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Una società possibile: ‘Mi impegno a Parma’ modello di integrazione presenta i suoi risultati-VIDEO

Far crescere la solidarietà e la partecipazione sociale all’interno della comunità, attraverso l’impegno, il tempo e le competenze che ogni cittadino può mettere a disposizione della collettività, grazie ad attività di volontariato che arricchiscono tutta la città: è questo il principio su cui si fonda il progetto “Mi impegno a Parma” che, dalla sua nascita, nel 2012, ha visto la partecipazione attiva di tanti volontari, in particolare giovani richiedenti protezione internazionale.

Un po’ di numeri delle attività di formazione dal dicembre 2016 a oggi:

254 persone accolte coinvolte nei servizi per le politiche attive del lavoro

2423 ore di formazione mirate ad acquisire, valorizzare e potenziare competenze professionali spendibili sul territorio

228 tirocini attivati

1360 mesi di tirocinio svolti dagli accolti di cui 855 finanziati dalle aziende

100 persone hanno lasciato i progetti di accoglienza avendo raggiunto l’autonimia economica con un contratto di lavoro

Negli ultimi anni infatti il progetto “Mi impegno a Parma” è stato fondamentale per l’inclusione sociale dei richiedenti protezione internazionale e dei migranti che sono giunti nella nostra città: attraverso le attività di volontariato, persone provenienti da altri paesi hanno la possibilità di conoscere il territorio, comprenderne le dinamiche sociali e culturali salienti e costruire nuove reti relazionali. Stimolare la conoscenza reciproca tra gli abitanti di Parma e i cittadini stranieri è uno degli obiettivi prioritari del progetto e grazie alle numerose iniziative proviamo, passo dopo passo, a rendere la nostra società più coesa e integrata.

Come racconta Ibrahim 22 anni scappato dal Togo e passato attraverso l’inferno della Libia fino al barcone che l’ha portato in Italia e a Parma dove, grazie alla cooperativa Svoltare, ha potuto sentirsi ‘parte di una famiglia’ come lui stesso afferma occupandosi di un giovane parmigiano autistico ‘che mi ha insegnato tanto’ dice commosso. ‘Noi non sismo venuti per rubare ma per una vita migliore e chiedo ai mie fratelli africani di darsi da fare per dimostrarlo’

A Ibrahim è stato negato lo stato di rifugiato e rischia di non poter proseguire il suo sogno di una vita migliore nonostante l’accoglienza e il percorso fatto.

Questo progetto rappresenta – ha esordito l’assessora al Welfare Laura Rossi – la nostra idea di sviluppo di comunità: mettere insieme risorse per dare una risposta a bisogni concreti, dando una chance a tanti ragazzi che hanno saputo coglierla e darsi da fare per formarsi ed essere d’aiuto alla comunità che li ha accolti”.

Consistenti sono i risultati prodotti grazie all’impegno volontario dei richiedenti asilo e al supporto delle associazioni Svoltare e San Cristoforo. Ne sono esempi le iniziative di pulizia urbana, che hanno permesso la raccolta di più di 153 quintali di rifiuti abbandonati per le strade della nostra città, così come le attività svolte nelle scuole, culturali e di supporto alle necessità degli istituti, o ancora, le diverse iniziative dedicate alle persone con disabilità, dove il contatto con i volontari ha permesso di costruire nuovi spazi di relazione e autonomia e molti altri interventi presso le strutture per gli anziani e di supporto a manifestazioni ed eventi cittadini.

Una ricca attività – ha sottolineato la delegata all’Inclusione Katya Lucà – che testimonia l’utilità del progetto “Mi impegno a Parma” che, attraverso le prestazioni volontarie che, giorno dopo giorno, i richiedenti asilo spendono in favore di tutta la città, rappresentano la preziosità dell’inclusione sociale, non solo per i cittadini migranti, ma soprattutto per la comunità che accoglie”.

Per la nostra cooperativa sociale – ha detto il presidente di “Svoltare” Simone Strozzi – è stata una grande soddisfazione poter supportare i ragazzi con molti corsi di formazione utili per le loro attività e in tanti progetti preziosi per la comunità”.

