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Shin megami tensei: lucifer’s call- Recensione e consigli del videogioco per Ps2

 

di Samuele Tarasconi

Prima di recensire questo titolo devo fare una premessa importante: la versione che ho giocato è quella ps2 acquistata tramite lo store europeo della ps3 e purtroppo si è rivelata una pessima idea, poiché il titolo soffre di vari problemi tecnici dovuti a questo “porting”.

Non parlo solo di cali di fps o di freeze sporadici del gioco, per essere precisi il gioco NON può essere finito “naturalmente”,  siccome una volta battuto il boss finale la cutscene successiva si bloccherà a pochi secondi dall’inizio, e questo non ci permetterà  di vedere il finale, e, di conseguenza, nemmeno i titoli di coda rimanendo così bloccati al new game per sempre, con l’impossibilità di rigiocare il titolo con una parte dei nostri progressi salvati per la partita successiva.

Tuttavia dopo aver “finito” il gioco ho fatto qualche ricerca sul web, e sembra che questi problemi siano solamente legati alla versione europea del titolo.

Quindi la cosa è facilmente risolvibile decidendo di acquistare il gioco dallo store americano.

Informandomi meglio ho notato che anche alcune delle copie fisiche europee sono afflitte da freeze e lag di varia natura, per cui sebbene possa risultare fastidioso per alcuni, credo che in questo caso sia meglio evitare la copia fisica e puntare sul sicuro con una copia digitale della versione americana.

Se però per qualche ragione vorrete comunque acquistare la versione europea che è giocabile in inglese, tedesco e francese, il gioco, finale a parte, funziona per la maggior parte del tempo.

Le uniche pecche rimangono, come avevo accennato prima, cali di fps e qualche freeze sporadico mentre si combatte.

Questi ultimi sembrano essere influenzati dalla opzione che sceglieremo a inizio gioco: infatti scegliendo di giocare a 60 Hertz anziché 50 il problema non si paleserà, almeno in base alla mia esperienza,  ma purtroppo i leggeri cali di fps rimarranno.

Detto questo è bene cominciare a parlare del gioco vero e proprio, partendo dalla premessa su cui si avvia la trama.

L’avventura è ambientata in una Tokyo sconvolta da un evento soprannaturale per il quale quasi ogni forma di vita umana è scomparsa, e la città è stata notevolmente alterata: infatti non ci troveremo a percorre le strade ricca di vita bensì ci muoveremo, per passare da un distretto all’altro, in una sorta di area desertica, e anziché parlare con persone spesso o volentieri faremo conversazione con demoni di varie razze, il tutto per cercare risposte su cosa è realmente accaduto alla nostra città dopo essere sopravvissuti a questo fenomeno.

Poco dopo il prologo avremo modo di mettere mano al gameplay che si presenta come quello di un gdr con incontri casuali e innumerevoli dungeon che dovremo esplorare per riuscire a progredire nella storia.

Iniziamo parlando del combattimento: i combattimenti si svolgono a turni nei quali prima agirà il nostro party e poi quello avversario, per ogni membro della nostra squadra avremo un azione a disposizione fino a un massimo di 4, il nostro personaggio più 3 demoni.

In base alle nostre performance potremo perdere o guadagnare altre azioni.

Ne perderemo quando i nostri colpi non andranno a segno, oppure se colpiremo un nemico con un elemento a cui egli è resistente, invece ne guadagneremo quando i nostri colpi saranno critici o se sfrutteremo le debolezze di un nemico.

Parlando delle statistiche troveremo i classici punti vita, i punti mana, forza, magia, vigore, agilità e fortuna, queste possono essere aumentate salendo di livello o con altri metodi che scoprirete progredendo nel gioco.

Quando il nostro personaggio salirà di livello saremo a noi a scegliere come farlo crescere e tramite l’utilizzo delle magatama, che sono l’unico tipo di equipaggiamento disponibile nel gioco e funzioneranno esclusivamente con noi, potremo imparare nuove abilità,  otterremo bonus alle nostre statistiche e resistenze o debolezze ai vari elementi presenti nel gioco.

