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Scale d’arredo o funzionali?

Non sempre si è obbligati a scegliere, per fortuna. Oggi giorno, infatti, disponiamo di una tale ricchezza nella sfera del design e della progettazione di scale da interni ed esterni, da poter davvero optare facilmente per un connubio di bellezza e funzionalità. Il cliché del “bello ma scomodo” o “bello ma freddo” e le centinaia di simili pregiudizi legati al design, possono davvero essere abbandonati una volta pe tutte.

La scala e il suo ambiente

Le scale d’arredo sono il fulcro stilistico di ogni ristrutturazione massiccia, come anche il nodo centrale di un progetto da sogno realizzato da zero.

Le scale d’arredo hanno il dono di non dover essere camuffate o dimenticate: esse sono vere protagoniste della struttura e, appunto, dell’arredo stesso di un ambiente.

Abitazione, locale commerciale di prestigio, studio professionale, pied-à- terre, le scale d’arredo possono essere annoverate tra le fonti di ispirazione maggiormente consistenti in fase progettuale.

La scala, infatti, oltre a dover essere generalmente concepita in fase progettuale, occupa materialmente una parte rilevante di volume, superficie, specchio ottico.

La scala è, dunque, metaforicamente il centro di un ambiente, anche laddove essa venga disposta in posizione laterale, paradossalmente.

Essa assicura la transizione tra zone e funzioni differenti, impone il successivo arredo, dal momento che non è spostabile. Determina le condizioni di illuminazione, l’abbinamento di materiali eterogenei.

A volte, nasce insieme ai muri portanti in cemento armato, altre volte, sopraggiunge a cose fatte, come quando si modifica una destinazione d’uso o si intenda effettuare un restyling a fini estetici.

Scala piena o struttura leggiadra? Le mille possibilità delle scale d’arredo

Piazzare una struttura rilevante, e non di certo provvisoria, come una scala comporta delle scelte piuttosto vincolanti.

La scala non si cambia come una lampadina, per quanto oggi le possibilità siano infinite, anche dal punto di vista del riarredo di un ambiente.

La scala posticcia è un esempio di questa possibilità di correggere il tiro, certo. Tuttavia, progettare e creare una scala da interni non è un’azione poi cosi anodina e frequente, quanto il cambiamento della posizione di un divano.

Se parliamo di scala d’arredo, allora, è più che altro per l’impatto visivo che la scala possiede in seno ad un abitato, in termini di stile.

La scala è sempre più concepita come un “la”. Essa dà il colpo di invio al ballo dell’arredo.

Moderno o classico?

Se optiamo per una scala ultramoderna in vetro e acciaio, per esempio, è evidente che in seguito ci comporteremo di conseguenza. Sceglieremo delle illuminazioni altrettanto essenziali, iperfunzionali, esplicite, ma al contempo discrete.

Se scegliamo fin dall’inizio una scala in ferro battuto e legno, invece, abbiamo probabilmente già pensato di andare a collocare dei mobili classici, qualche pezzo d’epoca, magari. È la circostanza tipica di chi intenda sistemare e servirsi di pezzi rilevanti, magari ottenuti da acquisto all’asta o da lasciti di un certo rilievo.

In realtà, poi, non è proprio esatto che le scale d’arredo risultano strettamente vincolanti in termini di adeguamento degli arredi.

In effetti, l’ibridazione degli arredi, oggi, è sempre più frequente. Non è ripiego o distrazione. È una vera e propria scelta. Una tendenza.

La scala sospesa, che appare tenuta su da fili ultrasottili di acciaio, per esempio, potrà non solo tollerare, ma addirittura esaltare le virtù roboanti di uno specchio barocco, da riccioli d’oro o di un piede di consolle Luigi XV.

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