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Ritual de lo Habitual- Le opere “fatali” di Andrea Saltini alla galleria Rizomi: 51 pagine di persone e di stravaganza onirica

di Titti Duimio

Reale, troppo reale praticamente surreale…
E’ dalla provincia che parte l’artista, scrittore e poeta Andrea Saltini per costruire il suo racconto, e dalla provincia probabilmente si ascolta meglio. Si vede l’arte, l’essenza dei segnali contemporanei senza l’obbligo di farne parte e si forma cultura con il lusso del tempo dei dettagli. “Le rivoluzioni sono proclamate sulle navi ma le utopie vissute sulle isole” scrive l’autore nel suo libro ‘Ritual de lo habitual’ edito da Fermoeditore e curato insieme alla mostra da Marta Santacatterina giornalista, editor ed esperta in arte contemporanea.

Un affresco sociale non scontato che riassume vizi e abitudini di un’umanità ridotta a periferia piccola quanto un gesto eppure vasta quanto un dubbio, la mostra della galleria Rizomi di via Bixio dedicata all’artista carpigiano e alle immagini del suo libro che annuncia un progetto e non solo bellezza. Un libro con 31 racconti che illustrano vite ordinarie ai margini del reale e per questo forse del tutto straordinarie.

Surreale o forse troppo reale la periferia del mondo ha bisogno di fantasia per essere raccontata e le immagini tratte dal libro ‘Ritual de lo habitual. 51 opere fatali’ di Andrea Saltini dipingono parole per riassumere il testo.
Un titolo preso a prestito dalla musica, da uno degli album cult del rock alternativo, perche’ l’arte si ascolta e si traduce in talento, una Comedie Humaine di micro esistenze apparentemente insignificanti che in fondo sono il significato scontato di un racconto onirico per necessità.
31 paesi tra grottesco e improbabile, tra leggenda e ironia, in bilico tra giusto e sbagliato, vite invisibili di uomini in bianco e nero che a volte diventano colore per aggiungere ironia e togliere senso come nei quadri di Grosz che annunciano decadenza senza sconti a nessuno.


Un affresco visionario, una guida turistica per l’anima che descrive paesi dai nomi improbabili che popolano la bassa pianura padana tra la provincia reggiana e quella ferrarese, idee tra il grottesco e il grossier che diventano leggenda attraverso il racconto di schegge di vita ‘fatale’ e per questo forse ineluttabile o forse destinate all’eccezionale. Mito, storia, fantasia e poesia, 51 ritratti di persone e di stravaganza onirica che cita a memoria la storia dell’arte (fra i personaggi ritratti le donne di Leonardo e Vermeer) e l’arte della storia.
Storie vere e presunte, memorie da preservare e da modificare fino a diventare leggende perche’ ad ogni passaggio ognuno aggiunge qualcosa forse di se’ per non farle morire e per non morire mai.
Province come periferie, memoria come salvezza, errori e storture umane elogio del nulla perche’ forse oggi e’ l’uomo che e’ ormai periferia di se stesso. E il racconto continua.

Guarda la gallery:

 

Orari: da martedì a sabato ore 14.00-18.00 oppure su appuntamento (t. 339 7931250 / 347 4670645); chiuso sabato 10 marzo 2018.

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