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TorinoMulte: a Torino arriva la piattaforma che “indaga e previene” le contravvenzioni

A Torino arriva la prima piattaforma on line che consente di navigare e indagare quattro milioni e mezzo di contravvenzioni al codice della strada rilevate a Torino dal 2011.

Si chiamerà TorinoMulte (vedi il PROGETTO), uno strumento di indagine creato dal quotidiano torinese La Stampa insieme ai ricercatori della Fondazione Isi, con la prospettiva di estenderlo ad altre grandi città italiane.

Com’è nato il progetto  – E’ nato per servire un servizio completo ai lettori, sfruttando gli open data che sempre più amministrazioni rendono pubblici.  TorinoMulte rappresenta l’analisi di  cinque anni e mezzo di multe.

Alcuni esempi – Le multe per guida in stato d’ebbrezza e sotto l’effetto di sostanze fino ad aprile 2012  veniva fatto soprattutto in alcuni punti fissi: posti di blocco noti ai torinesi, con una concentrazione particolare in aree dove si concentravano i locali notturni (Quadrilatero Romano, piazza Castello, piazza Vittorio Veneto). Andando avanti negli anni, però, l’attenzione delle forze dell’ordine si è concentrata soprattutto in un’area: San Salvario, che da sempre vive i problemi della movida. Così accade che sulle 2565 contravvenzioni di questo tipo, un quarto vengano fatte in quella zona.  Le multe per divieto di sosta fatte di domenica nell’area dove è sorto lo Juventus Stadium, invece, mostra un fenomeno inverso.  Il complesso è stato inaugurato l’8 settembre 2011. Ma fino al novembre 2012, dal punto di vista delle multe, è come se quell’impianto che attrae ogni domenica migliaia di persone, non esistesse.”Graziato”, per consentirne il lancio. Poi, dal novembre 2012, le multe fioccano. E parecchie. È un altro cambiamento della città che viene registrato, ma con un curioso ritardo.

TorinoMulte riassume anche quante multe sono state prese all’autovelox, al varco d’accesso del centro storico, date, ore, giorni della settimana e del mese.  Sarebbe interessante il progetto venisse esportato in altre città. No?

(fonte e foto www.lastampa.it)

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