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Gene Gnocchi, un conferenziere sui generis in scena al Magnani di Fidenza

(di Francesca Caggiati, foto di Valter Perotti)

Un conferenziere sui generis e tutto da ridere quello interpretato da Gene Gnocchi ne “Il Procacciatore”, monologo scritto a quattro mani con Simone Bedetti e prodotto da Marangoni, andato in scena al Teatro Magnani di Fidenza.

Nel gioiellino neoclassico di Nicolò Bettoli un pubblico attento e divertito ha seguito con partecipazione l’esilarante parodia del comico fidentino, che ha dimostrato ancora una volta di essere un artista a tutto tondo: sul palco ha cantato, ballato, telefonato, proiettato slide, interagito con il pubblico e con i tecnici di produzione senza soluzione di continuità, passando da un’inverosimile ricetta per fare in casa una nota bevanda energetica, alla presentazione di una serie di gadget brandizzati “dai che vai!”, divertente leitmotiv della performance.

Un monologo, non monologo, con cambi di giacca e messaggini “privati” imbarazzanti ed improbabili “selfie” con alcuni spettatori per giustificarsi con le amanti gelose.

Gene Gnocchi, conosciuto all’anagrafe come Eugenio Ghiozzi, tocca temi d’attualità e lancia un messaggio di speranza per il futuro, dispensando consigli su come arrotondare in tempo di crisi.

Il risultato è uno spettacolo divertente e un po’ dissacrante come è nel suo stile, seguito con affetto e tanti applausi dal suo affezionato pubblico.

Il comico borghigiano tornerà a Parma per interpretare nuovamente “Il Procacciatore”, il prossimo 27 aprile sul palco del Teatro Due.

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