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“Pietre d’inciampo” per non dimenticare. Il progetto dell’artista tedesco Gunter Demnig arriva Parma

Gunter Demnig e’ un artista tedesco che da oltre vent’anni diffonde in europa il suo progetto Pietre d’Inciampo per ricordare l’orrore delle deportazioni naziste.

Partito da Colonia nel 1995 il progetto prevede la collocazione di una targa di ottone incorporata nel manto stradale davanti alle abitazioni di ebrei deportati nei campi di sterminio dai nazisti durante la seconda guerra mondiale e ad oggi ha visto la realizzazione di oltre 56.000 opere in diversi paesi europei come Germania, Austria, Ungheria, Repubblica Ceca, Slovacchia, Polonia, Paesi Bassi, Belgio, Lussemburgo, Norvegia, Italia, Francia, Spagna, Svizzera, Grecia, Ucraina, Slovenia, Croazia, Romania e Russia

Si tratta di un sampietrino (10 x 10 cm), collocato sul selciato davanti alla porta della casa in cui abitò la vittima del nazismo o nel luogo in cui fu fatta prigioniera, sulla quale sono incisi il nome della persona, l’anno di nascita, la data, con luogo di deportazione la data di morte.

In alcuni casi l’iniziativa ha incontrato polemiche e difficoltà come in Germania dove si e’ dovuto mediare con l’opposizione di un condomino del palazzo davanti al quale era stata posta la ietra che non gradiva l’obbligo di ricordare le nefandezze naziste o a Roma, ad esempio quando alcune pietre d’inciampo posate al numero 67 di via Santa Maria di Monticelli sono state rimosse da un abitante della zona in quanto “infastidito” dalla loro presenza”

Da oggi, 13 Gennaio anche a Parma grazie all’impegno del Comune di Parma e ISREC, in collaborazione con Comunità Ebraica di Parma, le associazioni partigiane e dei deportati 5 Pietre d’inciampo dedicate a Giorgio Nulla Foà, Renzo Mosé Levi, Ulda Camerini, a Giuseppe e Sergio Barbieri saranno collocate in 5 luoghi della citta’ che hanno visto deportare cittadini colpevoli solo di essere nati dalla parte sbagliata della storia nel periodo piu’ buio della ragione nel percorso dell’umanità.
Saranno ricordati Giorgio Nulla Foà, Renzo Mosé Levi, Ulda Camerini, a Giuseppe e Sergio Barbieri vittime ignare della follia nazista e del concetto di supremazia razziale che ancora oggi, seppur con toni di velata ipocrisia, fa capolino nella evoluta societa’ post bellica e inquina il civile concetto di convivenza e di accoglienza delle diversita’.


Un gesto dovuto, quindi, quello del ricordo delle atrocita’ commesse che spesso viene relegato nella retorica di un’appartenenza politica ma dovrebbe entrare nel patrimonio civile di ogni essere umano, un gesto che mai come oggi e’ bene ripetere per sottolineare almeno un valore imprescindibile dal quale partire per costruire dialoghi comuni su cui fondare il futuro di tutti.

La cerimonia, alla presenza del sindaco Federico Pizzarotti, dell’Assessora alla Partecipazione e Diritti dei cittadini Nicoletta Paci, del Presidente della Comunità Ebraica Giorgio Yeuda Giavarini, del Direttore dell’Istituto Storico della Resistenza di Parma Marco Minardi, del Presidente dell’ANPI Aldo Montermini, dell’artista, ideatore e realizzatore del progetto, Gunter Demnig e’ iniziata alle ore 16 dove e’ stata posta la prima pietra in onore di Nullo Foa’ arrestato a Parma nel settembre del ‘43 e deportato ad Auschwitz dove mori’ l’anno seguente.

Altre pietre della memoria sono state apposte in via Felice Cavallotti davanti al civico 30 in onore di Renzo Mosè Levi, in viale delle Rimembranze 36 per l’abitazione di Giuseppe e Sergio Barbieri, per concludersi con la posa per Ulda Camerini in via Duca Alessandro 60.
Pietre d’Inciampo, per inciampare nella memoria anche nella quotidianita’, anche senza volerlo, per non dimenticare mai e per unire la memoria collettiva in un gesto condiviso di condanna perenne all’immane tragedia che ha offeso le coscienze civili dell’umanità intera e non solo del popolo ebraico.

 

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