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Vi racconto il mio cinema- Il GGG: Spielberg, perché?

di James Ford 

Credo che gli amanti del Cinema tutti, e soprattutto quelli – come il sottoscritto – cresciuti negli anni ottanta, abbiano un debito di riconoscenza verso Steven Spielberg: da E.T. a Lo squalo, da Incontri ravvicinati del terzo tipo a Duel, il regista americano ha saputo tradurre in racconti ed immagini il concetto di Meraviglia insito nella settima arte, consegnando alla Storia un gran numero di cult e vere e proprie magie.

Purtroppo per lui e per noi, con il tempo il tocco magico pare aver lasciato il posto a tecnica sopraffina al servizio di portafoglio e dosi massicce di noia, come testimoniano i recenti e decisamente poco indimenticabili La guerra dei mondi, War horse e Lincoln: non è da meno questo Il GGG, tratto da un evergreen della letteratura per ragazzi di Ronald Dahl e trasformato in una sorta di attrazione da parco giochi da Spielberg, che lascia libere perizia e maestria ma anche e soprattutto buonismo ed un approccio da maestra dei tempi andati che poco si addice al pubblico maturo così come a quello giovane, ormai decisamente più smaliziato e sveglio di quanto non fossimo noi “figli” degli anni ottanta.

Pensare che l’autore del primo, vero film a misura di bambino – in termini anche di ripresa e realizzativi, e di nuovo il riferimento è a E.T. – sia lo stesso che ora propone un luna park buono per una visione da canale televisivo il sabato pomeriggio con picchi di squallore da fare invidia all’Himalaya – il concerto di peti verdi durante la colazione con la Regina d’Inghilterra, così volgare da ricordarmi i Cinepanettoni – non può che intristire i vecchi fan e chi vorrebbe, come ai tempi di Hook, semplicemente trovare la scusa per perdersi in quelle due ore di fronte allo schermo quasi fosse entrato in una macchina del tempo, o si fosse fatto accompagnare da Peter Pan all’Isola che non c’è.

Purtroppo, per Spielberg ed il suo GGG, l’isola non c’è più.

E non ci sono tecnica o favolette che possano convincermi del contrario.

VOTO: 4

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