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I Ribelli del ’68: dal 15 ottobre all’Astra la rassegna dedicata al cinema cecoslovacco

I Ribelli del ’68

Dal 15 ottobre al cinema Astra la rassegna dedicata alla “nuova onda” del cinema cecoslovacco, organizzata dall’assessorato alla Cultura in collaborazione con il Centro Ceco di Milano e con la Festa Internazio­nale della Storia – Parma

In occasione delle celebrazioni dei cinquant’anni della Primavera di Praga del 1968, l’assessorato alla Cultura, in collaborazione con il Centro Ceco di Milano e con la Festa Internazio­nale della Storia – Parma, dedica cinque serate ad otto rari film, restaurati in formato digitale, prodotti nella Repubblica Ceca che rappresentano il meglio della sua cinematogra­fia, nella rassegna “I ribelli del ’68 – La nuova onda del cinema cecoslovacco”, ospitata dal cinema Astra.

La retrospettiva inizierà il 15 ottobre con la presentazione a cura di Paolo Vecchi, critico cinematografico, e con l’inaugurazione della mostra tematica “Primavera di Praga: il 1968, l’anno di speranze e delusioni”, che sarà presentata da Simona Halikova Calboli, direttrice del Centro Ceco.

La “nuova onda” è stata un periodo di breve durata, ma di un impatto straordina­rio nel mondo delle arti che sfidarono i poteri della Cecoslovacchia degli anni ’60 e dimostrarono l’importanza della libertà individuale. Otto titoli, realizzati tra il 1965 e il 1970, portano la firma di autori come Jiří Menzel, Vojtěch Jasný, Jan Němec, Jaromil Jireš, Juraj Herz, František Vláčil o Ján Kádár e Elmar Klos, tra i più significativi rap­presentanti di una corrente cinematografica in contrasto con la politica di regime e desiderosa di vivere quel soffio di libertà che all’epoca attraversò tutte le forme di pensiero.

Tutti gli appuntamenti della rassegna sono a ingresso libero.

I film saranno proiettati in versione originale con sottotitoli in italiano.

Info: cinema Astra 0521 960554

festadellastoriaparma@fastwebnet.it

www.festainternazionaledellastoriaparma.it

I Ribelli del 68 – Programma Completo

Lunedì 15 ottobre

dalle ore 19.15: Inaugurazione mostra “Primavera di Praga: il 1968, l’anno di speranze e delusioni”

ore 21: L’uomo che bruciava i cadaveri di Juraj Herz (Spalovač mrtvol, 1968, 96′)

Karel Kopfrkingl è l’addetto al forno del Crematorio di Praga. Tipico esempio di uomo perbene piccolo-borghese, Karel è fervente seguace delle teorie del Dalai Lama sulla reincarnazione e, col suo lavoro, è convinto di accelerare i tempi per la liberazio­ne delle anime dai corpi dei defunti. Con l’arrivo dei nazisti in Cecoslovacchia, Karel aderisce al Partito e, denunciando ebrei e dissidenti veri o presunti, accresce la sua posizione sociale.

Giovedì 18 ottobre

ore 19: La festa e gli invitati di Jan Němec (O slavnosti a hostech, 1966, 68′)

Dopo un picnic, un felice gruppo di amici entra in conflitto con Rudolf, un bulletto che li sottopone a uno scellerato gioco psicologico, nel quale egli veste il ruolo di interroga­tore. La situazione termina quando un forestiero giunge, si scusa per il comportamento di Rudolf e invita tutti quanti a un elegante e formale banchetto all’aperto.

ore 21: Allodole sul filo di Jiři Menzel (Skřivánci na niti, 1990, 90′)

Nei primi anni Cinquanta, in un impianto siderurgico, uomini di vari strati sociali della borghesia ceca e ragazze che hanno tentato di espatriare clandestinamente vengono “rieducati” attraverso un duro lavoro manuale in un deposito di rottami. I contatti tra i due gruppi sono vietati, ma la volontaria distrazione della giovane guardia incaricata di sorvegliarli permette che nasca un amore tra un giovane cuoco e una detenuta.

Lunedì 22 ottobre

ore 19: Cronaca Morava di Vojtěch Jasny (Všichni dobří rodáci,1968, 115′)

Per anni vietato dalla censura, il film è ambientato in un pittoresco villaggio moravo tra il maggio 1945 e l’estate 1957, con un epilogo nel 1968. I suoi abitanti trascorrono qui i giorni piu belli della loro vita e la sera si incontrano tutti all’osteria. Nel febbraio del 1968, con l’avvento del regime totalitario, i bei tempi finiscono e il villaggio si divide in due fazioni opposte. Premio miglior regia a Cannes 1969.

ore 21: Adelheid di František Vlačil (1969, 99′)

Viktor, tornato in patria nel dopoguerra dopo aver trascorso gran parte del conflitto ad Aberdeen svolgendo un incarico presso la RAF, viene nominato amministratore di un maniero, precedentemente occupato dalla famiglia tedesca di un nazista imprigionato dalle autorità cecoslovacche. Viktor incontra la figlia dell’uomo, Adelheid, che è costret­ta a lavorare come donna delle pulizie nella sua villa. Dal romanzo di Vladimír Körner.

Lunedì 29 ottobre

ore 19: L’Orecchio di Karel Kachyna (Ucho, 1970, 94′)

Ludvík, un ufficiale maggiore del regime comunista che governa Praga, e la sua alcoliz­zata moglie Anna, sono una coppia sposata piena di rancori e di odio. Di ritorno da un ricevimento, in cui Ludvík ha scoperto che il suo superiore è appena stato arrestato nel corso di un’epurazione politica, i due si rendono conto che qualcuno è entrato in casa loro: man mano che la notte procede, gli errori e i difetti del loro matrimonio vengono a galla.

ore 21: Lo Scherzo di Jaromil Jireš (Žert, 1969, 80′)

Ludvík Jahn, espulso negli anni ’50 dal partito comunista e incarcerato per una scher­zosa cartolina inviata alla sua fidanzata, quindici anni dopo viene intervistato dalla bella Helena, moglie di uno degli uomini che lo avevano accusato. Tra i racconti dei suoi entusiasmi giovanili per il socialismo e della sua esperienza in prigione, Ludvík cerca di vendicarsi dei suoi nemici del passato seducendo la donna. Dal romanzo di Milan Kundera “L’Orientale”.

Lunedì 5 novembre

ore 21: Il Negozio acorso di Jan Kadar e Elmar Klos (Obchod na korze, 1965, 125′)

In un paesino della Slovacchia occupata dai tedeschi, il falegname Anton “Tóno” Brtko riesce a tenersi alla larga dagli stravolgimenti che i nazisti stanno attuando nel villaggio finché gli viene offerto, per una buona paga, di diventare il custode del negozio della vecchia e malata signora Lautmann. Quando però, per uno sfortunato caso, la signora muore, Tóno, temendo di venire accusato dell’accaduto, inizia a perdere la testa.

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