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16 febbraio- Alla galleria BDC il concerto ‘Sonata a Kreuzberg’ guida sonora alla città delle macerie

In occasione della mostra fotografica SINestESIA in corso alla galleria BDC28 il 16 febbraio sarà ospitato presso gli spazi di Borgo delle Colonne il concerto ‘Sonata a Kreuzberg’ di Massimo Zamboni, Angela Baraldi e Cristiano Roversi.

“Così infine gli anni e i chilometri ci hanno portato a questo album che celebra il quartiere occidentale di Kreuzberg, luogo glorioso di residenza di migliaia di Hausbesetzer, gli occupanti di case che in quegli anni di Muro hanno dato un volto umano alla città. A lei, e a loro, va questa nostra Sonata”.

“Sonata a Kreuzberg” è il nuovo album di Massimo Zamboni insieme ad Angela Baraldi alla voce e Cristiano Roversi al pianoforte e alle ritmiche.

Colonna sonora dello spettacolo teatrale Nessuna voce dentro – Berlino millenovecentottantuno, tratto dall’omonimo romanzo pubblicato da Einaudi nel 2017, Sonata a Kreuzberg raccoglie e rielabora in una forma completamente nuova e senza derive nostalgiche grandi capolavori di quegli anni a ridosso (in senso lato) del 1981, quando Zamboni decise di trascorrere la sua estate a Berlino (come racconta nel romanzo), ai quali si aggiungono quattro brani inediti: due di Zamboni e due di Roversi.

Quella città schiacciata dal ricordo della II guerra mondiale, paralizzata dall’incubo totalitario della DDR e della Guerra Fredda che tuttavia era diventata, al pari di Londra e New York,capitale della creatività più radicale, della controcultura e della musica più innovativa. Un luogo che non esiste più ma è vivo nella mente e nel cuore di una generazione e nell’immaginario di quelle successive. Sonata a Kreuzberg è quindi prima di tutto un atto d’amore verso la giovinezza, la propria giovinezza, tappa fra le più entusiasmanti di un vissuto, di una storia personale che incrocia la Grande Storia e per questo si trasforma in una scarica di emozioni per chiunque ascolti il disco. “Questedice Massimo Zamboni non sono canzoni che si pronunciano, ma si vivono”.

Perché le canzoni dell’album – riletture in bianco e nero, scarne come le ossa, ripulite dagli eccessi estetici di quegli anni per farne esplodere il carattere contemporaneo – non sono soltanto perle di una storia musicale, piuttosto sono i brani più significativi per la giovinezza di Massimo e per la sua esperienza berlinese. Da Bette Davis Eyes di Kim Carnes a Kebab Traume dei DAF, passando per Berlin di Lou Reed e In The Garden degli Einstürzende Neubauten, fino ad arrivare ad Afraid di Nico e a una chicca come Alabama Song di Bertolt Brecht e Kurt Weill, Sonata a Kreuzberg è la sua personale “guida sonora alla città delle macerie”.

Zamboni – nato nella provincia più rossa della rossa Emilia – è sempre stato affascinato artisticamente dall’immaginario e mito sovietico, da quando nel 1982 ideò assieme Giovanni Lindo Ferretti i CCCP – Fedeli alla Linea, un gruppo punk con grande seguito di pubblico e oggi celebrato in tutti i libri di storia della musica. Una band che si definì “filosovietica”, parente stretta di Mishima e Majakovskij e del dadaismo russo, che produceva “musica melodica emiliana” e guardava all’Est per ragioni etiche ed estetiche, in contrapposizione al richiamo americano imperante in quegli anni di benessere e rampantismo. Proprio a Mosca e a Leningrado nella primavera del 1989 i CCCP tennero, dopo due piani quinquennali, il loro tour conclusivo. Crollato il Muro e scioltasi nel 1991 l’Unione Sovietica, messi in soffitta i veementi proclami i CCCP posero fine al loro progetto artistico. Le loro ceneri generarono alcuni anni dopo i CSI (Consorzio Suonatori Indipendenti) che, con questo acronimo che strizzava l’occhio alla neocostituita Confederazione degli Stati Indipendenti, hanno solcato i palchi italiani per tutti gli anni Novanta, arrivando nel ’97 al primo posto in classifica dell’Hit Parade italiana. Conclusa quell’esperienza, Zamboni ha poi intrapreso una carriera solista con nuovi album (Sorella sconfitta, 2004; L’inerme è l’imbattibile, 2008; L’estinzione di un colloquio amoroso, 2010; Una infinita compressione procede lo scoppio, 2013), musiche per il cinema (tra le quali Benzina, 2001; Velocità massima, 2002; L’orizzonte degli eventi, 2005; Terapia d’urto, 2006, Il mio paese, 2006; GodSave The Green, 2012, Il nemico. Un breviario partigiano, 2015) e il teatro (La detestata soglia, 2010; Biglietti da camere separate, 2011), ma soprattutto è diventato scrittore, con la pubblicazione di sette libri (tra i quali In Mongolia retromarcia, Giunti, 2000; Emilia parabolica, Fandango, 2002; Il mio primo dopoguerra, Mondadori, 2005; L’eco di uno sparo, Einaudi, 2015; Anime galleggianti, La nave di Teseo, 2016, Nessuna voce dentro,Einaudi 2017).

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