Home » Drogheria dell'arte » Animali Fantastici: c’è un unicorno sul Battistero di Parma

Animali Fantastici: c’è un unicorno sul Battistero di Parma

di Francesco Gallina

 

Benvenuti al quattordicesimo appuntamento della rubrica Animali fantastici e dove trovarli nella mia Drogheria dell’Arte. Oggi, dovendo aggiustare un’antica stampa del Monstrorum Historia di Ulisse Aldrovandi, ho trovato l’ispirazione per parlarvi dell’unicorno.

Con l’unicorno, dunque, proseguiamo il nostro viaggio lungo le pareti esterne del Battistero di Parma, fra i bassorilievi di questa curiosa creazione scultorea che è lo Zooforo.

Il corno al centro della fronte è l’unico dato certo. Per il resto, confuse e contraddittorie sono le origini e le antiche descrizioni che gli antichi testi ci forniscono a riguardo. Feroce e mansueto. Temibile e meraviglioso. In una parola: sublime. Per Ctesia, storico di Cnico autore degli Idikà, si tratta di un asino selvatico. Secondo Plinio il Vecchio ha la testa di cervo, il corpo di cavallo, i piedi di elefante e la coda di cinghiale. Per i Persiani è un asino a tre zampe, mentre per gli Ebrei è un mostro grande tanto quanto il Monte Tabor. A ben leggere il De bello Gallico, sembra che Cesare ne incroci uno nella selva Ercinia, in pieno territorio popolato da Elvezi, Nemesi e Rauraci: non lo chiama unicorno, ma ce lo ritrae come simile a un cervo, ma con un corno ben più alto ed eretto rispetto a quello dei cervi comuni. Fra Oriente e Occidente, tra araldica e simbolismo, fra realtà e sfrenata fantasia, l’unicorno entra nel consorzio degli animali preferiti dagli uomini medievali, che gli rendono onore nei Bestiari, come quello celebre di Gubbio.

Per cacciarlo, si dice, i cacciatori si servono di una vergine immacolata dai cui seni si lascia allattare. Passare da bestia selvatica ad allegoria di Cristo è un istante. Come Cristo s’incarna nel seno della Vergine Maria, l’unicorno si nutre del seno di una vergine. Non è un caso che l’Antelami scolpisca una giovane vergine con l’ulivo in mano in mezzo a due unicorni. La dama e l’unicorno diventano soggetti prediletti nel mondo dell’arte, da una delle maggiori opere di arazzeria fiamminga del secolo XV fino a Raffaello, da Luca Longhi fino al romanzo di Trecy Chevalier, pubblicato nel 2003. Non solo. Altre narrazioni ci raccontano del prodigioso corno dalle capacità taumaturgiche e salvifiche a tal punto che basta che faccia il segno della croce per purificare l’acqua avvelenata.

I romanzi di Harry Potter ci dicono che il sangue di unicorno può tenere una persona in vita e che il suo crine è utilizzato per il nucleo delle bacchette magiche. Ma, invece del solito Harry, vi propongo ho pensato di proporvi il Milione di Marco Polo, nel punto in cui (siamo al Capitolo 162), ci immerge nelle atmosfere della piccola isola di lava. Ecco spuntare un unicorno…

 

da IL MILIONE di MARCO POLO

«Lo reame de Basman, ch’è a l’uscita del Ferlet, è reame per sé e ànno loro linguaggio; ma elli no ànnone una legge, se non come bestie. Elli si richiamano per lo Grande Kane, ma no li fanno neun trebuto, perché son sí a la lunga che la gente del Grande Kane non vi potrebbe andare, ma ’lcuna volta lo presentano d’alcuna strana cosa. Elliànno leofanti assai salvatichi e unicorni, che no son guari minori d’elefanti; e’ son di pelo bufali, i piedi come di lefanti; nel mezzo de la fronte ànno un corno grosso e nero. E dicovi che no fanno male co quel corno, ma co la lingua, che l’ànno spinosa tutta quanta di spine molto grandi; lo capo ànno come di cinghiaro, la testa porta tuttavia inchinata ve(r)so la terra: sta molto volentieri tra li buoi. Ell’è molto laida bestia, né non è, come si dice di qua, ch’ella si lasci prendere a la pulcella, ma è ’l contrario.»

 

 

FRANCESCO GALLINA ha 24 anni ed è pramzän dal säss.

Laureato in Lettere Classiche e Moderne, è critico letterario, docente, blogger, narratore e autore di articoli e saggi accademici su letteratura, poesia, filosofia e arti dello spettacolo.

Lascia un Commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.I campi obbligatori sono evidenziati *

*