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Costruire con i container, conviene davvero? Ecco i pro e i contro della cargotecture

La Cargotecture, ovvero l’arte di costruire utilizzando container è la nuova tendenza che negli ultimi anni si è radicata in tutto il mondo.  Le tendenze vanno e vengono all’interno del settore della progettazione ma questa sembra essere alquanto rivoluzionaria ed eco friendly.

Dalla Nigeria a Las Vegas e nelle periferie delle regioni sottosviluppate i container si trasformano in case, aule o negozi. Il futuro di questo nuovo metodo di costruzione sembra essere roseo, ma davvero questa nuova tendenza è così rispettosa dell’ambiente?

 

I pro

L’efficienza dello spazio è sicuramente uno dei punti di forza sul quale i sostenitori di questo metodo di costruzione puntano maggiormente. Le dimensioni dei container sono tutte standardizzate, misurano circa 12 metri di lunghezza con un altezza e una larghezza di 3 metri, e questo consente di impilarli facilmente uno sull’altro per creare strutture compatte e resistenti.

Sono eco-friendly non solo perché la loro installazione non comporta alcun danno all’ ambiente circostante ma inoltre questa seconda vita permette di risparmiare l’energia da impiegare nella fusione e nello smaltimento dei materiali che li compongono.  Ci vuole circa una settimana per bonificare e trasformare un container in una casa a due camere da letto, inoltre essi sono costruiti per resistere a condizioni climatiche estreme e di pericolo, come gli uragani e le inondazioni.

I costi sono contenuti, bonificare un container non costa molto. Di norma il prezzo oscilla dai 1.000 ai 5.000 dollari ed ovviamente questo dipende dalle dimensioni e dalla qualità delle ristrutturazioni che s’intendono fare. Di norma ogni modello ha una dimensione standardizzata e questo consente loro di poterli sollevare ed impilarli facilmente per creare strutture. Talvolta se le condizioni dei container non sono ottimali sono necessari degli ulteriori restauri, può capitare infatti che ci siano delle ammaccature o che nella loro vita precedente siano stati danneggiati.

In situazioni di emergenza sono soluzioni valide. Già a partire dal 2012 sono stati utilizzati come abitazioni di emergenza dopo la devastazione dell’uragano Katrina che ha messo in ginocchio gli abitanti di New Orleans. In situazioni simili ed in caso di sovraffollamento urbano la cargotecture può essere un buon vantaggio. Per questo motivo la società spagnola ‘’CRG architetti’’ ha presentato un piano architettonico molto ambizioso che prevede la costruzione di veri e propri grattacieli di container nel cuore di Mumbai. Come è ben noto le città indiane sono molto sovraffollate e il fenomeno delle baraccopoli è ancora in forte crescita. La costruzione di questi alloggi potrebbe dare un tetto più sicuro a tutte quelle famiglie che vivono in condizioni di povertà estrema.

Si possono realizzare centri commerciali con i container.

Quando si parla di architettura sperimentale Las Vegas è sempre in prima linea. Il City Center, un complesso di lusso che ospita anche l’Aria Casino, famoso per aver ospitato tornei organizzati dai migliori siti di poker online, si è aggiudicato la certificazione LEED perché utilizza fonti rinnovabili e non c’è quindi da stupirsi se la SinCity accoglie con piacere anche il ‘’Downtown Container Park’’, il primo centro commerciale interamente realizzato con container riciclati.

Anche Londra ospita il primo centro commerciale europeo con i container, il Boxpark è inoltre un esempio di come queste strutture possano essere interscambiabili. Molti dei container infatti ospitano ogni mese un negozio diverso dimostrando così tutta la loro versatilità ed adattabilità a qualsiasi condizione. Infatti una delle idee che potrebbe prendere spunto dalla cargotecture è quella di una nuova forma di franchising che prevede dei container già pronti, convertiti e trasportabili in qualsiasi parte del mondo.

 

I contro

Fin qui tutto bene. La Cargotecture potrebbe sembrare un concetto rivoluzionario ma gli aspetti negativi non mancano. Da ogni parte del mondo arrivano diversi tipi di critiche da esperti del settore che non condividono a pieno questo modo di costruire.

I costi per la bonifica di un container non devono essere sottovalutati. Anche se la spesa per la ristrutturazione dovrebbe aggirarsi intorno ai 5.000 dollari ci sono degli aspetti da non tralasciare. Trasportare un container non è così semplice come si pensa, sono necessari dei mezzi di trasporto specifici che ovviamente hanno un costo. Anche la bonifica non è così facile e tutto dipende dal tipo di ristrutturazioni che si intendono fare e dalle condizioni del container. Gli esperti calcolano che a parità di spesa si può realizzare una casetta in legno.

Il controllo della temperatura è un altro degli aspetti da tenere conto. Bisogna infatti ricordare che i containers sono realizzati in metallo e alluminio e durante i periodi estivi le temperature possono essere molto elevate o molto basse durante l’inverno. Questo significa che sono necessari ulteriori lavori di ristrutturazione per arginare il problema.

Si possono anche deteriorare facilmente. Sebbene essi siano stati realizzati per resistere ad ogni condizione va anche ricordato che i container vengono convertiti in abitazione solo quando non sono più utilizzabili per il loro uso primario. Questo significa che si trovano al termine della loro vita e subendo delle ristrutturazioni molto importanti potrebbero anche deteriorarsi prima del previsto.

La sicurezza e la salute possono essere messi a rischio. Ci vuole una grande preparazione e abilità per sapere convertire i container in modo sicuro perché anche delle piccole ammaccature possono compromettere la sicurezza della struttura. Per diventare dei luoghi confortevoli e sicuri da abitare devono essere ripuliti dalle vernici nocive di cui sono rivestiti e dalle sostanze che contenevano nella loro precedente vita. Dovendo sottoporre ciascun container a questi controlli di sicurezza i tempi ed i costi aumentano soprattutto se poi ad essi si aggiungono piani di fognature, elettricità, riscaldamento e ventilazione organizzati ed efficienti.

 Non è 100% eco friendly, infatti è stato più volte evidenziato che non sono così eco compatibili come si vuole far pensare. Rimetterli a nuovo significa anche produrre rifiuti ambientali come ad esempio i combustibili fossili che servono ai mezzi di trasporto impiegati nella costruzione o le vernici nocive che vengono disperse nell’aria. Inoltre, come nel caso di Mumbai, questo tipo di costruzioni possono interferire con l’aspetto artistico e culturale delle città rischiando di imbruttirle notevolmente.

Nonostante i diversi punti di vista l’uso di questa tecnica è in costante crescita e sembra non arrestarsi. Alloggi di emergenza, centri commerciali ma anche abitazioni di lusso hanno ritrovato in questo tipo di architettura una soluzione valida e versatile.   Ma solo il futuro ci dirà se saranno delle soluzioni abitative valide e durature o si tratterà dell’ennesima tendenza passeggera.

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