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L’idea parmigiana OltreFood vince il bando Coopstartup: un supermercato per la sostenibilità e Km0

Si è concluso il bando Coopstartup, lanciato da Legacoop Emilia Ovest e Coopfond, per la nascita di nuove cooperative con soci in maggioranza under 40.

Dopo le selezioni sono state individuate le tre migliori idee di impresa cooperativa che riceveranno 15 mila euro a fondo perduto. Uno dei progetti vincitori è di Parma e si chiama OltreFood.

OltreFood – spiega Legacoop – è un progetto di supermercato, prevalentemente “food”, totalmente partecipativo, nel quale i soci scelgono in assemblea i prodotti da vendere, sostenendo la filiera del territorio e delle piccole produzioni per garantirsi prodotti di qualità.

Tutta la gestione è cooperativa: la vendita è riservata ai soci i quali devono contribuire al lavoro del negozio. Le persone lavoreranno insieme nell’ottica di creare nel quartiere e nella città un senso di comunità e di cooperazione intorno al cibo e non solo, garantendo un prezzo equo a soci e produttori. L’idea nasce a New York, Park Slope, nel 1973, da lì transita a Parigi nel 2005, poi Bruxelles nel 2017 e ora è in procinto di approdare a Parma.

 

Sono una decina le persone che fanno parte del gruppo di lavoro, e sottolineano: “E’ un progetto pensato per un quartiere poliedrico, l’Oltretorrente, ricco della sua forte identità storica e di una nuova impronta multiculturale. La città intera potrà far parte di questa nuova esperienza di comunità solidale che promuoverà buone pratiche di cooperazione e consumo consapevole e insieme sosterrà le produzioni green del territorio; è un’idea educativa per insegnare l’importanza del lavorare insieme, della solidarietà e del senso di appartenenza alla comunità”.

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Gli altri due progetti vincitori sono il progetto Smartwear di Reggio Emilia, una tuta percettiva per la prevenzione degli infortuni sul lavoro, e il progetto Dalle stalle alle stelle di Piacenza, una fattoria sociale con osservatorio astronomico.

In particolare la Smartwear è progettata per cogliere e registrare i movimenti del lavoratore, al fine di prevenire comportamenti scorretti e lesivi dello stato di salute. Inoltre è suddivisa in moduli localizzati su punti sensibili del corpo (schiena, ginocchio, gomito, caviglia, spalla) indossabili separatamente a seconda del lavoro svolto. Gli ideatori, sono quattro giovani studenti dell’Università di Modena e Reggio, dei dipartimenti di Ingegneria e di Economia, che stanno completando gli studi.

“La nostra idea propulsiva- spiegano- e’ ricollocare l’uomo al centro del nuovo contesto tecnologico determinato dall’Industria 4.0. Non crediamo in un prodotto che sostituisca l’uomo in azienda, ma in un lavoratore che grazie all’innovazione possa adempiere alla sua mansione in modo sicuro e consapevole”.

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