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Parma 360- Oltre l’Orizzonte, nelle foto e pitture elettroniche di Fontana e Coltro alla Chiesa San Quirino

di Sara Valente

C’è tempo fino al 3 giugno per visitare la mostra “Terre Piane”, fiore all’occhiello della terza edizione del festival della creatività contemporanea “Parma 360” e che ha come motivo principale quest’anno i temi della sostenibilità ambientale e del rapporto tra uomo e natura.

La mostra rappresenta un focus sulla rappresentazione del paesaggio nelle opere dei fotografi Franco Fontana e Davide Coltro.

Un ritorno molto atteso, quello di Franco Fontana, che nel 1976 realizzò una mostra personale presso l’Istituto di Storia dell’arte dell’Università di Parma e torna ad esporre in città dopo ben quarant’anni.

A fare da cornice alle opere dei due fotografi è la Chiesa di San Quirino che accoglie nella sua pianta ottagonale una ventina di fotografie di Fontana e una decina di quadri elettronici di Coltro.

Entrando all’interno della Chiesa, ormai sconsacrata, l’impressione è quella di sentirsi avvolti in un abbraccio: le fotografie di Fontana disposte tutt’intorno all’osservatore sembrano proprio volerlo coinvolgere con la forza espressiva del colore, per poi trascinarlo in una immersione totale nei paesaggi assolati e negli orizzonti rappresentati.

Stando alle parole della curatrice, Chiara Canali, la scelta di associare in un’unica mostra due interpreti che hanno utilizzato tecniche così diverse (fotografia classica e pittura elettronica) ha un motivo ben preciso: entrambi gli artisti hanno indagato il tema del paesaggio e si sono soffermati sulle vedute orizzontali e zenitali e lo hanno fatto in modo del tutto personale.

Elementi comuni sono dunque la natura e il colore, entrambi rivisitati in chiave soggettiva: le fotografie di Fontana esaltano l’espressione astratta del colore che diventa “rivelazione”, elemento per esprimere i paesaggi puri, quelli dell’anima, e a fare da vero protagonista è lo sguardo dell’artista che sceglie di volta in volta una prospettiva inattesa, inventando associazioni cromatiche e creando geometrie insolite.

Tra gli scorci “osservati” dall’artista e presenti alla mostra ci sono angoli di tutto il mondo, dai campi dorati di grano del sud Italia alle strade e agli edifici di New York e Parigi.

Al centro della Chiesa invece, quasi a volerne rappresentare l’ossatura, si susseguono i System di Davide Coltro, quadri elettronici inventati dal fotografo che propongono un flusso visivo di icone digitali e che trasmettono immagini del paesaggio in dissolvenza incrociata.

Alla base delle immagini vi è sempre la fotografia, rielaborata questa volta in modo digitale: al centro dell’attenzione sono ancora una volta le vedute orizzontali e il colore, nello specifico il “colore medio” risultante digitalmente dalla media matematica di tutti gli elementi cromatici presenti all’interno dell’immagine.

Come tanti alberelli pianati nel terreno spuntano anche i quadri elettronici raffiguranti figure arboree: si tratta delle “Arborescenze”, immagini che celano un significato profondo.

Come spiega Chiara Canali: ”Le “arborescenze” rappresentano una  riflessione sugli stati dell’essere e dell’esistenza, oltre che una prosecuzione del progetto di osservazione del paesaggio, un’ulteriore tappa per la maturazione del senso visivo nei confronti del creato: il concetto di arborescenza tracima in diverse discipline come l’informatica, la teoria dei segni, la logica e la medicina e in sostanza ogni possibile arborescenza riguarda la relazione tra le cose, i ponti che le cose stesse gettano nel vuoto tentando di congiungersi ad “altro” da fuori dei confini del proprio essere, sia nel mondo animato che inanimato, sono una metafora visiva della creazione sia della vita che della creatività”.

Creatività, rielaborazione, osservazione sono dunque le cifre caratteristiche di una mostra che sa emozionare e stupire.

La mostra sarà attiva fino al 3 giugno e sarà visitabile di lunedì, venerdì, sabato e la domenica dalle 11 alle 20.

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