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14 settembre-Riapertura Antica Farmacia+ con la mostra “Umanità senza nome” di Michele Dolz- Foto antiche e memoria restituite dal tempo al tempo

Il laboratorio di creatività artistica e culturale di Antica Farmacia + riprende la programmazione espositiva autunnale con l’inaugurazione della mostra “Umanità senza nomedi Michele Dolz, che si terrà sabato 14 settembre dalle ore 19.

L’esposizione, a cura di Chiara Canali, presenta negli spazi cinquecenteschi dell’Antica Farmacia di San Filippo Neri la recente ricerca artistica di Michele Dolz incentrata sul recupero di fotografie d’epoca e sulla loro rielaborazione formale.

Affascinato dalla forza e dal mistero di una moltitudine di personalità ormai lontane, Michele Dolz ha scovato e raccolto nei mercatini fotografie della seconda metà del diciannovesimo secolo. Volti in primo piano o ritratti a mezzo busto di persone anonime, sconosciute, scomparse nei meandri della storia, ma che dichiarano ancora oggi la loro presenza e attualità attraverso una singola immagine, strappata al fluire degli eventi sociali.

Aggiungendo macchie astratte alle fotografie, Michele Dolz cerca di portare queste immagini al nostro tempo presente. La memoria di questa “umanità senza nome” è un argomento su cui Dolz ha iniziato a lavorare nel 2018 con un’installazione chiamata Ecce Homo, un omaggio a un suo bisnonno e alla gente di Castellón, in Spagna, della fine del XIX secolo. L’opera consisteva in una fotografia stampata su tela e sacchi di juta, esposta nello stesso anno a Castellón e più tardi alla National Exemplar Gallery di New York.

Dolz si rivolge alla memoria passata, quella individuale delle nostre famiglie e dei nostri antenati, e quella collettiva della nostra società, e ne riporta a galla il vissuto emozionale.

La memoria diventa così un luogo intimo, di esperienze interiori e di emozioni perdute provate nel passato, ma poi riconquistate e riattualizzate nel presente.

I ritratti fotografici ci trasmettono qualcosa di un’epoca ormai perduta, sui quali si è depositata la patina del tempo. Su questi ritratti Michele Dolz interviene depositando macchie di acido, corrodendo il bianco e nero della superficie, per portare alla luce il segno di esistenze individuali e di storie irripetibili.

Consapevole che l’immagine forse ci sopravvivrà, Dolz si considera l’elemento fragile, passeggero, mentre l’immagine è l’elemento futuro, l’elemento della durata.

La sua immagine finale acquisisce così più memoria e più avvenire di colui che la guarda hic et nunc, nel presente della visione.

In mostra saranno esposti 40 ritratti fotografici ristampati e trattati chimicamente e quattro grandi tele che riprendono e ingrandiscono alcune foto dell’ottocento.

L’esposizione sarà accompagnata da pubblicazione con il testo critico della curatrice Chiara Canali e una presentazione di Eneas Capalbo della National Exemplar Gallery di New York.

 

BIOGRAFIA

Michele Dolz è nato in Spagna nel 1954. Si è trasferito in Italia nel 1976, vive e lavora a Milano ed è professore di Storia dell’Arte all’Università della Santa Croce di Roma. Hanno scritto di lui: Joan Feliu, Sebastiano Grasso, Giorgio Seveso, Elena Pontiggia, Chiara Canali, Lorenzo Canova, Francesca Bonazzoli, Maurizio Cecchetti, Andrea Beolchi e altri.

Mostre personali recenti:

2018 Ecce Homo, The National Exemplar Gallery, New York

2018 De la tierra, Les Aules-Diputación Provincial, Castellón, Spagna

2017 How Deep is The Ocean, Galleria La Pigna, Roma

2016 Creatures, Galleria Ostrakon, Milano

2014 Fossili viventi, Università Bocconi, Milano

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