siamo stati alle Briciole, con decine di nostri studenti, proprio fino all’altro ieri, per alcuni eccellenti appuntamenti co-progettati dalla direzione artistica e organizzativa del Teatro con le nostre Cattedre e il nostro Dipartimento. In particolare, lo scorso 12 novembre eravamo al Teatro al Parco per aprire la rassegna “Parma per Dante” con Marco Martinelli, che sta rimettendo in vita la Divina Commedia in forma di festa dei molti, esercizio corale di cittadinanza; il 22 novembre eravamo di nuovo alle Briciole per il dono di Kohlhaas, il gioiello del teatro narrazione che Marco Baliani ha replicato per gli studenti universitari e per quelli delle scuole superiori di Parma; altri nostri studenti erano coinvolti per il primo appuntamento della stagione 2019/20 di Serata al Parco: Il giardino dei ciliegi.

Trent’anni di felicità in comodato d’uso, di Kepler 454, produzione ERT, in scena sabato 23 novembre.

Vorremmo raccontarvi e raccontare alla città cosa è successo a teatro durante questi incontri.

Gli artisti ospiti hanno rispettato il silenzio che la ex-direzione delle Briciole aveva loro chiesto, viste le difficili trattative in corso con la Fondazione Solares e col Comune di Parma, ma hanno ritenuto di lasciare un segno, come sa fare il teatro, dedicando alle Briciole le potenti metafore dei loro lavori.

Così è stato con Marco Martinelli, per “la selva oscura” dantesca; con Marco Baliani per il “recinto del cuore” che si rompe nel protagonista, Koohlaas, di fronte al sopruso e alla prepotenza del signorotto locale, e sempre più si lacera quando egli tocca con mano che la giustizia non è uguale per tutti; ed infine è successo con la storia di un “triste sfratto” bolognese raccontata in scena da Kepler 454 insieme ai protagonisti reali, secondo le nuove estetiche del teatro-realtà.

Queste metafore sono state condivise con centinaia di ragazzi e ragazze, cittadini e cittadine che lì hanno transitato in questi giorni, e come non dirvi che a molti e molte di noi paiono illuminare fin troppo bene quanto vediamo, allibiti, succedere a Parma?

Come altro leggere infatti la parabola di una direzione artistica e organizzativa dalla sana gestione economica, e dalla mirata politica culturale, che si trova ora messa all’angolo, sotto scacco?

Sappiamo che il caso è di grande complessità perché riguarda la ridiscussione degli assetti organizzativi, giuridici ed economici dei soggetti che compongono la Fondazione.

Il problema è esploso pubblicamente, la scorsa estate, a causa di un’azione decisa dal consiglio di amministrazione della Fondazione Solares e dal suo Presidente: la sconfessione di una direzione artistica senza preavviso alcuno. Abbiamo apprezzato il peso positivo che ha avuto il Comune di Parma, in estate, per fare temporaneamente rientrare questo atto. Si era messo al lavoro, a luglio, un tavolo tecnico, incaricato di formulare ipotesi di separazione fra il Teatro delle Briciole e la Fondazione Solares, ma al momento non si è arrivati a nessuna soluzione condivisa, né tantomeno alla garanzia di sostenibilità dell’attività del Teatro delle Briciole.

Di fronte a una complessa impasse chiediamo che l’Amministrazione Regionale e quella Comunale possano mettere in campo azioni ulteriori, per evitare che Parma2020 Capitale Italiana della cultura perda una Direzione artistica e organizzativa di elevato e riconosciuto profilo. La cultura batte il tempo? Qui rischiamo che la cultura sia sonoramente sconfitta, e che la città che ha vinto la candidatura italiana a Capitale della cultura non riesca a proteggere un bene comune, una parte importante del suo patrimonio culturale.

Sappiamo che la politica non può tutto, ma la tutela della cosa pubblica e dei beni comuni è sua prima e inderogabile responsabilità. E il Teatro delle Briciole è nostro bene comune: di noi cittadini e cittadine della città, della Regione, del nostro Paese. Per la sua storia, come istituzione e nelle pratiche concrete del suo presente, nelle prassi eccellenti per qualità e rigore portate avanti dalla sua direzione artistica e organizzativa e dai suoi dipendenti, lavoratori e lavoratrici artisti e tecnici.

Prendiamo parola come cittadini e ancor più come docenti universitari che da anni hanno potuto arricchire e qualificare le proprie attività didattiche, di ricerca e di produzione culturale grazie alla progettualità espressa dal Teatro delle Briciole, e in questo senso chiediamo a voi di impegnare ogni sforzo per ripristinare le condizioni necessarie alla gestione credibile e affidabile di questa storica istituzione e alla ripresa della sua progettualità. Auspichiamo di poter riprendere nel più breve tempo possibile un dialogo e una collaborazione dolorosamente interrotti.

Marco Deriu, Docente di Sociologia dei processi culturali e comunicativi, Università di Parma
Roberta Gandolfi, Docente di Discipline dello Spettacolo, Università di Parma
Martina Giuffrè, Docente di Antropologia Culturale, Università di Parma
Vincenza Pellegrino, Docente di Sociologia dei processi culturali e comunicativi, Università di Parma

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