Home » Altre storie » Pirelli, il Politecnico di Milano e 1,5 milioni di euro per inventare lo pneumatico del futuro. Rinnovato il programma di ricerca Joint Labs

Pirelli, il Politecnico di Milano e 1,5 milioni di euro per inventare lo pneumatico del futuro. Rinnovato il programma di ricerca Joint Labs

La notizia è di quelle che entusiasmano e accendono gli appassionati di automotive e tecnologia. Poco prima di Natale, Pirelli, la più famosa multinazionale italiana produttrice di pneumatici di alto livello e il Politecnico di Milano, hanno firmato un accordo che proroga per ulteriori tre anni (dal 2017 al 2020) la loro fruttuosa collaborazione. Si tratta del programma di ricerca italiano chiamato Joint Labs e di una partnership da 1,5 milioni di euro che è già stata capace di innovare e stravolgere completamente il mondo delle 2 e 4 ruote e dalla quale tutti si aspettano molto. A stringersi la mano davanti alla stampa, Ferruccio Resta, Rettore del Politecnico di Milano e Marco Tronchetti Provera, Executive Vice Chairman e CEO Pirelli.
Siete pronti a scoprire come saranno gli pneumatici del futuro? Scopriamolo assieme!

L’intesa fra Pirelli e l’Ateneo milanese non è una novità dell’ultima ora. Nonostante la collaborazione si diventata fitta e continuativa solo negli ultimi 6 anni, lo scambio di talenti e competenze parte, invece, nel lontano 1870, solo qualche decennio dopo l’invenzione degli pneumatici, all’ora semplici rivestimenti in gomma, utili ad allungare la durata della ruota e ad agevolarne il rotolamento. In quello stesso anno Giovanni Battista Pirelli si laurea e viene indirizzato da Giuseppe Colombo, noto rettore, politico e imprenditore dell’epoca, verso l’industria chimica e la produzione di pneumatici all’avanguardia. Solo due anni dopo nasce la Pirelli & C.

Negli anni seguenti le gomme per auto e moto Pirelli si sono via, via perfezionate nella forma e nella struttura, diventando sempre più sicure, silenziose, performanti e tecnologicamente avanzate. Grazie ai computer e ai software di Tread Modeling Automation, il disegno del battistrada è stato completamente rivisto e progettato per essere differenziato in base al tipo di terreno da percorrere e alla stagione in corso. Così sono nati gli pneumatici da competizione pensati per la Formula 1 e gli pneumatici Pirelli Winter, Summer e All Season per la guida su strada. Negli anni più recenti, per la produzione di nuovi pneumatici, Pirelli e il Politecnico di Milano hanno chiamato in causa la chimica organica più avanzata, le cariche carboniose, il grafene e un pigmento chiamato nero di carbonio. Nell’intento di offrire ai consumatori un prodotto il più possibile eco compatibile, sono stati sperimentati materiali ecologici alternativi e polimeri autoriparanti che allungano la vita della gomma.

Per tutti coloro che amano vivere connessi, gli pneumatici si sono trasformati in Cyber Tyre, capaci di comunicare con la plancia della vettura e con qualsiasi smartphone. Tramite un’applicazione forniscono al guidatore informazioni in tempo reale sul rapporto fra lo pneumatico e l’asfalto, permettendo di avere ancora più controllo sulle prestazioni e sullo stato di salute dello pneumatico.

Uno scenario difficilmente immaginabile fino a pochi anni fa e che è destinato a cambiare ancora! Per i prossimi tre anni Pirelli, con la collaborazione tecnico-scientifica dei giovani ricercatori del Policlinico di Milano, intende essere nuovamente ideatrice degli pneumatici più innovativi sul mercato e di soddisfare in modo completo le richieste del suo pubblico esigente. Lavorerà su nuovi materiali e prodotti ancora più Cyber. Nello specifico, sentiremo parlare di dinamica molecolare, di nanocariche, di materiali protettivi che aumentano il livello di sicurezza delle vetture, di componenti sempre più green e di mobilità sostenibile.

Contemporaneamente verranno implementate e perfezionate le tecnologie già esistenti, rendendo gli pneumatici Pirelli i migliori in quanto a silenziosità sull’asfalto, tenuta sul terreno bagnato (aquaplaning), aerodinamica e quantità di informazioni che potranno essere lette dal chip interno alla gomma e inviate al conducente.

Quali prospettive si aprono ora per gli automobilisti e motociclisti del futuro? Sicuramente nei prossimi anni sarà possibile acquistare pneumatici in grado di adattare in tempo reale la loro struttura e le loro prestazioni in base allo stile di guida del conducente e alle condizioni dell’asfalto, portando, forse alla presenza sul mercato di una gamma più ristretta di pneumatici rispetto al presente. Sarà anche possibile monitorare con una maggiore precisione e tempestività lo stato di salute dello pneumatico e capire quando è necessario rivolgersi a un centro assistenza per effettuare la sostituzione della gomma. La marcia in città e i viaggi a lunga percorrenza saranno più sicuri grazie alla capacità del battistrada di rigenerarsi anche in caso di urto o foratura, mentre il rumore dell’attrito sull’asfalto sarà il più basso di sempre. E cosa ci impedisce di fantasticare che questi nuovi pneumatici saranno in grado di aumentare o diminuire in modo automatico le loro dimensioni per aiutarci a uscire, ad esempio, da un terreno sabbioso o ricco di fango?

Ricerca e innovazione. Con Joint Labs Pirelli rivolge ancora una volta la sua attenzione (e i suoi investimenti) verso due aspetti che Marco Tronchetti Provera da tempo definisce “non più un optional ma un must” per qualsiasi azienda che intenda essere competitiva nel suo mercato di riferimento, che sia nazionale o internazionale. Inoltre dimostra tutta la sua fiducia incondizionata verso l’Università e i giovani talenti, un patrimonio tutto italiano da valorizzare e tutelare.

Lascia un Commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.I campi obbligatori sono evidenziati *

*