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Teatro al Parco:‘Un eschimese in Amazzonia’, ironia e rivolta alla ricerca dell’identità transgender

 

 

I rapporti tra la persona transgender e la società raccontati come un duello ironico e serrato: da una parte una presenza umana che sovverte le regole e dall’altra la collettività, che pretende risposte semplificate in una lingua ritmata e incalzante.

E’ il tema centrale di “Un eschimese in Amazzonia”, in programma al Teatro al Parco sabato 13 aprile alle 21, ultimo appuntamento di «Serata al Parco», la rassegna sulla scena contemporanea del Teatro delle Briciole Solares Fondazione delle Arti.

Vincitore ex aequo dell’ultima edizione del premio Scenario, scritto e interpretato da Liv Ferracchiati, giovane autore e attore che ha saputo ritagliarsi un ruolo di spicco nel panorama della nuova drammaturgia under 35, lo spettacolo affronta con ampiezza di sguardo il motivo dell’identità di genere e assume i contorni di una riflessione ironica e senza sconti sulla ricerca dell’identità in senso molto più esteso, sulle differenze che permeano la vita delle persone nella sua interezza, anche nel linguaggio, e sulle contraddizioni irrisolte che ci coinvolgono tutti. In scena con Ferracchiati, che veste i panni metaforici dell’«Eschimese», l’Amazzonia, ovvero la società, è un Coro, nel senso che questo termine aveva nel teatro greco, un gruppo di personaggi che rappresentano un sentire e un pensare collettivo: quattro attori, anche coautori della scrittura scenica: Greta Cappelletti, Laura Dondi, Giacomo Marettelli Priorelli, Alice Raffaelli.

La produzione è di Teatro Stabile dell’Umbria, Mamimò, Campo teatrale, The Baby Walk. Dopo lo spettacolo la Compagnia incontra il pubblico, conduce Roberta Gandolfi, docente di Storia del teatro contemporaneo all’Università di Parma.

Nel conflitto con l’Eschimese la società/Coro segue le sue vie strutturate e l’Eschimese si trova, letteralmente, ad improvvisare, perché la sua presenza non è prevista.

Il Coro parla all’unisono, attraverso una lingua musicale e ritmata, utilizza una gestualità scandita, dando vita ad una comunità ipnotica, veloce, superficiale, a rischio di spersonalizzazione.

La struttura è quella del “link web”, l’analogia del pensiero manovra le connessioni dell’illogica internettiana. Anche l’Eschimese è parte degli stessi stereotipi della sua contemporaneità, anzi nella sua «stand up comedy» vive e rappresenta la propria inautenticità di abitante del Villaggio Globale. Si sforza di avere una visione soggettiva, ma anche la sua è, a ben guardare, infarcita di luoghi comuni e spersonalizzata.

Il comico nasce anche dal mettere in rilievo le dinamiche che rendono l’essere umano marionetta, macchina.

I biglietti si acquistano sul circuito Vivaticket.

Informazioni 0521 992044, www.solaresdellearti.it/teatrodellebriciole.

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