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Ottobre Rosa a Langhirano: “Prevenire è meglio che curare”, incontro sugli aspetti psicologici del tumore sulle donne

foto di Sandro Capatti: “Colpite ma non sconfitte”

 

Nell’ambito delle iniziative dell’Ottobre Rosa, mese per la prevenzione dei tumori femminili, il Comune di Langhirano, insime a Lilt, Aido, Avis e altre associazioni locali, organizzano un incontro dal nome “Prevenire è meglio che curare“.

Sabato 27 ottobre, alle 10 presso il Centro Culturale Emma Agnetti Bizzi a Langhirano,  parteciperanno la dottoressa Annamaria Guazzi, biologa esperta in citologia diagnostica oncologica; la dottoressa Maria Adele Azzi, psicoterapeuta e docente alla scuola di specializzazione di psicoterapia di Brescia e il fotoreporter Sandro Capatti, autore della mostra che darà vita a un libro “Colpite ma non sconfitte“.

Il tumore al seno, come altri tumori femminili, vedono la ricerca in continua crescita: oggi oltre il 75% delle donne infatti guarisce dal tumore potendo tornare alla propria vita. Una vita, però, che viene stravolta dagli aspetti non solo fisici che queste malattie portano con sè. Dalla perdita di capelli, alla perdita di peso ed energie. Le donne che affrontano un tumore devono superare infatti anche molti ostacoli psicologici dovuti al proprio aspetto e alla malattia. Risvolti psicologici che necessitano sempre più di un adeguato sostegno da parte degli operatori sanitari, in considerazione della sempre maggiore diffusione di questi tumori. Di questi aspetti e su come affrontarli si dibatterà durante l’incontro pubblico di sabato.

Il fotoreporter Sandro Capatti porterà come esempio il progetto che l’ha visto seguire diverse donne malate o guarite dal tumore. Dalla mostra e raccolta fotografica nascerà anche un libro, la cui uscita è prevista per l’inizio del prossimo anno. “Nonostante le difficoltà che queste donne affrontano, restano nonostante tutto mamme, nonne, zie o mogli, – racconta Sandro Capatti – Sono rimasto colpito dalla forza e dallo spirito di queste donne che per prima cosa si sono messe in gioco attraverso questo progetto e le mie foto. L’intento di questa raccolta fotografica non è mostrare le cicatrici che restano sul corpo, ma esplorare come queste donne vivano la quotidianità, con positività: dalla signora che deve andare a una cena di gala alla paziente che va a farsi rasare i capelli dalla parrucchiera perchè il giorno dopo dovrà seguire una seduta di chemio. Non parliamo solo degli aspetti negativi”.

 

 

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