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Videogiochi- Recensione di Dishonored Definitive Edition: tra ombre e complotti

di Samuele Tarasconi 

Il titolo è uno stealth 3D in prima persona che offre svariati approcci ad ogni situazione, è uscito originariamente nel 2012 su Pc, Ps3 e Xbox 360, per poi essere riproposto su Pc, Ps4 e Xbox One nella Definitive Edition, che comprende i 3 DLC venduti separatamente sulla generazione precedente, nella recensione di oggi mi riferirò alla versione per Ps4.
La trama si svolge nella città di Dunwall, la quale sta venendo flagellata da una peste che pare incurabile, e Corvo Attano, la guardia del corpo dell’imperatrice, è appena tornato da un lungo viaggio alla ricerca di un possibile rimedio a questa malattia.
In seguito, per colpa di una serie di eventi, noi, ossia Corvo, verremo rinchiusi in prigione per poi essere giustiziati.
Questa la premessa con cui comincia la storia, durante la quale visiteremo le cupe, e malate vie di Dunwall, nella quale si può trovare non solo tecnologia, ma anche magia nera e superstizione.

Il gioco è costituito da varie missioni, le quali saranno completate una volta assassinato il bersaglio ed essere fuggiti, l’omicidio però non è l’unica nostra scelta, infatti potremo utilizzare approcci modi non letali.
Questo si applica sia ai bersagli che ci verranno assegnati, sia ai nemici che pattuglieranno le vaste aree di Dunwall, tuttavia se i metodi per tramortire gli ostili sono solamente due l’uccidere invece dà molte più alternative, come bombe, mine, pistole ed altre ancora.

Tuttavia il titolo rimane pur sempre uno stealth, infatti lanciarsi sui nemici con spada sguainata e pistola pronta a far fuoco attirerà un discreto numero di rinforzi, senza considerare che in base al nostro tipo di approccio il gioco ci assegnerà un certo livello di chaos, alto o basso, e ciò porterà a qualche differenza, tra le quali anche il finale.
Visto che è possibile salvare in un qualsiasi momento, potremo creare così un backup prima di compiere una determinata azione, permettendoci così di ripetere la parte in questione nel caso in cui commettessimo un qualche genere di errore.

Questo però non detrae che la qualità della sfida, ed avremo a disposizione più livelli di difficoltà che non aumenteranno semplicemente il danno, ma renderanno i nemici più intelligenti, e diminuiranno l’efficienza dei curativi.
Per quanto riguarda l’esplorazione, ci saranno solitamente più approcci per accedere ad una determinata stanza, od ad una certa parte della mappa, come il salire sui tetti, l’infilarsi in alcuni condotti, rubare chiavi, e via dicendo.

Certo avremo svariati metodi per risolvere le varie situazioni, ma queste non saranno poi così tante, dato che il tipo di nemici ed ostacoli presenti sarà abbastanza limitato, rendendo in un certo senso l’esperienza ripetitiva.
Come già accennato prima a Dunwall esiste la magia nera, ed ecco che entra in scena l’Esterno, una sorta di dio quasi lovecraftiano, che si interesserà alle azioni di Corvo, e per questo motivo gli garantirà una parte delle sue capacità.

Grazie a questi doni elargiti dall’Esterno si potranno utilizzare poteri dagli svariati effetti, che amplieranno notevolmente le possibilità già esistenti, permettendoci di usare incantesimi come il teletrasporto, il vedere oltre le pareti, l’abbattere porte con raffiche di vento, ma anche abilità passive come l’aumentare dell’altezza dei salti, o la quantità di vita a nostra disposizione.

Tuttavia il loro utilizzo non sarà illimitato, infatti esiste un indicatore del mana, che nel caso si lancino magie “deboli” verrà svuotata in parte solo momentaneamente, mentre per quelle più potenti si aggiungerà un costo permanente.
Per poter acquisire, e potenziare, questi poteri sarà necessario spendere un determinato numero di rune che troveremo disseminate per i livelli, per localizzarle bisognerà utilizzare un apposito strumento che una volta equipaggiato ne indicherà la locazione.

Esiste però un altro tipo di artefatto che ci verrà segnalato oltre le rune, ossia gli amuleti d’osso, questi saranno equipaggiabili in numero limitato, ma ognuno di essi garantirà un piccolo bonus passivo permettendoci quindi di poterne accumulare gli effetti.
Questi però non sono gli unici tesori presenti, anzi, molti oggetti di valore, e pozioni curative, sono disseminati per tutta Dunwall, ed anche utilizzando il potere adeguato costantemente trovarli tutti non sarà semplice, ma soprattutto richiederà un po’ di tempo.

Sarà la nostra voglia di esplorare ad influenzare pesantemente la durata delle missioni, andando dritti al punto si impiegherà qualche decina di minuti, mentre cercando preziosi, e svolgendo occasionalmente qualche piccolo compito secondario si potranno perdere ore ed ore di tempo in un’unica mappa.

Ovviamente il bottino saccheggiato non sarà certo inutile, visto che con i soldi ottenuti dalla sua vendita potremo acquistare svariati potenziamenti per il nostro equipaggiamento, come l’aumento della capienza delle granate, per fare un esempio, e rifornirci anche di munizioni ed elisir.

Oltre a tutti questi beni sono anche presenti libri che ci daranno un idea del mondo di gioco parlandoci di tecnologia, usanze e luoghi lontani, ma saranno presenti anche dei diari che ci permetteranno invece di scoprire di più su alcuni personaggi, che risultano in buona parte interessanti.

Tutte queste meccaniche vanno applicate ai 3 DLC presenti, dei quali uno è composto da un insieme di sfide in cui bisognerà cercare di ottenere il punteggio migliore possibile, mentre gli altri due vedono come protagonista l’assassino Daud che tenterà di sottrarsi da un destino inesorabile.

Per quanto riguarda il punto di vista grafico non c’è molto da dire, il gioco ha uno stile cartoonesco ma applicato in maniera a tratti realistica, i personaggi ed alcuni strumenti sono ben realizzati, ma lo stesso non si può dire di certe texture e dettagli che sono in una risoluzione molto bassa.

La musica è quasi assente se non in alcuni momenti, e non è nulla di memorabile.
Parlando sempre dell’aspetto sonoro va sottolineato che tutti i dialoghi sono doppiati interamente in italiano, anche se delle volte contraddiranno il testo.

A questo proposito va prestata attenzione all’origine della copia che si vuole acquistare, dato che sono presenti un numero limitato di lingue disponibili.

Sotto il punto di vista tecnico invece ho riscontrato qualche leggero scatto e calo di fps in alcune occasioni, insieme a caricamenti che richiedevano più tempo del solito.

Ma purtroppo questi problemi non sono nulla in confronto alla corruzione dei dati di salvataggio che rende vani i progressi di un intero livello, mi è capitato solo una volta, e solamente nel secondo DLC di Daud, ma è bene accennarlo.
La durata complessiva è pesantemente influenzata dallo stile di gioco adottato, se da una parte andando di fretta si può impiegare solo qualche ora, dall’altra esplorando con molta attenzione si può andare oltre le venti, o addirittura trenta, ore.

In conclusione:
Il titolo è sicuramente un esperienza consigliata a chiunque sia interessato all’esplorazione ed allo stealth, e grazie ai vari approcci forniti la rigiocabilità è un fattore da non sottovalutare, questo insieme all’ottima ambientazione, lo rendono un gioco che va perlomeno provato una volta.

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