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Evoluzione: dall’acqua alla terraferma grazie agli occhi grandi

di Federico Baglioni

 

Uno dei grandi cambiamenti nel corso dell’evoluzione è stato il passaggio dalla vita “acquatica” a quella sulla terraferma. Nuove ricerche suggeriscono che la vista sia stata fondamentale.

La conquista della terraferma da parte dei primi pesci acquatici è avvenuta tra i 385 e i 360 milioni di anni fa ed è una storia ricca di punti oscuri. Da tempo si analizza il delicato passaggio che è avvenuto in questo drastico cambio di vita.

Ad esempio come descritto su Science qualche anno fa, un team composto da biologi, paleontologi, esperti di robotica e matematici ha studiato il comportamento e in particolare il movimento dei pesci detti “perioftalmi atlantici”, organismi particolarissimi che passano parte della loro vita fuori dall’acqua e che si muovono usando le loro pinne come fossero degli arti e compiendo impressionanti salti. Si è così visto anche che la coda, in condizioni come la forte pendenza, diventa importantissima e coinvolge fino a metà degli spostamenti.

Un nuovo studio però, pubblicato recentemente sulla rivista “Proceeding of the National Academy of Sciences”, sostiene che la colonizzazione della terraferma da parte dei primi vertebrati marini sarebbe stata determinata dallo sviluppo dell’apparato visivo e solo in un secondo momento degli arti. Alcuni ricercatori hanno studiato decine di reperti fossili per studiare quali furono le modifiche più importanti e hanno così scoperto che la grandezza degli occhi è triplicata prima della transizione da acqua a terra; anche la posizione degli occhi, inoltre, è sensibilmente cambiata, con una vista più “frontale”.

Secondo gli autori dello studio gli occhi più grandi sono stati un vantaggio enorme per la vista sulla terraferma più che per quella in acqua e il forte aumento del campo visivo ha permesso ai primi pesci “esploratori” di vedere meglio le prede sulla terraferma e in particolare i piccoli invertebrati, come ragni e millepiedi, che abitavano in superficie già da decine di milioni di anni: una “dispensa a cielo aperto” ancora da sfruttare.

In conclusione i pesci che hanno iniziato a sviluppare una vista migliore hanno potuto vedere la grande riserva di cibo disponibile sulla terraferma e iniziare a usufruirne stimolando forse lo sviluppo di un cervello più grande. Un viaggio davvero affascinante!

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