Di seguito, alcuni dati esemplificativi e non esaustivi, sui progetti svolti tra il 2018 e 2019, realizzati grazie alla collaborazione non solo con i CAS (Centri di Accoglienza Straordinaria) che attualmente cooperano al progetto, Svoltare e San Cristoforo, ma anche grazie a Associazione San Giuseppe, GUS – Gruppo Umana Solidarietà, Consorzio Fantasia.

Curiamo la nostra città”:

Pulizia urbana: 67 volontari coinvolti – 15.300 kg di rifiuti raccolti – 50 ore di impegno – Aree d’intervento: Quartiere San Martino (viale Europa, Cesello Poldi, via Silva, via Matilde di Canossa, via Paradigna, svincoli autotradali, etc), Quartiere San Leonardo (via San Leonardo, svincoli tangenziale, greto del fiume, etc), Oltretorrente (viale dei Mille, viale Vittoria), Vigatto (via Langhirano, via Mora, Corcagnano, etc), San Pancrazio (Vicofertile), Cittadella (via Pizzi, bassure della Cittadella).

Cura del verde (pulizia Parco “Gelati”, Parco di “Villa Parma”, Duc, etc).

L’inclusione fa scuola”:

Vigilanza scolastica: circa 12 volontari coinvolti, circa 9 scuole presidiate;

Pulizia cortili delle scuole (Micheli, Vicini, Ulivi);

Dismissione arredi scolastici, ricollocazione presso magazzini comunali, smantellamento e smaltimento dei materiali (scuola Natale Palli, Pezzani, Malpeli, Martiri di Cefalonia). La cooperativa che accoglie i volontari (Svoltare) ha messo a disposizione i propri mezzi;

Un carico di colori”: iniziativa a supporto del Settore Economato del Comune di Parma. Attività di controllo e smistamento di 5.702 articoli scolastici e consegna in 22 scuole (tra nidi e materne). La cooperativa che accoglie i volontari (Svoltare) ha messo a disposizione i propri mezzi.

Happy bus: servizio di accompagnamento all’Happy Bus. Scuole 2 (Micheli, san Leonardo) Volontari impiegati: 10 volontari coinvolti (organizzazione su turni)

Attività culturali con le scuole: parlez-vous francaise (scambi culturali in lingua tra richiedenti asilo e studenti del liceo scientifico “Ulivi”), giornata della memoria (condivisione della giornata della memoria e delle esperienze attuali della migrazione tra richiedenti asilo e studenti del liceo scientifico “Ulivi”), Torneo di calcio (richiedenti asilo e studenti del liceo scientifico “Ulivi” hanno composto squadre miste e si sono sfidate in un torneo calcistico).

Una mano in più”:

Interventi di supporto alla biblioteca civica (attività di trasloco, impacchettamento e ricollocazione presso i magazzini comunali);

Interventi presso la struttura per anziani XXV Aprile (trasloco dei materiali e pulizia degli appartamenti)

Attività di allestimento servizi in favore di persone con disabilità (progetto Be Factory – creazione mobilio – tinteggio arredi);

Manifestazioni sportive (Cariparma Running, Cetilar, Alè Parma Sport Festival – Color Run);

Manifestazioni Culturali.

Al fianco dei più fragili”:

Progetto “Next to me” – volontariato in favore di ragazzi con disabilità – “Casa del Bosco” del Parco di Marano;

Progetto Be Factory – (attività di affiancamento agli educatori del servizio);

Dance Ability (laboratorio di danza per persone con disabilità. Sono stati coinvolti 2 volontari che hanno permesso la frequenza al corso di 2 persone con disabilità. L’attività sportiva è pensata per essere eseguita in coppia);

Next to me…on the bus” – accompagnamento a scuola di  ragazzi con disabilità da parte di un gruppo di 4 richiedenti asilo. 165 giorni di impegno, 3 ore al giorno, 495 ore totali)

In rete con le associazioni:

Slegati Festival: un gruppo di richiedenti asilo ha allestito un laboratorio musicale per bambini, hanno costruito insieme ai piccoli strumenti musicali con materiali di riuso);

Banco alimentare: attività di supporto col Banco Alimentare.

 

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