Home » Altre storie » La pubblicità mangia smog è possibile ed è stata inventata a Padova: The Breath

La pubblicità mangia smog è possibile ed è stata inventata a Padova: The Breath

di Arianna Belloli

 

Arrivano da Padova i nuovi cartelloni pubblicitari in grado di pulire l’aria dallo smog. Questi cartelloni dotati di un tessuto iper tecnologico sono in grado di mangiare l’inquinamento sia indoor che outdoor. Perfetti quindi sia come cartelloni pubblicitari classici che come complementi d’arredo per l’interno. Il tessuto da cui sono formati è infatti adatto a “infinite personalizzazioni grafiche”- come si legge sul sito dell’azienda produttrice, la Anemotech. 

Due imprenditori padovani, Gianluca Barabino e Giammarco Cammi, hanno creato nel 2014 la start up nata dentro il gruppo colosso Ecopogram e nel 2016, dopo due anni di studi e ricerche, hanno presentato sul mercato The Breathuna fibra di nanotecnologie in grado di assorbire “polveri sottili, smog ed emissioni industriali; gli odori generati dalla cottura dei cibi, il gas che usiamo per cucinare, i detersivi, i residui chimici di saponi e profumi; ma anche la polvere e il fumo” senza utilizzo di energia.

 

Il tessuto è composto da strati esterni di fibra tridimensionale idrorepellente con proprietà antisettiche e uno strato intermedio di carboni attivi uniti alla nanotecnologia: un connubio che permette di ridurre le particelle inquinanti. Come si legge sul sito: “Installato nei centri urbani e nelle reti stradali ad alta percorrenza, negli edifici ad uso pubblico e privato, The Breath è in grado di diminuire i valori dei precursori delle polveri sottili, meglio noti come PM 10, PM 2.5 e PM 1.0”.

The Breath ha quindi tre azioni sull’ambiente: adsorbente, attira le molecole inquinanti all’interno della propria struttura fibrosa, impedendone il rilascio; pulente, l’utilizzo di The Breath in un’area circoscritta abbatte in modo sistematico la carica batterica dell’aria a contatto con la fibra; anti odore, il sistema non si limita a coprire o mitigare gli odori, ma li assorbe, liberando l’area dalle emissioni moleste.

Nei luoghi chiusi, come case e uffici, questo tessuto nanotecnologico può catturare l’inquinamento provocato dagli apparecchi elettrici come computer, fotocopiatrici, stampanti, cellulari e telefoni, termosifoni ecc..

L’invenzione è stata premiata anche da Ecomondo 2016 e molto apprezzata dall’associazione Legambiente.

 

 

 

Lascia un Commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.I campi obbligatori sono evidenziati *

*