Se il personaggio principale può usare le magatama  i vari demoni a livelli precisi possono imparare determinate abilità ma soprattutto essi possono esseri fusi tra di loro.

Le fusioni sono il cuore pulsante del gioco e consistono nel prendere 2 demoni diversi, e fonderli insieme.

Il risultato è determinato principalmente dalle razze che si vanno a mischiare tra loro, e una volta trovato un demone che soddisfa le nostre esigenze dopo aver visionato i risultati delle varie combinazioni dovremo decidere quali abilità fargli ereditare dai suoi “genitori”.

Purtroppo non ci sarà data la possibilità di scegliere esattamente quali saranno poiché il sistema è per lo più casuale e se vorremo che impari un abilità specifica dovremo ripetere l’operazione più e più volte nella speranza che il risultato sia quello sperato, cosa non proprio comoda e che può portare a buttare un po’ di tempo soprattutto arrivati a end game dove certe build saranno molto vantaggiose.

Bisogna considerare che le fusioni richiedono 2 demoni per essere effettuate e di conseguenza avremo bisogno di ottenerne altri in modi diversi e ciò avverrà tramite il reclutamento, molti dei nostri nemici che combatteremo infatti si potranno unire al nostro team a patto di soddisfare le loro richieste di varia natura.

Il fatto è che questo sistema non è un metodo totalmente sicuro e anzi sembra gestito in maniera del tutto casuale, poiché anche accontentando ogni loro singola esigenza spesso se ne andranno rendendo vani i nostri sforzi.

Uno dei fattori che influenza le contrattazioni è la fase lunare in cui ci troviamo, più ci avvicineremo alla luna piena più sarà probabile rimanere a bocca asciutta in un tentato reclutamento mentre con la luna nuova sarà più facile convincere i demoni a schierarsi con noi.

Fulcro del gioco sono i dungeon presenti, questi sono abbastanza variegati tra loro e alcuni ci richiederanno di risolvere piccoli enigmi, o di notare dettagli particolari per procedere, risultando dunque interessanti da esplorare, infatti i cercatori più attenti e pazienti verranno ricompensati da svariati oggetti rari.

Un area in particolare, tra l’altro totalmente opzionale, chiamata “il labirinto di amala”, è piena di strade secondarie e tesori ma è anche infestata da avversari più forti del normale.

Questo è solo uno dei contenuti opzionali presente nel gioco nonostante sia il più massiccio, vi sono vari segreti nascosti nelle zone che visiteremo, soprattutto boss opzionali che una volta sconfitti saranno disponibili per essere creati tramite fusione permettendoci di averli al nostro servizio.

Purtroppo il gioco non è perfetto e ci sono varie cose che potrebbero infastidire i più: come il fatto che non si ottenga molta esperienza dai nemici, o che l’IA di certi boss possa bloccarsi su un certo pattern di movimenti non dandoci la possibilità di agire oppure tenendoci molto sulla difensiva.

Oltretutto ci sono troppi incontri casuali, anche a breve distanza gli uni dagli altri, che per fortuna possono essere quasi sempre evitati al primo tentativo di fuga, o punti di salvataggio non tutti collegati tra di loro tramite teletrasporto che ci costringeranno a ripetere lo stesso percorso più volte.

In conclusione:

Per quanto il gioco per quanto possa risultare vecchio, legnoso o addirittura ingiusto mi è piaciuto.

Non è stata la componente narrativa a catturarmi, che non è poi così marcata, né le musiche presenti, che rimangono comunque orecchiabili, ma è stata l’esplorazione dei dungeon e il tempo che ho investito nelle fusioni e le possibilità che offrono se ben studiate oltre ad alcune boss fight a farmelo apprezzare.

Io sinceramente lo consiglio, acquistato però dallo store americano, il costo non è elevato e credo che comunque meriti una possibilità senza alcun dubbio.

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