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Cartelli stradali e cervello: uno studio spiega perché ci confondiamo

di Federico Baglioni

 

Vi sarà capitato sicuramente di essere a un incrocio con tanti cartelli informativi e bloccarvi. Troppe informazioni e blackout improvviso. Se poi siete in una rotonda probabilmente passerete qualche minuto a girare in tondo in attesa di prendere una decisione. Come mai?

Potrebbe sembrare una questione banale, eppure il nostro cervello fa un grandissimo lavoro di elaborazione e deve in pochissimo tempo estrapolare le informazioni importanti, escludere quelle “interferenti” e stabilire un’azione da intraprendere. Questo delicato processo è stato studiato attentamente ed è descritto nelle pagine della rivista Scietific Reports.

Per comprendere come il cervello elabora le informazioni, due ricercatori italiani hanno realizzato un esperimento su alcuni studenti volontari. A tutti venivano mostrate delle stringhe di frecce, dove quella centrale indicava quale mano doveva premere un pulsante, mentre quelle laterali indicavano o la stessa mano o presentavano frecce in altre direzioni. In quest’ultimo caso, quindi si genera un conflitto e il pulsante permette di vedere i diversi tempi di reazione. Prima del test agli studenti è stata presentata una particolare condizione (quattro in totale) per ricreare gli stati di allerta e attenzione tipiche in presenza di un attraversamento improvviso, di segnali luminosi generici, preavvisi di svolte direzionati e preavvisi della stessa svolta in diverse direzioni.

Durante l’esperimento è stato valutato il tempo di reazione e sono stati rilevate contemporaneamente le attività cerebrali. Si è così scoperto, come ci si aspettava, che in presenza di frecce laterali “incogruenti” il tempo di reazione era sensibilmente rallentato, con l’attivazione a livello cerebrale di una “negatività di conflitto” (fonte e dettagli su OggiScienza.it). Quello che ha sorpreso gli scienziati è però che tale rallentamento c’era anche in presenza di segnali di pre-allerta, a meno che i volontari non fossero già con l’attenzione rivolta nel luogo di comparsa della freccia.

In conclusione, il cervello è in grado di elaborare anche informazioni contraddittorie o dubbie, ma è meno efficiente e necessita di più tempo. Per questo motivo tale studio può rivelarsi molto utile per la progettazione di una segnaletica stradale più mirata e in grado di limitare più possibile la generazione di questi “conflitti”.

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