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Il collecchiese Francesco Papageorgiou alla finale di Musicultura: stasera su Rai1

di Lucia de Ioanna

 

Francesco Papageorgiou, giovane artista collecchiese, di origine italo-greca, è arrivato ad un importante traguardo: con la canzone “Amo la vita da farmi male” e’ stato selezionato tra 771 cantautori al concorso Musicultura, uno dei più prestigiosi sul territorio nazionale, il cui comitato può vantare, tra i nomi dei primi firmatari nel 1990, quelli di Giorgio Caproni e di Fabrizio De Andrè, a sigillo di quell’accordo profondo tra parole e musica che appare come la cifra di un concorso che punta alla qualità.

Entrato nella rosa degli otto vincitori della 28° edizione di Musicultura, dopo una lunga e attenta selezione iniziata l’autunno dello scorso anno, Francesco porta all’attenzione nazionale un frammento luminoso della sua esperienza artistica, iniziata già negli anni del Liceo G. Marconi di Parma, quando la riflessione di un filosofo o i versi di un poeta erano la miccia per innescare il desiderio di raccontarsi per musica.

Dopo avere suonato per anni con i Musicanti di Grema, band composta da amici di infanzia, dalla quale si staccato dopo avere condiviso esperienze e soddisfazioni significative aprendo, tra l’altro, i concerti di James Morrison, Ligabue, Sud Sound System, partecipando a MTV New Generation e suonando anche all’estero, Francesco questa sera parteciperà come cantautore finalista alla tappa conclusiva di Musicultura, in diretta alle 21,15 su Rai 1 dall’Arena Sferisterio di Macerata, con la conduzione di Fabrizio Frizzi.

La composizione del Comitato Artistico di Garanzia riflette la vocazione del concorso che fin dalla prima edizione ha puntato a valorizzare la canzone come fatto artisitico che lega assieme aspetti di suono, senso e pensiero: tra i nomi dei componenti spiccano quelli di cantautori, come Carmen Consoli, Tiziano Ferro, Teresa De Sio, Gino Paoli, Federico Zampaglione, Claudio Baglioni, Luca Carboni, Roberto Vecchioni e Antonello Venditti accanto a quelli di scrittori, poeti e filosofi come Ennio Cavalli, Dacia Maraini, Sandro Veronesi e Stefano Zecchi. L’opera di questo giovane artista nocetano si contraddistingue, secondo il giudizio autorevole espresso dal Comitato, per la attitudine “a far convivere una penna acuta, attenta ai dettagli con una musicalità accattivante e popolare.” Al vincitore andrà il premio ubi Banca di 20mila euro.

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