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5 consigli per l’organizzazione interna in un’industria

L’azienda è un insieme perfetto di ingranaggi che si muovono contemporaneamente e che funzionano grazie al movimento di tutti gli altri. In pratica, per potere avere successo la struttura organizzativa deve funzionare come una squadra: tutto si costruisce sulle sue basi e si possono adottare diverse forme, più o meno consigliabili a seconda della tipologia di business e dei relativi fattori primari di successo. Ci sono alcune strade da intraprendere per far sì che la propria azienda funzioni al meglio.

La struttura funzionale

Si tratta del metodo più utilizzato in cui l’azienda è suddivisa in aree omogenee per ambito di attività: l’amministrazione, gli acquisti, le vendite, l’ufficio tecnico, la produzione etc. Il principale vantaggio di queste strutture è la possibilità di raggiungere elevati fattori di efficienza locale, ovvero ottenere una elevata specializzazione nei ruoli e pertanto una maggiore efficienza operativa in ciascuna funzione. Questo tipo di struttura è frequente nelle aziende che realizzano prodotti o servizi sostanzialmente omogenei servendo mercati con caratteristiche simili, e dove l’efficienza è un fattore competitivo importante.

La struttura divisionale

In questo caso l’azienda viene “segmentata” internamente in base ad una dimensione del business, ad esempio per linea di prodotto/servizio o per mercato. Ciascuna divisione, tipicamente, presenta al suo interno una struttura funzionale, pertanto alcune funzioni possono essere duplicate tra una divisione e l’altra, mentre centralmente possono essere mantenute alcune funzioni “non specifiche” quali l’amministrazione ed i sistemi informativi. In questo modo si può generare una forma di competizione interna tra unità equiparabili, il che favorisce le performance soprattutto in contesti dove il business presenta forti elementi di diversificazione. In tale caso, inoltre, l’efficienza di una struttura funzionale verrebbe messa a rischio da una complessità troppo elevata.

La struttura matrice

Si tratta di un mix delle precedenti e cerca di superarne gli svantaggi. In pratica, la struttura a matrice si sviluppa su entrambe le dimensioni: una tipicamente funzionale ed un’altra specifica del business, ad esempio per linea di prodotto/servizio o per mercato. Un esempio tipico di organizzazione a matrice è quella che prevedere più “project manager” (o “product manager”, o “market manager” etc.) che sono responsabili di una specifica porzione di business in senso orizzontale, e che attingono tempo e risorse dalle varie funzioni.

Gli strumenti

Oltre all’aspetto organizzativo c’è da valutare il fattore degli strumenti messi a disposizione dei lavoratori. Questi devono essere sempre al massimo dell’efficienza, come i pianali elettrici che permettono di effettuare il picking e la movimentazione di carichi sia all’interno che all’esterno degli stabilimenti produttivi. Oltre a ciò bisogna dotare la propria azienda dei nuovi strumenti tecnologici che sono indispensabili nell’economia dell’industria 4.0.

L’analisi degli strumenti

Nel corso della fase progettuale l’azienda deve conoscere le esigenze di ogni singolo impianto e quali risultati vuole ottenere nel breve e lungo periodo. Più l’analisi scende nel dettaglio, maggiori saranno i successi ottenuti. Nonostante ogni business sia diversificato, non solo per tipologia di attività svolte, ma anche per dimensioni e progetti, esiste un elenco comune di vantaggi a cui mirare per massimizzare l’efficienza produttiva raggiungendo elevati standard qualitativi.

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