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Palazzo del Governatore-Inaugurata la mostra sull’arte cecoslovacca: 1948-1989 il linguaggio artistico dimenticato di un’ideologia

di Titti Duimio

In anni cosiddetti post-ideologici in cui le grandi convinzioni socio politiche che hanno animato il secolo scorso paiono diluite e dissolte in un pensiero liquido e conforme, l’analisi del linguaggio di comunicazione artistica di un paese come l’allora Cecoslovacchia,orbitante nel blocco sovietico, diventa una doverosa restituzione di una pagina di storia offuscata e nascosta dal fallimento di un’idea.

La mostra “La Forma dell’Ideologia. Praga: 1948-1989” ripercorre le produzioni artistiche ceche nei quarant’anni che hanno preceduto la caduta del muro di Berlino e quindi la fine di una spaccatura mondiale tra socialismo reale e capitalismo con la supremazia del secondo e la quasi totale rimozione del dibattito culturale interno nel blocco dei paesi dell’est.

La raccolta di oltre 200 opere esposta è merito di tre imprenditori parmigiani trasferiti a Praga che hanno saputo recuperare e collezionare le diverse testimonianze artistiche degli anni del Realismo Socialista in cui l’arte pubblica era strumento di propaganda e di esaltazione di una visione fortemente idealizzata di società ma che al di là dei soggetti ricorrenti raccontava di un’evoluzione stilistica perfettamente in sintonia e in dialogo costante con il resto d’Europa.

La mostra quindi restituisce e aggiunge alla memoria collettiva una pagina nascosta della storia dell’arte contemporanea che ancora una volta, come nel nostro ventennio, conferma l’autonomia di pensiero e l’esigenza di un confronto dialettico e critico attraverso la forma che diventa sostanza ben oltre il contenuto.

In particolare lo spazio dedicato al design, e quindi a interlocutori privati, che descrive una libertà di espressione svincolata dai rigidi canoni imposti dal regime visibile già nella produzione di vetri degli anni ‘40 e ‘50.

L’esposizione che rimarrà aperta al pubblico fino al 28 luglio propone oltre 200 opere tra dipinti, disegni, acquerelli, lavori di grafica e di stampa, fotografie, oggetti di design e proiezioni cinematografiche.

È stata realizzata da Fondazione Eleutheria, Collezione Ferrarini-Nicoli e Comune di Parma, in collaborazione con il Museo di Arte Decorative di Praga, e curata da Gloria Bianchino, FrancescoAugusto e Ottaviano Maria Razetto.

Una inaugurazione che ha visto la partecipazione di personalità politiche e del mondo dell’arte della città di Praga a testimoniare la stima alla Fondazione Eleutheria e alla città di Parma per aver saputo valorizzare la storia della loro città.

Il sindaco Federico Pizzarotti, insieme all’assessore alla Cultura Michele Guerra, ha accolto la delegazione cecoslovacca nella Sala del Consiglio Comunale: “Ci stiamo avvicinando a Parma Capitale italiana della Cultura 2020 e siamo onorati di ospitare, nel Palazzo storico nel cuore della città, questa mostra che racconta decenni della storia del paese cecoslovacco. Ringrazio tutti coloro che hanno collaborato per realizzarla e i tre collezionisti parmigiani per il lavoro di ricerca fatto”.

Il Console Generale della Repubblica Ceca Jiri Kudela ha portato i saluti della città e dell’intera comunità di Praga: “Ringrazio per la collaborazione che ha portato alla realizzazione di questa mostra. Sono molto fiero e orgoglioso che oggi possiamo concretamente sancire il gemellaggio tra la nostra città e Parma che ha accolto la nostra storia e ha deciso di raccontarla. Apprezzo profondamente il lavoro svolto da Fondazione Eleutheria, grazie a questo la memoria della nostra storia rimmarrà viva”.

FrancescoAugusto Razetto, curatore e Presidente della Fondazione Eleutheria, ha sottolineato quanto sia importante il lavoro fatto dalla Fondazione affinché la storia, anche quella più scomoda, non venga dimenticata.

Al termine dei saluti istituzionali all’Auditorium Carlo Mattioli di Palazzo del Governatore, sono stati accolti gli ospiti con una introduzione alla mostra da parte di FrancescoAugusto Razetto, di Michele Guerra, di Gloria Bianchino curatrice, di Marco Mezzadri in rappresentanza dell’Università di Parma e di Vittorio Sgarbi critico d’arte e curatore del catalogo.

“Sono stato a Praga, l’arte di questa città ha ispirato anche un mio libro. Lì ho incontrato dei virtuosi italiani i fratelli Razetto, che con grande passione e determinazione hanno  voluto tutto ciò. Non cancelliamo la memoria di quanto accaduto, raccontare attraverso l’arte la storia è quanto di più affascinante e vero ci sia. Questa mostra ci dice che forse abbiamo sbagliato tutto a dividere la storia del novecento in buoni e cattivi, in realismo e avanguardia. Questa mostra ci mette davanti ad artisti veri, pieni di passione, che sono stati messi nell’archivio delle cose che devono essere dimenticate e nascoste. Abbiamo forse vissuto un pregiudizio “democratico”. Il titolo stesso della mostra rende esplicito questo tipo di lettura. Una mostra come questa ci mette in discussione e ci esorta a rivedere il modo in cui si è stata studiata la storia dell’arte del novecento” ha detto Vittorio Sgarbi.

L’esposizione, allestita su entrambi i piani del Palazzo, proporrà al pubblico un percorso temporale, a partire dagli anni ’20 del Novecento fino agli anni ’80, in cui verrà approfondita l’atmosfera culturale di Praga e dell’intera nazione cecoslovacca, altamente influenzata dalle vicende storico-politiche, che portò a una particolarissima produzione artistica, parte della quale trovò espressione nella pittura realista di artisti di primo piano come Josef Štolovský (1879-1936), Josef Brož (1904-1980), Adolf Žábranský (1909-1981), Jaromír Schoř (1912-1987), Sauro Ballardini (1925-2010) ed Alena Čermáková (1926-2009).

 

Dalla pittura alla scultura, dalla fotografia al cinema fino al design, l’arte di quel periodo è declinata nelle sue variegate sfaccettature sottolineando, in particolare, l’impatto che ebbe lo “stato di regime”, dal ’48 in poi, sulla cultura della città e dell’intera nazione.

Il Palazzo del Governatore (Piazza Garibaldi, 19) è aperto al pubblico con i seguenti orari: dal martedì al venerdì: 10,00-19,00, sabato e domenica: 10,30-19,30, primo e ultimo sabato del mese aperto fino alle ore 24.00. Biglietto intero € 7, biglietto famiglia € 10, ridotto € 5, ridotto speciale € 4, scolaresche e gruppi € 3. Catalogo edito da Eleutheria e a cura di FrancescoAugusto Razetto e Ottaviano Maria Razetto, con testi di Gloria Bianchino, FrancescoAugusto Razetto, Vittorio Sgarbi, Magdalena Kracik Storkanova e ricco apparato iconografico. Per informazioni: T. +39 0521 218035, www.eleutheria.cz, www.collezioneferrarininicoli.com, www.comune.parma.it

 

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