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Filippo, gondoliere a Venezia: “Il mestiere più bello del mondo nella città più bella del mondo”

 

di Francesca Devincenzi

Si chiama Filippo, di mestiere, gondoliere a Venezia.  Da cinque generazioni. Veneziano doc, non cambierebbe per nulla al mondo “faccio il mestiere più bello del mondo nella città più bella del mondo”.

Lo dice con un sorriso che sconvolge, mentre, stretto in un giacchino elegante, stretto e lieve che stride col freddo lagunare, voga e racconta. La sua storia, quella di Venezia, quella del suo mestiere. Che sono strettamente intersecate.

Nasconde il cognome, con timore reverenziale “mi conoscono tutti, non serve”, voga, snocciola nozioni sulla sua città, in mezzo, si racconta.

Quante gondole ci sono a Venezia?

“Mille. E 455 gondolieri. Tra noi ci conosciamo tutti: 450 gondole sono da lavoro, poi ci sono quelle sportive, da gara. E quelle private”.

Come si diventa gondolieri?

“Faccio una premessa. Siamo tutti di qui. A nessuno di fuori Venezia verrebbe mai in mente na roba del genere, alcuni di noi magari non sono figli d’arte però. In casa mia ha iniziato il nonno, mio padre, due zii, io. Ognuno di noi ha la sua gondola. Comunque per diventare gondoliere si sostengono quattro esami: il primo, di virata da prua, poi una scuola di 18 mesi, per chi ha sostenuto e passato il primo esame. Si studia la storia della città, più nozioni di navigazione e della disposizione dei nostri canali. Ed ecco altri due esami teorici.

Chi li passa, ha quello pratico più duro. Guida tra i canali più stretti”.

Si interrompe. “Questo è il Ponte dei Sospiri”. Si trasforma in guida turistica, racconta le carceri veneziane. Venezia è così, estasi della bellezza, storia e magnificenza in ogni angolo di acqua. Tripudio di passato mischiato a una luce unica, come se il tempo, li, si fosse fermato.

Fino a Napoleone siamo stati la repubblica più longeva della storia…. quanti danni hanno fatto lui e Mussolini”…Riprende a vogare.

“Ognuno ha la sua gondola” – Ognuno ha la sua gondola a Venezia, costruita in base alle caratteristiche fisiche di chi deve guidarla. Altezza, peso, forza. Quando si prende la licenza si scelgono intarsi, decorazioni, e si lavora sull’equilibrio del mezzo – spiega – che deve essere guidato con un solo remo, come solo a Venezia sanno fare. E’ una barca volutamente imperfetta, pende sempre da una parte” – aggiunge.

Ad ogni incrocio, lancia un grido, Filippo. E’ come suonare un clacson, avvisare che si è li, e dove si volterà. Ogni incrocio è un mix di arte, storia, bellezza. Una cattedrale da vedere, un ponte da conoscere, una piazza con alle spalle un millennio di storia.

Quanto può costare una gondola? “Dai trenta ai cinquantamila euro, dipende dagli intarsi che si desiderano. Quelle da matrimonio, utilizzate solo per le cerimonie, oltre centomila euro perché sono più lavorate. Le gondole ora sono tutte nere per una delibera del Doge, antica: in passato ogni famiglia nobile aveva la propria, coi propri colori e i gondolieri abbigliati a tema”. Poi ci sono le gondole sportive: “Tutti i gondolieri o quasi – spiega – partecipano alle gare, che ci sono quasi ogni domenica. Categorie, dagli amatori alla serie maggiore”.

Perché vogare è anche uno sport, una scelta di vita. Un mestiere, il più bello del mondo, nella città più bella del mondo, dove il segno “verde” ricorda l’acqua altissima nella prima metà del secolo scorso, il muschio indica le maree, ogni angolo, un mosaico di storia.

 

 

 

 

 

 

 

 

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